domenica 12 giugno 2016

Sant'Anna di Costigliole


La Parrocchia è autonoma dal 1950. La costituzione in Parrocchia è stata avversata da alcuni ambienti di Costigliole e da una certa parte della popolazione di Sant’Anna.
Sono tutte cascine sparse, di media collina, la cui massima distanza è di 2,5 chilometri. Risiedono 130 famiglie per 520 abitanti.
In 10 anni sono partiti 150 abitanti, quasi tutti a Torino, per ragioni economiche e al fine di trovare un lavoro più redditizio. I torinesi oriundi di Sant’Anna sono molto legati alla Parrocchia.
Lo stato economico della comunità religiosa è medio, salvo alcuni benestanti. La proprietà è troppo frazionata. Per un reddito sufficiente, in tutto il territorio, basterebbero 50 famiglie con motorizzazione.
Negli anni passati c’è stata un’invasione d’immigrati veneti, che se ne sono andati. Al momento è rimasta una famiglia di veneti (mezzadri), poi ci sono due famiglie di meridionali che hanno acquistato proprietà e tre famiglie di mezzadri delle Langhe (gente buona). Ai veneti della Bassa, ancora da sposare, il Parroco ha regalato l’anello nuziale. Non vanno in Chiesa.
Se si indica come base di religiosità la Messa festiva e Pasqua una nota a sfavore, come pratica, è il mercato della domenica a Costigliole. In queste domeniche il Parroco racimola in Chiesa bambini e qualche donna. Egli non può giudicare la religiosità della Parrocchia per questa ragione. Ci sono uomini che non vanno mai in Chiesa perché sono sempre al mercato.
V’è lavoro festivo nei periodi di punta.
Molti fedeli chiedono al Parroco la dispensa per mangiare carne il venerdì. Ciò dimostra uno scrupolo religioso e un senso di responsabilità apprezzabile.
I Vespri sono poco frequentati d’estate, più seguiti d’inverno.
In frazione c’è qualche comunista e qualche socialista nenniano. Non sono ostili, si riallacciano al vecchio socialismo della campagna.
I giovani, tra ragazzi e ragazze, sono una quarantina. Non sono cattivi. Moralmente sono un po’ larghi nell’interpretazione dei limiti. Il ballo è il principale divertimento (in generale le ragazze non ballano molto). C’è promiscuità nell’assistere alle trasmissioni televisive.
In frazione c’è la piaga del figlio unico. La popolazione scolastica è di 35 alunni in 5 classi.
Sono in atto lavori per la Parrocchia e la Canonica.
L’Azione Cattolica non è costituita, ma il Parroco promette che quest’anno organizzerà i bambini e le donne. Sono 25 le Figlie di Maria.
V’è antagonismo fra le famiglie del luogo. Una notevole difficoltà per la costituzione dell’Azione Cattolica è appunto questo antagonismo, basato su accuse reciproche e diffidenza. E poi le ragazze in parte ballano; non si riesce a convincere le ragazze a non ballare.
La Lega di perseveranza[1] si tiene sei volte l’anno con 80 presenze in media, tra uomini e giovani. Il Parroco inoltre organizza: un ritiro per le ragazze in occasione della Quarantore[2]; per gli uomini istruzioni religiose a gruppi, d’inverno, nelle case e nelle stalle; un Catechismo di perseveranza per i giovani, fino a 17 anni; per le Figlie di Maria conferenze morali.
Il catechismo si tiene in Canonica per sei mesi, dopo la scuola e con refezione. Per i bambini della scuola c’è Messa tutti i giovedì. I bambini hanno offerto alla Chiesa il Tabernacolo.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] La Lega di perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[2] Pratica devota di esposizione e adorazione del SS. Sacramento per quaranta ore consecutive, in ricordo del tempo trascorso da Cristo nel sepolcro 

Nessun commento:

Posta un commento