giovedì 9 giugno 2016

San Marzanotto


La Parrocchia è di media collina. San Marzanotto, di 1143 abitanti (320 famiglie), è frazione di Asti. L’assetto territoriale comprende un concentrico più San Marzanotto Piana, il Brascone, la Stangona, Serra San Domenico, Valdonata.   
Mai meno di 10 famiglie l’anno emigrano a Torino e Genova. L’immigrazione è di veneti e meridionali; in maggioranza veneti.
Il Parroco non si può lamentare eccessivamente dei veneti, al 50% presenti alle funzioni; dei meridionali sì.
Esiste un gruppo, valutato in 2/5 della popolazione, che segue e obbedisce al Parroco; un altro 2/5 è costituito da indifferenti; il rimanente è contrario.
San Marzanotto Piana non ha Chiesa e molti abitanti del Piano si recano ad Asti, così anche altri della Serra San Domenico e della Valdonata. La frequenza alla Messa è buona nel periodo invernale e primaverile, mediocre tra maggio e ottobre.
La Lega di perseveranza[1] si svolge sei volte l’anno (70-90 uomini). La Comunione Pasquale è soddisfatta dal 60-65% degli uomini. La frequenza all’istruzione parrocchiale dei Vespri è soddisfacente (70-80 donne, 20 uomini e giovani).
Il Parroco sostiene che in paese c’è comunismo e socialismo diffuso. Vi sono comunisti attivi (10-12), gli altri sono dei rimorchiati.
Il risultato delle elezioni dimostra che non tutti sono fedeli al partito. I giornali comunisti sono distribuiti di domenica. Tutti sono deferenti verso il Parroco e si sforzano di fare piaceri. A Carnevale lo stato maggiore dei comunisti è stato in Canonica. Tengono moltissimo alla benedizione delle case. Fanno offerte alla Chiesa.
Il Parroco, in questo campo, non parla di ignoranza, né d’irreligiosità, ma di areligiosità.
I giovani fino a 13 anni l’Arciprete li ha tutti; fino a 17-18 anni se li avvicina personalmente riesce a ottenere; oltre i 18 anni non riesce ad agganciarli, salvo qualche caso.
Sa di giovani, intuisce che sia così, che vanno al cinema parrocchiale o ai Vespri perché sanno di trovare le ragazze.
In generale la moralità della gioventù è discutibile.
Il Parroco ritiene importantissimo sforzarsi di riuscire a tenere lontano dal ballo le ragazze; si ottiene sul piano della moralità una conquista di alto valore.
Occorrerebbe l’aiuto delle famiglie, ma queste sono piuttosto propense a permettere la frequenza al ballo delle figliole. Le madri in particolare.
In paese il ballo non c’è più, s’intende il ballo pubblico. Ballano, talora, nella Casa del Popolo: comunista.
Il Parroco ha istituito come premio, per chi non va a ballare, la partecipazione pagata per sette giorni a un corso di esercizi in montagna. Riconosce però che il ballo ha un richiamo fortissimo sulle giovani.
Egli insiste sul decadimento dell’autorità dei genitori, e sull’indipendenza dei giovani a una certa età. I papà si disinteressano troppo dei figli e specie delle figlie.
Nel paese alto esiste una trattoria, la Casa del Popolo (comunista), il circolo Acli, i Coltivatori Diretti, il gruppo 3P[2]. Il cinema parrocchiale è aperto tutti i giorni festivi. L’Asilo è gestito da Suore Salesiane.
Nella Piana c’è un Dopolavoro, un’osteria, due industrie vinicole con parecchi operai, la Bano e la Perotti, una piccola industria per la fabbricazione di palloni di gomma, una fornace che dà lavoro a oltre un centinaio di operai. Circa la Bano si sentono critiche sul piano morale degli operai.
Lo stato economico è buono.
Sono presenti tutti e quattro i rami di Azione Cattolica.
La Giunta parrocchiale è costituita e funzionante, non aggregata per dimenticanza. Si riunisce la prima domenica del mese. Si discute sulle questioni religiose e su altri temi importanti, ad esempio disposizioni sulla TV emanate dal Vescovo.
Esiste un gruppo di Oasini[3], un gruppo delle Comunioni domenicali, del Rosario giornaliero. Il gruppo di meditazione sul Vangelo riceve il testo dell’argomento in discussione a casa (9 giovani e 4 ragazze). E’ studiato prima, poi è meditato e discusso in riunione.
Il Sacerdote ritiene ottima cosa inviare i giovani agli esercizi: Chieri e Gressonej. Paga il Parroco.
Egli esprime il parere che nella propaganda non si debba trattare di sola Azione Cattolica, ma collegarla con le questioni del tempo. Le riunioni sono sempre utili, anche quelle del Clero per l’Azione Cattolica.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale, specie nei riguardi della Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.


[1] La lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[2] Organizzazione contadina della Democrazia Cristiana
[3] Partecipanti agli esercizi spirituali o alle giornate di studio all’Oasi dell’Immacolata, vicino ad Asti, sulla strada per Viatosto.   

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