La Parrocchia è di media collina. Sono 375 gli abitanti nativi e 35 gli immigrati, in prevalenza meridionali. Vent’anni fa la popolazione era di 450.
Dopo la grandinata del 1954 cominciò l’esodo a
Torino.
I veneti presenti in Parrocchia non regalano buon
esempio, bestemmiano e non frequentano la Chiesa. C’è però qualche buona
famiglia.
Gli emigrati in America che ritornano vanno a Messa,
ma non adempiono il precetto Pasquale.
La Fede è tradizionale e la religiosità è formale; c’è
molta superficialità e indifferenza nell’intera popolazione. Il Parroco ritiene
che solo il 5% degli uomini non faccia Pasqua, e considera buona la frequenza
festiva alla Chiesa. Anche chi non fa Pasqua, almeno saltuariamente, frequenta
la Chiesa di domenica.
In paese c’è qualche comunista e qualche socialista
saragatiano. Nelle elezioni politiche del 1958 il Partito Comunista ha avuto 15
voti (di gente importata) e 17 voti locali Saragatiani.
Il Partito dei Contadini è forte. Per il partito è
netta la separazione tra contadinisti e gli altri (Democrazia Cristiana
indipendente), con esiti in contrasto anche molto tenaci nelle varie iniziative.
In Repergo vi sono due acquedotti: della Val Tiglione che rifornisce un certo
numero di abitanti e l’acquedotto rurale appoggiato dal Partito dei Contadini.
La gioventù è malleabile. Scappa facilmente, ma al
richiamo del Parroco nella maggioranza ritorna.
La gioventù femminile è buona. Non si può dire
niente sul piano morale, almeno per quanto conosce il Parroco.
Il divertimento preferito è il ballo. L’ambiente del
ballo di Isola è discutibile, quello della Motta è peggiore di quello dei
Molini. Il Parroco non si definisce rigorista per il ballo, almeno per quello contenuto
nei limiti e nei modi. Ritiene il ballo, inteso così, il minore dei mali.
Il Sacerdote definisce bene il carattere della
gioventù: ascoltano volentieri quando si dicono cose che piacciono, con tutte
le conseguenze.
In genere la festa è santificata come riposo
festivo. In tutta la Vicaria di Costigliole è stata lanciata, per tre
settimane, una campagna per la Santificazione della Festa.
La popolazione scolastica è di 40 alunni in 5
classi.
Punto di ritrovo è il Circolo Agricolo e il Circolo
Combattenti.
L’Azione Cattolica ha nessun ramo costituito. Il
Parroco non se la sentiva di fare l’Azione Cattolica come deve essere fatta,
ora pensa che sia necessario realizzarla. Il tesseramento è difficile, più
negli anziani, per grettezza. In passato ha avuto la Gioventù Femminile, ma non
ha mai organizzato gli altri rami.
Si potrebbe costituire un’unione donne perché c’è un
buon gruppo di Terziarie Francescane[1] e tante
Figlie di Maria (29) sono buone e non vanno a ballare. Anche negli uomini c’è
qualche buon elemento. Il Parroco mette in guardia e considera dannoso inserire
elementi che potrebbero essere indicati non buoni e coerenti, specie in un
ambiente di contrasti e antagonismi. Egli ritiene che ci siano le premesse per
costruire qualche ramo di Azione Cattolica parrocchiale.
Il Parroco prenderà
possesso della Parrocchia di Viale fra poco. In Repergo è stato nominato don
Delio Porcellana.
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