domenica 6 dicembre 2015

Camerano


Oltre ad essere membro della Giunta di Azione Cattolica, chi oggi mi accompagna, è dirigente di Democrazia Cristiana. Per la verità è stato lui a proporsi e sinceramente ne immaginavo il motivo. Aveva già preparato il suo piano e subito, sulla strada che porta a Camerano Casasco: “Abbi pazienza, Marello, se accenno a queste piccole cose che ti riguardano. Ho già parlato in dirigenza D.C. e ti ho proposto per un posto di alta responsabilità nel partito”. Il mio amico prospetta problemi, formula piani, pensa a molte cose al presente e al futuro. C'è da ridere a sentire, se non fossero cose molto serie e soprattutto non riguardassero me; oltretutto è da qualche tempo che ci sono in giro delle incomprensioni, delle false situazioni, dei ripicchi che è tempo di eliminare. La discussione non la lascio, garbatamente, prolungare molto; non desidero affatto ritornare su posizioni che ho già preso da molto tempo. 
Oggi, più che mai, come Presidente di Giunta diocesana, sono molto pensieroso. Certe responsabilità che prima speravo dovessero essere più attenuate, mi appaiono invece in tutta la loro interezza e molte sono per conseguenza le preoccupazioni. L’inquietudine che porto dentro non mi permette di pensare ad altro perché a nessun lavoro mi accingo mai che non sia sicuro di riuscire a fare.
Arriviamo a destinazione ma son certo che l'amico ritoccherà questo tasto ... pazienza ... sarà altra stizza, altra discussione.

La Parrocchia di Camerano è di collina, rurale, per una popolazione di 559 abitanti (concentrico 339, frazioni 220). Nel 1947 gli abitanti erano 800. La popolazione è prevalentemente anziana; le nascite sono scarse e 46 famiglie sono composte di una persona sola.
Circa 300 famiglie sono emigrate a Torino e solo 8 immigrate (40 unità). Gli immigrati frequentano poco la Chiesa.
Il social - comunismo è bene rappresentato, in prevalenza Nenniani. Nel 1958, a loro sono andati 158 voti. Tutti i familiari dei social - comunisti frequentano la Chiesa e tutti i bambini frequentano il Catechismo. I giovani più grandi si mettono sulle orme dei familiari, per una certa parte, nell’orientamento ideologico che è più tradizionalismo e convenzionalismo che convinzione.
Le giovani frequentano. Circa 50 uomini, riferisce il Parroco, sono assenti dalla Chiesa. Sono 158 le comunioni pasquali su 230 uomini. Più viva è la religiosità della frazione Madonna.
In concentrico ci sono una trattoria e il circolo Enal; anche in frazione Madonna un circolo (non rosso).
L’Azione Cattolica ha sede in oratorio. Gli Uomini Cattolici in passato erano organizzati, poi fu costituita la sezione Coltivatori Diretti e la questione delle due tessere ha sollevato molte obiezioni. I giovani sono passati nella Gioventù Rurale. Uomini e giovani non sono più dell’Azione Cattolica, però il Parroco inserisce l'insegnamento religioso alle loro adunanze.
Le Donne Cattoliche e la Gioventù Femminile sono organizzate. Le riunioni sono fatte in comune, anche con i non tesserati. Hanno piacere e desiderio di aggiornarsi su molti problemi.
Il Parroco ha ritenuto utile questa iniziativa di visite alle Parrocchie della Diocesi e ha ritenuto utili gli incontri zonali o intervicariali del clero per l’Azione Cattolica. Sono state esposte le conclusioni della Presidenza Generale al Convegno dei Presidenti diocesani a Roma e le raccomandazioni per la costituzione e il funzionamento della Giunta Parrocchiale, per la vita organizzativa e associativa e per l'attuazione in Parrocchia, con le iniziative ritenute idonee, della Campagna Annuale 1960-61 “Messaggio della Salvezza”.    

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