La Parrocchia è autonoma dal 1950. La costituzione
in Parrocchia è stata avversata da alcuni ambienti di Costigliole e da una
certa parte della popolazione di Sant’Anna.
Sono tutte cascine sparse, di media collina, la cui
massima distanza è di 2,5 chilometri. Risiedono 130 famiglie per 520 abitanti.
In 10 anni sono partiti 150 abitanti, quasi tutti a
Torino, per ragioni economiche e al fine di trovare un lavoro più redditizio. I
torinesi oriundi di Sant’Anna sono molto legati alla Parrocchia.
Lo stato economico della comunità religiosa è medio,
salvo alcuni benestanti. La proprietà è troppo frazionata. Per un reddito sufficiente,
in tutto il territorio, basterebbero 50 famiglie con motorizzazione.
Negli anni passati c’è stata un’invasione d’immigrati
veneti, che se ne sono andati. Al momento è rimasta una famiglia di veneti (mezzadri),
poi ci sono due famiglie di meridionali che hanno acquistato proprietà e tre
famiglie di mezzadri delle Langhe (gente buona). Ai veneti della Bassa, ancora
da sposare, il Parroco ha regalato l’anello nuziale. Non vanno in Chiesa.
Se si indica come base di religiosità la Messa
festiva e Pasqua una nota a sfavore, come pratica, è il mercato della domenica
a Costigliole. In queste domeniche il Parroco racimola in Chiesa bambini e
qualche donna. Egli non può giudicare la religiosità della Parrocchia per
questa ragione. Ci sono uomini che non vanno mai in Chiesa perché sono sempre
al mercato.
V’è lavoro
festivo nei periodi di punta.
Molti fedeli chiedono al Parroco la dispensa per
mangiare carne il venerdì. Ciò dimostra uno scrupolo religioso e un senso di
responsabilità apprezzabile.
I Vespri sono poco frequentati d’estate, più seguiti
d’inverno.
In frazione c’è qualche comunista e qualche
socialista nenniano. Non sono ostili, si riallacciano al vecchio socialismo
della campagna.
I giovani, tra ragazzi e ragazze, sono una
quarantina. Non sono cattivi. Moralmente sono un po’ larghi nell’interpretazione
dei limiti. Il ballo è il principale divertimento (in generale le ragazze non
ballano molto). C’è promiscuità nell’assistere alle trasmissioni televisive.
In frazione c’è la piaga del figlio unico. La
popolazione scolastica è di 35 alunni in 5 classi.
Sono in atto lavori per la Parrocchia e la Canonica.
L’Azione Cattolica non è costituita, ma il Parroco
promette che quest’anno organizzerà i bambini e le donne. Sono 25 le Figlie di
Maria.
V’è antagonismo fra le famiglie del luogo. Una
notevole difficoltà per la costituzione dell’Azione Cattolica è appunto questo
antagonismo, basato su accuse reciproche e diffidenza. E poi le ragazze in
parte ballano; non si riesce a convincere le ragazze a non ballare.
La Lega di perseveranza[1] si
tiene sei volte l’anno con 80 presenze in media, tra uomini e giovani. Il
Parroco inoltre organizza: un ritiro per le ragazze in occasione della
Quarantore[2];
per gli uomini istruzioni religiose a gruppi, d’inverno, nelle case e nelle
stalle; un Catechismo di perseveranza per i giovani, fino a 17 anni; per le
Figlie di Maria conferenze morali.
Il catechismo si tiene in Canonica per sei mesi, dopo
la scuola e con refezione. Per i bambini della scuola c’è Messa tutti i giovedì.
I bambini hanno offerto alla Chiesa il Tabernacolo.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
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