giovedì 23 giugno 2016

Vigliano d'Asti


La Parrocchia è di collina e la popolazione è di 1100 abitanti circa (concentrico 300). Numerose sono le frazioni, distanti fino a sei chilometri: Val Montasca, Sabbionera, Camicia Madonna, Ramello, Valgrande, Tiglione (stazione), Valbeinasca, più altre piccole borgate.
La caratteristica principale della Parrocchia è costituita da questo enorme decentramento della popolazione che ha influito e influisce su ogni iniziativa parrocchiale. Lo dimostra che, per mancanza di lavoro, sono state ritirate le Suore che dirigevano il laboratorio femminile, ove non erano riuscite a riunire più di dieci ragazze. Così l’Asilo frequentato da non più di dieci bambini in una popolazione di oltre 1000 abitanti; così il ricovero per vecchi, ora in ricostruzione, che fu per mancanza di assistenza svuotato dai suoi pochi inquilini.
L’emigrazione a Torino è discreta. Trent’anni fa la popolazione era di 1500-1600 abitanti.
Le persone immigrate sono 200, tra veneti e meridionali. I veneti, sul piano religioso, sono migliori dei meridionali. Le famiglie del sud non hanno alcuna base catechistica, sono in buona parte analfabeti, non hanno alcun fervore religioso. In maggioranza gli immigrati sono mezzadri, altri garzoni e salariati.
La religiosità della popolazione è definita dal Parroco mediocre. E’ difficile giudicare il sentimento religioso sull’indice di frequenza alla Messa per il grande decentramento dei fedeli riguardo alla Chiesa parrocchiale. Una parte, fra i più lontani, frequenta la Chiesa della Madonna, altri vanno a Repergo, Montegrosso, Isola. Val Montasca ha la Messa festiva.
Nel prossimo avvenire si attuerà il progetto di costruzione di una Chiesa anche alla Stazione, la più fredda e indifferente fra tutte le frazioni.
Anche il numero dei lontani dalla Chiesa il Parroco non sa o non vuole precisare; pare però che siano parecchi. La bestemmia è ancora d’uso e il riposo festivo non è rispettato.
V’è qualche ostile alla Chiesa, tra cui il maestro Ottaviano, comunista e ateo dichiarato, che fa scuola a Piea. Oltre al maestro c’è qualche comunista del luogo, non attivo. Molti sono saragatiani.
Il Partito dei Contadini[1] è capeggiato dallo scottiano Cavalier Bosia[2], uomo quanto mai equilibrato e buono sul piano religioso. Il Parroco non giudica male i contadinisti, anzi molto velatamente fa comprendere che non approva la lotta contro il Partito dei Contadini.
Non si può dire bene dei socialisti saragatiani, eredi del socialismo di un tempo, schiettamente anticlericale.
I comunisti nelle passate elezioni politiche del 1958 hanno avuto 40-50 voti.
La Democrazia Cristiana ha la maggioranza, anche se nelle amministrative i monarchici si sono uniti con i comunisti e ad altri elementi di sinistra. Il Sindaco attuale è un monarchico: nella Giunta comunale vi sono liberali e saragatiani.
E’ ibridismo che caratterizza una situazione locale particolare, che lascia intravedere un gioco d’interessi di gruppi o personali e una realtà di antagonismi e divisioni. Sono fatti che dal colloquio non sono espressamente emersi.
La gioventù è scarsa perché emigrata. Il Parroco giudica che non più di 40-50 sia la totalità della gioventù dai 15 ai 25 anni. Sembra troppo poca per una popolazione di oltre 1000 abitanti. L’indifferenza religiosa è caratteristica della gioventù.
I giovani di Val Montasca frequentano la Chiesa come quelli delle località finitime (Messa festiva locale), frequentano meno e saltuariamente i giovani della frazione Tiglione. V’è qualche ragazzo che non frequenta per niente. Le ragazze frequentano regolarmente. Una giovane s’è fatta Suora contro la irriducibile ostilità del padre.
Sul piano morale il Parroco si dichiara abbastanza contento, giudicando la gioventù maschile non molto in ribasso e la gioventù femminile migliore e abbastanza a posto, salvo qualche rara eccezione.
Egli sostiene che non è il ballo il pericolo maggiore per la gioventù, ma il continuo allontanamento dal paese, in compagnia o meno, motorizzati, verso luoghi o verso amicizie che possono influire sulla moralità in modo determinante.
In Vigliano c’è il circolo Enal e una trattoria con televisione. La televisione è in tutte le frazioni.
La popolazione scolastica è di 50-60 alunni.
E’ in progetto di attuazione l’organizzazione di un Oratorio. Il Parroco sostiene e giustamente che l’Oratorio è la premessa sicura per influenzare e raccogliere le forze giovanili.
L’Azione Cattolica è costituita in alcuni rami, ma sulla carta.
Le Donne Cattoliche (50) hanno scarsa o nessuna attività. Quando c’erano le Suore si faceva qualche adunanza. La Gioventù Maschile non è stata più tesserata. Gli Uomini mancano.
Dagli uomini l’Azione Cattolica è considerata come associazione parapolitica. Hanno paura che sia a carattere politico e non vogliono qualificarsi, anche perché appartengono a diversi partiti. Il rispetto umano[3] è poi la causa principale. I giovani sono quello che sono, e manca chi di essi si cura.
Il Parroco giudica l’Azione Cattolica utilissima se fatta bene. Per farla bene c’è bisogno di una Sede, di aiuto, e uno sforzo enorme di impegno e sacrifici.
Elementi segnalati per bontà: Tartaglino Giuseppina, Tartaglino Wilma.




[1] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito della perdita del seggio si ritira a vita privata
[2] Senatore Giuseppe Bosia leader dell’ala pro - Movimento Comunità del Partito dei Contadini
[3] Eccessiva considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi 

giovedì 16 giugno 2016

S.S. Annunziata di Costigliole


La Parrocchia di media collina è autonoma dal 1956. Particolarmente osteggiata è stata la sua costituzione. Anche un gruppo locale si è opposto.
I 260 abitanti della comunità religiosa (80 famiglie) risiedono in piccoli nuclei di abitazioni vicine alla Chiesa.
Economicamente la zona è buona. E’ essenzialmente a produzione vinicola, di piccole proprietà, e non ha altre risorse.
L’emigrazione è molto forte a Torino. Nella grande città sono quasi tutti dediti alla vendita di vino, e per tutti vi è stata una buona sistemazione.
Gli immigrati sono più meridionali che veneti, circa 40 unità. Religiosamente i veneti valgono poco, in massima parte sono mezzadri.
La religiosità come indice di frequenza è discreta. Si può calcolare che il 90% non perde la Messa. Il mercato di Costigliole, la domenica, rende più difficile il giudizio sulla frequenza regolare.
Quattro famiglie non frequentano. Sono famiglie di comunisti particolarmente attivi e già sorvegliati da Asti. I figli di una di queste famiglie non seguono l’indirizzo del padre.
Il Partito dei Contadini di Scotti[1] aveva determinato una frattura fra i più accesi contadinisti e i Sacerdoti e nessuno si dichiarava democratico cristiano, ora è il contrario. Oggi il Partito ha perso quota.
In frazione la gioventù è pochissima: una ventina di giovani e una ventina di ragazze dai 15 ai 25 anni.
Secondo il Parroco non vi è più “Parrocchia chiusa” e la gioventù si è trovata a contatto con la civiltà. Nel contrasto i giovani si sono trovati impreparati. Il Sacerdote suppone che la gioventù sia arrivata al punto di porsi tale domanda:
Dobbiamo credere ancora a quello che dicono i Sacerdoti e i genitori, o il vero è nella televisione e nel cinema?
La vita moderna costituisce un fascino per i giovani. Il divertimento maggiore è di andare via e frequentare le feste dei paesi finitimi.
Per le ragazze la situazione non è molto diversa. L’oratorio con Suore non ha ancora incidenza sulle giovani.
La popolazione scolastica è di 15 scolari in 5 classi. L’asilo ospita 12 bambini. Le Figlie di Maria sono 20.
Ci sono state molte divisioni nella borgata ed era abitudine dire male. Tutti i Cappellani che sono subentrati hanno avuto molte noie. Chi pagava per la Cappellania[2] voleva controllare tutto ciò che si faceva nella Chiesa e per la Chiesa. Molti motivi di divisione sono ora scomparsi.
Il Parroco ha tenuto in funzione il vecchio Consiglio di Amministrazione, rinnovato ed eletto democraticamente. Sono in 18 ed è un valido aiuto.
L’Azione Cattolica non è costituita, in nessuno dei rami. La Parrocchia è giovane, il primo anno è servito come orientamento.
Non si sente di iniziare con la gioventù. Se si inizierà, si farà con le donne. La mentalità degli uomini è ancora molto lontana. Non vi sono individui, in Parrocchia, che facessero parte degli Uomini Cattolici di Costigliole; quindi vi è nessuna esperienza di Azione Cattolica cui non hanno mai voluto aderire.
Il Parroco ha iniziato un corso d’istruzione religiosa a uomini e giovani nei tre mesi invernali. Separatamente ha cominciato un corso d’istruzione alle Figlie di Maria. Il Reverendo vorrà tentare l’esperienza del circolo ricreativo.
La delusione della Chiesa vuota incide notevolmente sul Parroco e sui parrocchiani.




[1] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito della perdita del seggio si ritira a vita privata
[2] Ente ecclesiastico costituito per volontà di un fedele, mediante donazione o testamento, le cui rendite sono destinate al culto. Il Cappellano è il Sacerdote che governa la Cappellania 

domenica 12 giugno 2016

Sant'Anna di Costigliole


La Parrocchia è autonoma dal 1950. La costituzione in Parrocchia è stata avversata da alcuni ambienti di Costigliole e da una certa parte della popolazione di Sant’Anna.
Sono tutte cascine sparse, di media collina, la cui massima distanza è di 2,5 chilometri. Risiedono 130 famiglie per 520 abitanti.
In 10 anni sono partiti 150 abitanti, quasi tutti a Torino, per ragioni economiche e al fine di trovare un lavoro più redditizio. I torinesi oriundi di Sant’Anna sono molto legati alla Parrocchia.
Lo stato economico della comunità religiosa è medio, salvo alcuni benestanti. La proprietà è troppo frazionata. Per un reddito sufficiente, in tutto il territorio, basterebbero 50 famiglie con motorizzazione.
Negli anni passati c’è stata un’invasione d’immigrati veneti, che se ne sono andati. Al momento è rimasta una famiglia di veneti (mezzadri), poi ci sono due famiglie di meridionali che hanno acquistato proprietà e tre famiglie di mezzadri delle Langhe (gente buona). Ai veneti della Bassa, ancora da sposare, il Parroco ha regalato l’anello nuziale. Non vanno in Chiesa.
Se si indica come base di religiosità la Messa festiva e Pasqua una nota a sfavore, come pratica, è il mercato della domenica a Costigliole. In queste domeniche il Parroco racimola in Chiesa bambini e qualche donna. Egli non può giudicare la religiosità della Parrocchia per questa ragione. Ci sono uomini che non vanno mai in Chiesa perché sono sempre al mercato.
V’è lavoro festivo nei periodi di punta.
Molti fedeli chiedono al Parroco la dispensa per mangiare carne il venerdì. Ciò dimostra uno scrupolo religioso e un senso di responsabilità apprezzabile.
I Vespri sono poco frequentati d’estate, più seguiti d’inverno.
In frazione c’è qualche comunista e qualche socialista nenniano. Non sono ostili, si riallacciano al vecchio socialismo della campagna.
I giovani, tra ragazzi e ragazze, sono una quarantina. Non sono cattivi. Moralmente sono un po’ larghi nell’interpretazione dei limiti. Il ballo è il principale divertimento (in generale le ragazze non ballano molto). C’è promiscuità nell’assistere alle trasmissioni televisive.
In frazione c’è la piaga del figlio unico. La popolazione scolastica è di 35 alunni in 5 classi.
Sono in atto lavori per la Parrocchia e la Canonica.
L’Azione Cattolica non è costituita, ma il Parroco promette che quest’anno organizzerà i bambini e le donne. Sono 25 le Figlie di Maria.
V’è antagonismo fra le famiglie del luogo. Una notevole difficoltà per la costituzione dell’Azione Cattolica è appunto questo antagonismo, basato su accuse reciproche e diffidenza. E poi le ragazze in parte ballano; non si riesce a convincere le ragazze a non ballare.
La Lega di perseveranza[1] si tiene sei volte l’anno con 80 presenze in media, tra uomini e giovani. Il Parroco inoltre organizza: un ritiro per le ragazze in occasione della Quarantore[2]; per gli uomini istruzioni religiose a gruppi, d’inverno, nelle case e nelle stalle; un Catechismo di perseveranza per i giovani, fino a 17 anni; per le Figlie di Maria conferenze morali.
Il catechismo si tiene in Canonica per sei mesi, dopo la scuola e con refezione. Per i bambini della scuola c’è Messa tutti i giovedì. I bambini hanno offerto alla Chiesa il Tabernacolo.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] La Lega di perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[2] Pratica devota di esposizione e adorazione del SS. Sacramento per quaranta ore consecutive, in ricordo del tempo trascorso da Cristo nel sepolcro 

giovedì 9 giugno 2016

San Marzanotto


La Parrocchia è di media collina. San Marzanotto, di 1143 abitanti (320 famiglie), è frazione di Asti. L’assetto territoriale comprende un concentrico più San Marzanotto Piana, il Brascone, la Stangona, Serra San Domenico, Valdonata.   
Mai meno di 10 famiglie l’anno emigrano a Torino e Genova. L’immigrazione è di veneti e meridionali; in maggioranza veneti.
Il Parroco non si può lamentare eccessivamente dei veneti, al 50% presenti alle funzioni; dei meridionali sì.
Esiste un gruppo, valutato in 2/5 della popolazione, che segue e obbedisce al Parroco; un altro 2/5 è costituito da indifferenti; il rimanente è contrario.
San Marzanotto Piana non ha Chiesa e molti abitanti del Piano si recano ad Asti, così anche altri della Serra San Domenico e della Valdonata. La frequenza alla Messa è buona nel periodo invernale e primaverile, mediocre tra maggio e ottobre.
La Lega di perseveranza[1] si svolge sei volte l’anno (70-90 uomini). La Comunione Pasquale è soddisfatta dal 60-65% degli uomini. La frequenza all’istruzione parrocchiale dei Vespri è soddisfacente (70-80 donne, 20 uomini e giovani).
Il Parroco sostiene che in paese c’è comunismo e socialismo diffuso. Vi sono comunisti attivi (10-12), gli altri sono dei rimorchiati.
Il risultato delle elezioni dimostra che non tutti sono fedeli al partito. I giornali comunisti sono distribuiti di domenica. Tutti sono deferenti verso il Parroco e si sforzano di fare piaceri. A Carnevale lo stato maggiore dei comunisti è stato in Canonica. Tengono moltissimo alla benedizione delle case. Fanno offerte alla Chiesa.
Il Parroco, in questo campo, non parla di ignoranza, né d’irreligiosità, ma di areligiosità.
I giovani fino a 13 anni l’Arciprete li ha tutti; fino a 17-18 anni se li avvicina personalmente riesce a ottenere; oltre i 18 anni non riesce ad agganciarli, salvo qualche caso.
Sa di giovani, intuisce che sia così, che vanno al cinema parrocchiale o ai Vespri perché sanno di trovare le ragazze.
In generale la moralità della gioventù è discutibile.
Il Parroco ritiene importantissimo sforzarsi di riuscire a tenere lontano dal ballo le ragazze; si ottiene sul piano della moralità una conquista di alto valore.
Occorrerebbe l’aiuto delle famiglie, ma queste sono piuttosto propense a permettere la frequenza al ballo delle figliole. Le madri in particolare.
In paese il ballo non c’è più, s’intende il ballo pubblico. Ballano, talora, nella Casa del Popolo: comunista.
Il Parroco ha istituito come premio, per chi non va a ballare, la partecipazione pagata per sette giorni a un corso di esercizi in montagna. Riconosce però che il ballo ha un richiamo fortissimo sulle giovani.
Egli insiste sul decadimento dell’autorità dei genitori, e sull’indipendenza dei giovani a una certa età. I papà si disinteressano troppo dei figli e specie delle figlie.
Nel paese alto esiste una trattoria, la Casa del Popolo (comunista), il circolo Acli, i Coltivatori Diretti, il gruppo 3P[2]. Il cinema parrocchiale è aperto tutti i giorni festivi. L’Asilo è gestito da Suore Salesiane.
Nella Piana c’è un Dopolavoro, un’osteria, due industrie vinicole con parecchi operai, la Bano e la Perotti, una piccola industria per la fabbricazione di palloni di gomma, una fornace che dà lavoro a oltre un centinaio di operai. Circa la Bano si sentono critiche sul piano morale degli operai.
Lo stato economico è buono.
Sono presenti tutti e quattro i rami di Azione Cattolica.
La Giunta parrocchiale è costituita e funzionante, non aggregata per dimenticanza. Si riunisce la prima domenica del mese. Si discute sulle questioni religiose e su altri temi importanti, ad esempio disposizioni sulla TV emanate dal Vescovo.
Esiste un gruppo di Oasini[3], un gruppo delle Comunioni domenicali, del Rosario giornaliero. Il gruppo di meditazione sul Vangelo riceve il testo dell’argomento in discussione a casa (9 giovani e 4 ragazze). E’ studiato prima, poi è meditato e discusso in riunione.
Il Sacerdote ritiene ottima cosa inviare i giovani agli esercizi: Chieri e Gressonej. Paga il Parroco.
Egli esprime il parere che nella propaganda non si debba trattare di sola Azione Cattolica, ma collegarla con le questioni del tempo. Le riunioni sono sempre utili, anche quelle del Clero per l’Azione Cattolica.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale, specie nei riguardi della Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.


[1] La lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[2] Organizzazione contadina della Democrazia Cristiana
[3] Partecipanti agli esercizi spirituali o alle giornate di studio all’Oasi dell’Immacolata, vicino ad Asti, sulla strada per Viatosto.   

martedì 7 giugno 2016

Rodotiglia e Piana del Salto


La Chiesa del Cuore Immacolato di Maria è considerata di media collina. I parrocchiani sono 655, in pratica 900 persone, poiché gravitano sulla Parrocchia gli abitanti delle zone finitime di Canelli, Moasca, Calosso. Sono tutte cascine sparse (185 famiglie).
L’emigrazione a Torino, di giovani e famiglie, non è eccessiva.
Gli immigrati sono una cinquantina, dal meridione e dalle Langhe. I meridionali sono negativi sul piano religioso, con scarsa frequenza in Chiesa. Molti sono garzoni di campagna e il loro numero è variabile. Gli immigrati delle Langhe sono zero per moralità e religiosità.
Il Sacerdote afferma che in passato l’istruzione religiosa e catechistica era forte. Poi il senso religioso è andato in declino per l’anticlericalismo degli Scottiani[1]. Alla mia obiezione sul termine usato di anticlericalismo scottiano, il Parroco riconferma nella maniera più decisa il termine stesso nel suo significato, come avversione alla religione come tale, al prete come tale, e a tutte le sue iniziative.
Mi pare un anticlericalismo un po’ strano, che non impedisce a questi “mangiapreti” di frequentare la Chiesa, anche se saltuariamente. E’ più un atteggiamento di avversione, di acrimonia, di cattiveria, verso il Sacerdote, ritenuto avverso agli interessi dei contadini, generalizzandola alla Chiesa.
Il Parroco insiste con il dire che preferisce avere a che fare con i comunisti.
Scotti è stato soppiantato da Bosia[2].
Lontano dalla Chiesa sono quei delle Langhe, qualche vecchietto, qualche tipo non buono. Due sono le famiglie protestanti.
Nella maggior parte dei fedeli la religiosità è tradizionale. Un buon nucleo esiste per convinzione. Persone di cattiva volontà si adagiano, altre si dimostrano piene di fervore.
Il comunismo è sporadico (immigrati) e il contadinismo è forte ancora adesso. Nel comitato pro erigenda Chiesa sono contrari al Parroco e lo ostacolano in vario modo.
Il Parroco non può lamentarsi dei ragazzi, fatta qualche eccezione. Non è contento della gioventù femminile che è facile ai compromessi: ballo e cinema a Canelli, Santo Stefano Belbo, Nizza.
Religiosamente v’è un miglioramento nella gioventù.
La scuola accoglie 70 scolari, l’asilo 30 bambini. Non ci sono Suore. La Chiesa nuova a Piana del Salto acclude un ampio salone per teatro e riunioni.
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. La Gioventù Maschile (nucleo) ha attività invernale con buona presenza alle “tre sere”. La Gioventù Femminile (17) ha adunanze quindicinali; la presenza è buona, non totale. Il Parroco ha fatto conferenze per spose, madri, fidanzate, con discreto risultato. Gli Uomini Cattolici (6) hanno partecipato a cicli di conferenze su temi fondamentali. Le Donne Cattoliche hanno adunanze quindicinali e curano particolarmente i fanciulli. La Giunta parrocchiale è costituita, aggregata, ma funziona poco.
Il Parroco suggerisce di aprire l’Azione Cattolica a tutte le persone di buona volontà. Eliminare i non buoni. Egli ha ereditato il compromesso per religiosità formalista a Rodotiglia e per contadinismo alla Piana.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.


[1] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito della perdita del seggio si ritira a vita privata
[2] Senatore Giuseppe Bosia leader dell’ala pro - Movimento Comunità del Partito dei Contadini

domenica 5 giugno 2016

Repergo


La Parrocchia è di media collina. Sono 375 gli abitanti nativi e 35 gli immigrati, in prevalenza meridionali. Vent’anni fa la popolazione era di 450.
Dopo la grandinata del 1954 cominciò l’esodo a Torino.
I veneti presenti in Parrocchia non regalano buon esempio, bestemmiano e non frequentano la Chiesa. C’è però qualche buona famiglia.
Gli emigrati in America che ritornano vanno a Messa, ma non adempiono il precetto Pasquale.
La Fede è tradizionale e la religiosità è formale; c’è molta superficialità e indifferenza nell’intera popolazione. Il Parroco ritiene che solo il 5% degli uomini non faccia Pasqua, e considera buona la frequenza festiva alla Chiesa. Anche chi non fa Pasqua, almeno saltuariamente, frequenta la Chiesa di domenica.
In paese c’è qualche comunista e qualche socialista saragatiano. Nelle elezioni politiche del 1958 il Partito Comunista ha avuto 15 voti (di gente importata) e 17 voti locali Saragatiani.
Il Partito dei Contadini è forte. Per il partito è netta la separazione tra contadinisti e gli altri (Democrazia Cristiana indipendente), con esiti in contrasto anche molto tenaci nelle varie iniziative. In Repergo vi sono due acquedotti: della Val Tiglione che rifornisce un certo numero di abitanti e l’acquedotto rurale appoggiato dal Partito dei Contadini.
La gioventù è malleabile. Scappa facilmente, ma al richiamo del Parroco nella maggioranza ritorna.
La gioventù femminile è buona. Non si può dire niente sul piano morale, almeno per quanto conosce il Parroco.
Il divertimento preferito è il ballo. L’ambiente del ballo di Isola è discutibile, quello della Motta è peggiore di quello dei Molini. Il Parroco non si definisce rigorista per il ballo, almeno per quello contenuto nei limiti e nei modi. Ritiene il ballo, inteso così, il minore dei mali.
Il Sacerdote definisce bene il carattere della gioventù: ascoltano volentieri quando si dicono cose che piacciono, con tutte le conseguenze.
In genere la festa è santificata come riposo festivo. In tutta la Vicaria di Costigliole è stata lanciata, per tre settimane, una campagna per la Santificazione della Festa.
La popolazione scolastica è di 40 alunni in 5 classi.
Punto di ritrovo è il Circolo Agricolo e il Circolo Combattenti.
L’Azione Cattolica ha nessun ramo costituito. Il Parroco non se la sentiva di fare l’Azione Cattolica come deve essere fatta, ora pensa che sia necessario realizzarla. Il tesseramento è difficile, più negli anziani, per grettezza. In passato ha avuto la Gioventù Femminile, ma non ha mai organizzato gli altri rami.
Si potrebbe costituire un’unione donne perché c’è un buon gruppo di Terziarie Francescane[1] e tante Figlie di Maria (29) sono buone e non vanno a ballare. Anche negli uomini c’è qualche buon elemento. Il Parroco mette in guardia e considera dannoso inserire elementi che potrebbero essere indicati non buoni e coerenti, specie in un ambiente di contrasti e antagonismi. Egli ritiene che ci siano le premesse per costruire qualche ramo di Azione Cattolica parrocchiale.
Il Parroco prenderà possesso della Parrocchia di Viale fra poco. In Repergo è stato nominato don Delio Porcellana.


[1] Chiamate a compiere vita comunitaria con semplicità e serenità francescana.  

venerdì 3 giugno 2016

Motta di Costigliole


La Parrocchia della frazione è di pianura. Comprende un concentrico, cascine e tenute sparse, piccole borgate. La popolazione è di 1200 abitanti.
Non c’è emigrazione o è scarsa. L’estesa coltivazione di ortaggi è fonte di benessere. Infatti, le condizioni economiche della zona sono buone e tali sono riconosciute.
Gli immigrati sono 115. Tra i veneti vi sono ancora buoni elementi.
La religiosità dell’intera popolazione è giudicata buona. Il Parroco, ultraottantenne e ancora valido, è amato dai suoi parrocchiani. Si è sempre fatto voler bene per il suo particolare saper fare, paterno e comprensivo. Egli ricambia bontà con bontà.
La frequenza, secondo il Sacerdote, alla Messa festiva è buona. Non ha statistiche, non riferisce percentuali, ma precisa che è bassissimo il numero di coloro i quali non frequentano la Chiesa.
Anche a Motta si ripete, almeno in parte, l’esodo domenicale degli uomini al mercato di Costigliole. In particolare a Motta si verifica, per i periodi di maggior lavoro negli orti (semina, coltura e raccolta) come per i periodi di maggior lavoro nelle campagne, una mancata considerazione del riposo festivo.
Sulla gioventù il giudizio è ben preciso: la nuova generazione è fredda per ogni programma organizzativo e per ogni programma religioso. Il giovane è alieno dall’assumersi impegni che non siano quelli dei divertimenti.
A Motta c’è la Fonte di acqua purgativa e connesso albergo. Intorno alla Fonte, come mezzi di attrattiva, sussistono divertimenti vari. Il principale svago è il ballo, organizzato, industrializzato. Il ballo della Fonte è un richiamo non solo per la gioventù del luogo, ma anche e soprattutto per la gioventù dei paesi vicini e di Asti. Il ballo della Fonte di Motta non ha una buona reputazione, e da più parti è stato denunciato come ambiente moralmente malsano e pericoloso. Si accenna persino alla possibilità di potere avere camere riservate.
L’Azione Cattolica in pratica non esiste; non c’è attività di associazione. Oggi non è possibile pensare a una organizzazione efficiente di qualche ramo dell’Azione Cattolica.
Come persona meritevole il Parroco ha ricordato la maestra Petitti Clotilde.