Noi parrocchiani
osservati dalla finestra della canonica - anni sessanta
martedì 4 aprile 2017
Noi parrocchiani il libro
"Noi parrocchiani" di Gualtiero e Alberto Marello
Puoi acquistare il volume di 312 pagine direttamente su ilmiolibro.it (il più economico) con veloce consegna.
I clienti del sito IBS.it (la più grande libreria online) troveranno il libro direttamente sul sito e potranno aggiungerlo al carrello insieme ai libri che acquistano normalmente. Per chi vuole comprare su internet ma non ha una carta di credito o prepagata acquista sul sito IBS.it dove si può decidere di pagare alla consegna (in contrassegno).
http://ilmiolibro.kataweb.it/libro/religione/315834/noi-parrocchiani-4/
giovedì 23 giugno 2016
Vigliano d'Asti
La Parrocchia è di collina e la popolazione è di
1100 abitanti circa (concentrico 300). Numerose sono le frazioni, distanti fino
a sei chilometri: Val Montasca, Sabbionera, Camicia Madonna, Ramello,
Valgrande, Tiglione (stazione), Valbeinasca, più altre piccole borgate.
La caratteristica principale della Parrocchia è
costituita da questo enorme decentramento della popolazione che ha influito e
influisce su ogni iniziativa parrocchiale. Lo dimostra che, per mancanza di
lavoro, sono state ritirate le Suore che dirigevano il laboratorio femminile,
ove non erano riuscite a riunire più di dieci ragazze. Così l’Asilo frequentato
da non più di dieci bambini in una popolazione di oltre 1000 abitanti; così il
ricovero per vecchi, ora in ricostruzione, che fu per mancanza di assistenza
svuotato dai suoi pochi inquilini.
L’emigrazione a Torino è discreta. Trent’anni fa la
popolazione era di 1500-1600 abitanti.
Le persone immigrate sono 200, tra veneti e
meridionali. I veneti, sul piano religioso, sono migliori dei meridionali. Le
famiglie del sud non hanno alcuna base catechistica, sono in buona parte
analfabeti, non hanno alcun fervore religioso. In maggioranza gli immigrati
sono mezzadri, altri garzoni e salariati.
La religiosità della popolazione è definita dal
Parroco mediocre. E’ difficile giudicare il sentimento religioso sull’indice di
frequenza alla Messa per il grande decentramento dei fedeli riguardo alla Chiesa
parrocchiale. Una parte, fra i più lontani, frequenta la Chiesa della Madonna,
altri vanno a Repergo, Montegrosso, Isola. Val Montasca ha la Messa festiva.
Nel prossimo avvenire si attuerà il progetto di
costruzione di una Chiesa anche alla Stazione, la più fredda e indifferente fra
tutte le frazioni.
Anche il numero dei lontani dalla Chiesa il Parroco
non sa o non vuole precisare; pare però che siano parecchi. La bestemmia è
ancora d’uso e il riposo festivo non è rispettato.
V’è qualche ostile alla Chiesa, tra cui il maestro
Ottaviano, comunista e ateo dichiarato, che fa scuola a Piea. Oltre al maestro
c’è qualche comunista del luogo, non attivo. Molti sono saragatiani.
Il Partito dei Contadini[1] è
capeggiato dallo scottiano Cavalier Bosia[2],
uomo quanto mai equilibrato e buono sul piano religioso. Il Parroco non giudica
male i contadinisti, anzi molto velatamente fa comprendere che non approva la
lotta contro il Partito dei Contadini.
Non si può dire bene dei socialisti saragatiani,
eredi del socialismo di un tempo, schiettamente anticlericale.
I comunisti nelle passate elezioni politiche del
1958 hanno avuto 40-50 voti.
La Democrazia Cristiana ha la maggioranza, anche se
nelle amministrative i monarchici si sono uniti con i comunisti e ad altri
elementi di sinistra. Il Sindaco attuale è un monarchico: nella Giunta comunale
vi sono liberali e saragatiani.
E’ ibridismo che caratterizza una situazione locale
particolare, che lascia intravedere un gioco d’interessi di gruppi o personali e
una realtà di antagonismi e divisioni. Sono fatti che dal colloquio non sono
espressamente emersi.
La gioventù è scarsa perché emigrata. Il Parroco
giudica che non più di 40-50 sia la totalità della gioventù dai 15 ai 25 anni.
Sembra troppo poca per una popolazione di oltre 1000 abitanti. L’indifferenza
religiosa è caratteristica della gioventù.
I giovani di Val Montasca frequentano la Chiesa come quelli
delle località finitime (Messa festiva locale), frequentano meno e
saltuariamente i giovani della frazione Tiglione. V’è qualche ragazzo che non
frequenta per niente. Le ragazze frequentano regolarmente. Una giovane s’è
fatta Suora contro la irriducibile ostilità del padre.
Sul piano morale il Parroco si dichiara abbastanza
contento, giudicando la gioventù maschile non molto in ribasso e la gioventù
femminile migliore e abbastanza a posto, salvo qualche rara eccezione.
Egli sostiene che non è il ballo il pericolo
maggiore per la gioventù, ma il continuo allontanamento dal paese, in compagnia
o meno, motorizzati, verso luoghi o verso amicizie che possono influire sulla
moralità in modo determinante.
In Vigliano c’è il circolo Enal e una trattoria con
televisione. La televisione è in tutte le frazioni.
La popolazione scolastica è di 50-60 alunni.
E’ in progetto di attuazione l’organizzazione di un
Oratorio. Il Parroco sostiene e giustamente che l’Oratorio è la premessa sicura
per influenzare e raccogliere le forze giovanili.
L’Azione Cattolica è costituita in alcuni rami, ma
sulla carta.
Le Donne Cattoliche (50) hanno scarsa o nessuna
attività. Quando c’erano le Suore si faceva qualche adunanza. La Gioventù
Maschile non è stata più tesserata. Gli Uomini mancano.
Dagli uomini l’Azione Cattolica è considerata come
associazione parapolitica. Hanno paura che sia a carattere politico e non
vogliono qualificarsi, anche perché appartengono a diversi partiti. Il rispetto
umano[3] è
poi la causa principale. I giovani sono quello che sono, e manca chi di essi si
cura.
Il Parroco giudica l’Azione Cattolica utilissima se
fatta bene. Per farla bene c’è bisogno di una Sede, di aiuto, e uno sforzo enorme
di impegno e sacrifici.
Elementi segnalati per
bontà: Tartaglino Giuseppina, Tartaglino Wilma.
[1] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si
presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito
della perdita del seggio si ritira a vita privata
[2] Senatore
Giuseppe Bosia leader dell’ala pro - Movimento Comunità del Partito dei
Contadini
[3] Eccessiva considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi
giovedì 16 giugno 2016
S.S. Annunziata di Costigliole
La Parrocchia di media collina è autonoma dal 1956.
Particolarmente osteggiata è stata la sua costituzione. Anche un gruppo locale
si è opposto.
I 260 abitanti della comunità religiosa (80
famiglie) risiedono in piccoli nuclei di abitazioni vicine alla Chiesa.
Economicamente la zona è buona. E’ essenzialmente a
produzione vinicola, di piccole proprietà, e non ha altre risorse.
L’emigrazione è molto forte a Torino. Nella grande
città sono quasi tutti dediti alla vendita di vino, e per tutti vi è stata una
buona sistemazione.
Gli immigrati sono più meridionali che veneti, circa
40 unità. Religiosamente i veneti valgono poco, in massima parte sono mezzadri.
La religiosità come indice di frequenza è discreta.
Si può calcolare che il 90% non perde la Messa. Il mercato di Costigliole, la
domenica, rende più difficile il giudizio sulla frequenza regolare.
Quattro famiglie non frequentano. Sono famiglie di
comunisti particolarmente attivi e già sorvegliati da Asti. I figli di una di
queste famiglie non seguono l’indirizzo del padre.
Il Partito dei Contadini di Scotti[1] aveva
determinato una frattura fra i più accesi contadinisti e i Sacerdoti e nessuno
si dichiarava democratico cristiano, ora è il contrario. Oggi il Partito ha
perso quota.
In frazione la gioventù è pochissima: una ventina di
giovani e una ventina di ragazze dai 15 ai 25 anni.
Secondo il Parroco non vi è più “Parrocchia chiusa”
e la gioventù si è trovata a contatto con la civiltà. Nel contrasto i giovani
si sono trovati impreparati. Il Sacerdote suppone che la gioventù sia arrivata
al punto di porsi tale domanda:
Dobbiamo credere ancora a quello che dicono i
Sacerdoti e i genitori, o il vero è nella televisione e nel cinema?
La vita moderna costituisce un fascino per i
giovani. Il divertimento maggiore è di andare via e frequentare le feste dei
paesi finitimi.
Per le ragazze la situazione non è molto diversa.
L’oratorio con Suore non ha ancora incidenza sulle giovani.
La popolazione scolastica è di 15 scolari in 5
classi. L’asilo ospita 12 bambini. Le Figlie di Maria sono 20.
Ci sono state molte divisioni nella borgata ed era
abitudine dire male. Tutti i Cappellani che sono subentrati hanno avuto molte
noie. Chi pagava per la Cappellania[2]
voleva controllare tutto ciò che si faceva nella Chiesa e per la Chiesa. Molti
motivi di divisione sono ora scomparsi.
Il Parroco ha tenuto in funzione il vecchio
Consiglio di Amministrazione, rinnovato ed eletto democraticamente. Sono in 18
ed è un valido aiuto.
L’Azione Cattolica non è costituita, in nessuno dei
rami. La Parrocchia è giovane, il primo anno è servito come orientamento.
Non si sente di iniziare con la gioventù. Se si inizierà,
si farà con le donne. La mentalità degli uomini è ancora molto lontana. Non vi
sono individui, in Parrocchia, che facessero parte degli Uomini Cattolici di
Costigliole; quindi vi è nessuna esperienza di Azione Cattolica cui non hanno
mai voluto aderire.
Il Parroco ha iniziato un corso d’istruzione
religiosa a uomini e giovani nei tre mesi invernali. Separatamente ha
cominciato un corso d’istruzione alle Figlie di Maria. Il Reverendo vorrà
tentare l’esperienza del circolo ricreativo.
La delusione della
Chiesa vuota incide notevolmente sul Parroco e sui parrocchiani.
[1] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si
presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito
della perdita del seggio si ritira a vita privata
[2] Ente
ecclesiastico costituito per volontà di un fedele, mediante donazione o
testamento, le cui rendite sono destinate al culto. Il Cappellano è il
Sacerdote che governa la Cappellania
domenica 12 giugno 2016
Sant'Anna di Costigliole
La Parrocchia è autonoma dal 1950. La costituzione
in Parrocchia è stata avversata da alcuni ambienti di Costigliole e da una
certa parte della popolazione di Sant’Anna.
Sono tutte cascine sparse, di media collina, la cui
massima distanza è di 2,5 chilometri. Risiedono 130 famiglie per 520 abitanti.
In 10 anni sono partiti 150 abitanti, quasi tutti a
Torino, per ragioni economiche e al fine di trovare un lavoro più redditizio. I
torinesi oriundi di Sant’Anna sono molto legati alla Parrocchia.
Lo stato economico della comunità religiosa è medio,
salvo alcuni benestanti. La proprietà è troppo frazionata. Per un reddito sufficiente,
in tutto il territorio, basterebbero 50 famiglie con motorizzazione.
Negli anni passati c’è stata un’invasione d’immigrati
veneti, che se ne sono andati. Al momento è rimasta una famiglia di veneti (mezzadri),
poi ci sono due famiglie di meridionali che hanno acquistato proprietà e tre
famiglie di mezzadri delle Langhe (gente buona). Ai veneti della Bassa, ancora
da sposare, il Parroco ha regalato l’anello nuziale. Non vanno in Chiesa.
Se si indica come base di religiosità la Messa
festiva e Pasqua una nota a sfavore, come pratica, è il mercato della domenica
a Costigliole. In queste domeniche il Parroco racimola in Chiesa bambini e
qualche donna. Egli non può giudicare la religiosità della Parrocchia per
questa ragione. Ci sono uomini che non vanno mai in Chiesa perché sono sempre
al mercato.
V’è lavoro
festivo nei periodi di punta.
Molti fedeli chiedono al Parroco la dispensa per
mangiare carne il venerdì. Ciò dimostra uno scrupolo religioso e un senso di
responsabilità apprezzabile.
I Vespri sono poco frequentati d’estate, più seguiti
d’inverno.
In frazione c’è qualche comunista e qualche
socialista nenniano. Non sono ostili, si riallacciano al vecchio socialismo
della campagna.
I giovani, tra ragazzi e ragazze, sono una
quarantina. Non sono cattivi. Moralmente sono un po’ larghi nell’interpretazione
dei limiti. Il ballo è il principale divertimento (in generale le ragazze non
ballano molto). C’è promiscuità nell’assistere alle trasmissioni televisive.
In frazione c’è la piaga del figlio unico. La
popolazione scolastica è di 35 alunni in 5 classi.
Sono in atto lavori per la Parrocchia e la Canonica.
L’Azione Cattolica non è costituita, ma il Parroco
promette che quest’anno organizzerà i bambini e le donne. Sono 25 le Figlie di
Maria.
V’è antagonismo fra le famiglie del luogo. Una
notevole difficoltà per la costituzione dell’Azione Cattolica è appunto questo
antagonismo, basato su accuse reciproche e diffidenza. E poi le ragazze in
parte ballano; non si riesce a convincere le ragazze a non ballare.
La Lega di perseveranza[1] si
tiene sei volte l’anno con 80 presenze in media, tra uomini e giovani. Il
Parroco inoltre organizza: un ritiro per le ragazze in occasione della
Quarantore[2];
per gli uomini istruzioni religiose a gruppi, d’inverno, nelle case e nelle
stalle; un Catechismo di perseveranza per i giovani, fino a 17 anni; per le
Figlie di Maria conferenze morali.
Il catechismo si tiene in Canonica per sei mesi, dopo
la scuola e con refezione. Per i bambini della scuola c’è Messa tutti i giovedì.
I bambini hanno offerto alla Chiesa il Tabernacolo.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
giovedì 9 giugno 2016
San Marzanotto
La Parrocchia è di media collina. San Marzanotto, di
1143 abitanti (320 famiglie), è frazione di Asti. L’assetto territoriale
comprende un concentrico più San Marzanotto Piana, il Brascone, la Stangona,
Serra San Domenico, Valdonata.
Mai meno di 10 famiglie l’anno emigrano a Torino e
Genova. L’immigrazione è di veneti e meridionali; in maggioranza veneti.
Il Parroco non si può lamentare eccessivamente dei veneti,
al 50% presenti alle funzioni; dei meridionali sì.
Esiste un gruppo, valutato in 2/5 della popolazione,
che segue e obbedisce al Parroco; un altro 2/5 è costituito da indifferenti; il
rimanente è contrario.
San Marzanotto Piana non ha Chiesa e molti abitanti
del Piano si recano ad Asti, così anche altri della Serra San Domenico e della
Valdonata. La frequenza alla Messa è buona nel periodo invernale e primaverile,
mediocre tra maggio e ottobre.
La Lega di perseveranza[1] si
svolge sei volte l’anno (70-90 uomini). La Comunione Pasquale è soddisfatta dal
60-65% degli uomini. La frequenza all’istruzione parrocchiale dei Vespri è soddisfacente
(70-80 donne, 20 uomini e giovani).
Il Parroco sostiene che in paese c’è comunismo e
socialismo diffuso. Vi sono comunisti attivi (10-12), gli altri sono dei
rimorchiati.
Il risultato delle elezioni dimostra che non tutti
sono fedeli al partito. I giornali comunisti sono distribuiti di domenica. Tutti
sono deferenti verso il Parroco e si sforzano di fare piaceri. A Carnevale lo
stato maggiore dei comunisti è stato in Canonica. Tengono moltissimo alla
benedizione delle case. Fanno offerte alla Chiesa.
Il Parroco, in questo campo, non parla di ignoranza,
né d’irreligiosità, ma di areligiosità.
I giovani fino a 13 anni l’Arciprete li ha tutti; fino
a 17-18 anni se li avvicina personalmente riesce a ottenere; oltre i 18 anni
non riesce ad agganciarli, salvo qualche caso.
Sa di giovani, intuisce che sia così, che vanno al
cinema parrocchiale o ai Vespri perché sanno di trovare le ragazze.
In generale la moralità della gioventù è discutibile.
Il Parroco ritiene importantissimo sforzarsi di
riuscire a tenere lontano dal ballo le ragazze; si ottiene sul piano della
moralità una conquista di alto valore.
Occorrerebbe l’aiuto delle famiglie, ma queste sono
piuttosto propense a permettere la frequenza al ballo delle figliole. Le madri
in particolare.
In paese il ballo non c’è più, s’intende il ballo
pubblico. Ballano, talora, nella Casa del Popolo: comunista.
Il Parroco ha istituito come premio, per chi non va
a ballare, la partecipazione pagata per sette giorni a un corso di esercizi in
montagna. Riconosce però che il ballo ha un richiamo fortissimo sulle giovani.
Egli insiste sul decadimento dell’autorità dei
genitori, e sull’indipendenza dei giovani a una certa età. I papà si
disinteressano troppo dei figli e specie delle figlie.
Nel paese alto esiste una trattoria, la Casa del
Popolo (comunista), il circolo Acli, i Coltivatori Diretti, il gruppo 3P[2]. Il
cinema parrocchiale è aperto tutti i giorni festivi. L’Asilo è gestito da Suore
Salesiane.
Nella Piana c’è un Dopolavoro, un’osteria, due
industrie vinicole con parecchi operai, la Bano e la Perotti, una piccola
industria per la fabbricazione di palloni di gomma, una fornace che dà lavoro a
oltre un centinaio di operai. Circa la Bano si sentono critiche sul piano
morale degli operai.
Lo stato economico è buono.
Sono presenti tutti e quattro i rami di Azione
Cattolica.
La Giunta parrocchiale è costituita e funzionante,
non aggregata per dimenticanza. Si riunisce la prima domenica del mese. Si
discute sulle questioni religiose e su altri temi importanti, ad esempio
disposizioni sulla TV emanate dal Vescovo.
Esiste un gruppo di Oasini[3],
un gruppo delle Comunioni domenicali, del Rosario giornaliero. Il gruppo di
meditazione sul Vangelo riceve il testo dell’argomento in discussione a casa (9
giovani e 4 ragazze). E’ studiato prima, poi è meditato e discusso in riunione.
Il Sacerdote ritiene ottima cosa inviare i giovani
agli esercizi: Chieri e Gressonej. Paga il Parroco.
Egli esprime il parere che nella propaganda non si
debba trattare di sola Azione Cattolica, ma collegarla con le questioni del
tempo. Le riunioni sono sempre utili, anche quelle del Clero per l’Azione
Cattolica.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale, specie nei riguardi della Campagna
annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] La lega
di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[2] Organizzazione
contadina della Democrazia Cristiana
[3] Partecipanti agli esercizi spirituali o alle
giornate di studio all’Oasi dell’Immacolata, vicino ad Asti, sulla strada per
Viatosto.
martedì 7 giugno 2016
Rodotiglia e Piana del Salto
La Chiesa del Cuore Immacolato di Maria è
considerata di media collina. I parrocchiani sono 655, in pratica 900 persone, poiché
gravitano sulla Parrocchia gli abitanti delle zone finitime di Canelli, Moasca,
Calosso. Sono tutte cascine sparse (185 famiglie).
L’emigrazione a Torino, di giovani e famiglie, non è
eccessiva.
Gli immigrati sono una cinquantina, dal meridione e
dalle Langhe. I meridionali sono negativi sul piano religioso, con scarsa
frequenza in Chiesa. Molti sono garzoni di campagna e il loro numero è variabile.
Gli immigrati delle Langhe sono zero per moralità e religiosità.
Il Sacerdote afferma che in passato l’istruzione
religiosa e catechistica era forte. Poi il senso religioso è andato in declino
per l’anticlericalismo degli Scottiani[1].
Alla mia obiezione sul termine usato di anticlericalismo scottiano, il Parroco
riconferma nella maniera più decisa il termine stesso nel suo significato, come
avversione alla religione come tale, al prete come tale, e a tutte le sue
iniziative.
Mi pare un anticlericalismo un po’ strano, che non
impedisce a questi “mangiapreti” di frequentare la Chiesa, anche se
saltuariamente. E’ più un atteggiamento di avversione, di acrimonia, di
cattiveria, verso il Sacerdote, ritenuto avverso agli interessi dei contadini,
generalizzandola alla Chiesa.
Il Parroco insiste con il dire che preferisce avere
a che fare con i comunisti.
Scotti è stato soppiantato da Bosia[2].
Lontano dalla Chiesa sono quei delle Langhe, qualche
vecchietto, qualche tipo non buono. Due sono le famiglie protestanti.
Nella maggior parte dei fedeli la religiosità è
tradizionale. Un buon nucleo esiste per convinzione. Persone di cattiva volontà
si adagiano, altre si dimostrano piene di fervore.
Il comunismo è sporadico (immigrati) e il
contadinismo è forte ancora adesso. Nel comitato pro erigenda Chiesa sono
contrari al Parroco e lo ostacolano in vario modo.
Il Parroco non può lamentarsi dei ragazzi, fatta
qualche eccezione. Non è contento della gioventù femminile che è facile ai
compromessi: ballo e cinema a Canelli, Santo Stefano Belbo, Nizza.
Religiosamente v’è un miglioramento nella gioventù.
La scuola accoglie 70 scolari, l’asilo 30 bambini.
Non ci sono Suore. La Chiesa nuova a Piana del Salto acclude un ampio salone
per teatro e riunioni.
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. La
Gioventù Maschile (nucleo) ha attività invernale con buona presenza alle “tre
sere”. La Gioventù Femminile (17) ha adunanze quindicinali; la presenza è
buona, non totale. Il Parroco ha fatto conferenze per spose, madri, fidanzate,
con discreto risultato. Gli Uomini Cattolici (6) hanno partecipato a cicli di
conferenze su temi fondamentali. Le Donne Cattoliche hanno adunanze
quindicinali e curano particolarmente i fanciulli. La Giunta parrocchiale è
costituita, aggregata, ma funziona poco.
Il Parroco suggerisce di aprire l’Azione Cattolica a
tutte le persone di buona volontà. Eliminare i non buoni. Egli ha ereditato il
compromesso per religiosità formalista a Rodotiglia e per contadinismo alla
Piana.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si
presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito
della perdita del seggio si ritira a vita privata
[2] Senatore
Giuseppe Bosia leader dell’ala pro - Movimento Comunità del Partito dei
Contadini
domenica 5 giugno 2016
Repergo
La Parrocchia è di media collina. Sono 375 gli abitanti nativi e 35 gli immigrati, in prevalenza meridionali. Vent’anni fa la popolazione era di 450.
Dopo la grandinata del 1954 cominciò l’esodo a
Torino.
I veneti presenti in Parrocchia non regalano buon
esempio, bestemmiano e non frequentano la Chiesa. C’è però qualche buona
famiglia.
Gli emigrati in America che ritornano vanno a Messa,
ma non adempiono il precetto Pasquale.
La Fede è tradizionale e la religiosità è formale; c’è
molta superficialità e indifferenza nell’intera popolazione. Il Parroco ritiene
che solo il 5% degli uomini non faccia Pasqua, e considera buona la frequenza
festiva alla Chiesa. Anche chi non fa Pasqua, almeno saltuariamente, frequenta
la Chiesa di domenica.
In paese c’è qualche comunista e qualche socialista
saragatiano. Nelle elezioni politiche del 1958 il Partito Comunista ha avuto 15
voti (di gente importata) e 17 voti locali Saragatiani.
Il Partito dei Contadini è forte. Per il partito è
netta la separazione tra contadinisti e gli altri (Democrazia Cristiana
indipendente), con esiti in contrasto anche molto tenaci nelle varie iniziative.
In Repergo vi sono due acquedotti: della Val Tiglione che rifornisce un certo
numero di abitanti e l’acquedotto rurale appoggiato dal Partito dei Contadini.
La gioventù è malleabile. Scappa facilmente, ma al
richiamo del Parroco nella maggioranza ritorna.
La gioventù femminile è buona. Non si può dire
niente sul piano morale, almeno per quanto conosce il Parroco.
Il divertimento preferito è il ballo. L’ambiente del
ballo di Isola è discutibile, quello della Motta è peggiore di quello dei
Molini. Il Parroco non si definisce rigorista per il ballo, almeno per quello contenuto
nei limiti e nei modi. Ritiene il ballo, inteso così, il minore dei mali.
Il Sacerdote definisce bene il carattere della
gioventù: ascoltano volentieri quando si dicono cose che piacciono, con tutte
le conseguenze.
In genere la festa è santificata come riposo
festivo. In tutta la Vicaria di Costigliole è stata lanciata, per tre
settimane, una campagna per la Santificazione della Festa.
La popolazione scolastica è di 40 alunni in 5
classi.
Punto di ritrovo è il Circolo Agricolo e il Circolo
Combattenti.
L’Azione Cattolica ha nessun ramo costituito. Il
Parroco non se la sentiva di fare l’Azione Cattolica come deve essere fatta,
ora pensa che sia necessario realizzarla. Il tesseramento è difficile, più
negli anziani, per grettezza. In passato ha avuto la Gioventù Femminile, ma non
ha mai organizzato gli altri rami.
Si potrebbe costituire un’unione donne perché c’è un
buon gruppo di Terziarie Francescane[1] e tante
Figlie di Maria (29) sono buone e non vanno a ballare. Anche negli uomini c’è
qualche buon elemento. Il Parroco mette in guardia e considera dannoso inserire
elementi che potrebbero essere indicati non buoni e coerenti, specie in un
ambiente di contrasti e antagonismi. Egli ritiene che ci siano le premesse per
costruire qualche ramo di Azione Cattolica parrocchiale.
Il Parroco prenderà
possesso della Parrocchia di Viale fra poco. In Repergo è stato nominato don
Delio Porcellana.
venerdì 3 giugno 2016
Motta di Costigliole
La Parrocchia della frazione è di pianura. Comprende
un concentrico, cascine e tenute sparse, piccole borgate. La popolazione è di
1200 abitanti.
Non c’è emigrazione o è scarsa. L’estesa
coltivazione di ortaggi è fonte di benessere. Infatti, le condizioni economiche
della zona sono buone e tali sono riconosciute.
Gli immigrati sono 115. Tra i veneti vi sono ancora
buoni elementi.
La religiosità dell’intera popolazione è giudicata
buona. Il Parroco, ultraottantenne e ancora valido, è amato dai suoi
parrocchiani. Si è sempre fatto voler bene per il suo particolare saper fare,
paterno e comprensivo. Egli ricambia bontà con bontà.
La frequenza, secondo il Sacerdote, alla Messa
festiva è buona. Non ha statistiche, non riferisce percentuali, ma precisa che
è bassissimo il numero di coloro i quali non frequentano la Chiesa.
Anche a Motta si ripete, almeno in parte, l’esodo
domenicale degli uomini al mercato di Costigliole. In particolare a Motta si
verifica, per i periodi di maggior lavoro negli orti (semina, coltura e raccolta)
come per i periodi di maggior lavoro nelle campagne, una mancata considerazione
del riposo festivo.
Sulla gioventù il giudizio è ben preciso: la nuova
generazione è fredda per ogni programma organizzativo e per ogni programma
religioso. Il giovane è alieno dall’assumersi impegni che non siano quelli dei
divertimenti.
A Motta c’è la Fonte di acqua purgativa e connesso
albergo. Intorno alla Fonte, come mezzi di attrattiva, sussistono divertimenti
vari. Il principale svago è il ballo, organizzato, industrializzato. Il ballo
della Fonte è un richiamo non solo per la gioventù del luogo, ma anche e
soprattutto per la gioventù dei paesi vicini e di Asti. Il ballo della Fonte di
Motta non ha una buona reputazione, e da più parti è stato denunciato come
ambiente moralmente malsano e pericoloso. Si accenna persino alla possibilità
di potere avere camere riservate.
L’Azione Cattolica in pratica non esiste; non c’è
attività di associazione. Oggi non è possibile pensare a una organizzazione efficiente
di qualche ramo dell’Azione Cattolica.
Come persona meritevole
il Parroco ha ricordato la maestra Petitti Clotilde.
martedì 31 maggio 2016
Mongovone
Nel 1931 è stata cambiata la denominazione della
frazione Moncacone a Mongovone.
La Parrocchia di media collina si è distaccata da
Isola Piano, divenendo autonoma nel 1947.
In quell’anno gli abitanti erano 250, oggi sono rimasti
in 145. Il Parroco sottolinea rimasti perché l’emigrazione è forte, verso
Torino.
Sono immigrate tre famiglie venete e una è formata
da concubini. Il giudizio del Parroco è deciso: meglio perderli che trovarli.
Le condizioni
economiche sono buone.
La gioventù sia maschile sia femminile è buona. Due ragazze
di condotta morale censurabile si sono allontanate.
Il senso religioso è ancora vivo. Solo due persone
non frequentano la Chiesa.
Vi sono ancora tre o quattro famiglie i cui membri
sono contrari al distacco dalla Parrocchia di Isola Piano, mantenendo residui
di ostilità verso il Parroco come se fosse lui il responsabile.
Tutti sono molto attaccati al lavoro e all’interesse,
specie i vecchi. Il lavoro è anche festivo.
Alcuni terreni sono abbandonati e qualche casa è
vuota. Si sono verificate nella primavera di quest’anno frane e spostamenti di
grosse masse di terreno, mettendo in pericolo la Chiesa parrocchiale e
travolgendo una strada, unica via di accesso a un complesso di 150 giornate di
terreno. Nessun intervento delle autorità si è avuto finora.
Sul piano politico non c’è comunismo, né socialismo.
La maggioranza della popolazione è del Partito dei Contadini di corrente scottiana.
L’Azione Cattolica non è presente. Il Parroco
riconosce che potrebbe essere lavorato e preparato il campo delle Donne, poi
quello degli Uomini. Assicura che per il prossimo anno qualcosa sarà fatto.
Egli riterrebbe utile e necessario che i problemi
dell’Azione Cattolica, per zone che hanno particolari caratteristiche e diverse
necessità, fossero discussi dal clero in riunioni anche parrocchiali.
La Parrocchia forse potrà godere di un cospicuo
lascito da parte di una ultra novantenne gentildonna del posto. Questo lascito
sarà forse destinato, secondo le intenzioni della donatrice, a una Casa di
Riposo per vecchi.
Il Parroco cita il nome di una persona meritevole:
Aluffi Maggiorina in Pregno.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale per quanto riguarda la necessità dell’Azione
Cattolica in ogni Parrocchia, anche con una micro - giunta, rilevando l’importanza
di impegnare i cattolici migliori in un lavoro di collaborazione con il
Parroco. Ho riferito anche sull’importanza della Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
domenica 29 maggio 2016
Mongardino
La Parrocchia è considerata di media collina. Il
territorio comunale di 1150 abitanti si estende dal concentrico (500) alle
diverse frazioni: Madonna (parzialmente), Val Bocchetto, Gherlasca, Aschieri,
Terpone, Serra, Stazione. La frazione più lontana dista 30-40 minuti a piedi.
Si emigra a Torino. Trent’anni fa Mongardino giunse a
1400-1500 abitanti.
Gli immigrati sono una cinquantina, tra veneti e
meridionali, in prevalenza questi ultimi. Religiosamente sono negativi, almeno
in parte, specie gli uomini. La negatività non tocca i bambini che frequentano
l’asilo e il Catechismo.
Come indice di assiduità della popolazione alla
Chiesa, il Parroco fissa le seguenti percentuali: 80% delle donne frequenta
regolarmente, il 15% saltuariamente, il 5% mai; il 50% degli uomini frequenta
regolarmente, il 30-35% saltuariamente, il 5-10% solo a Natale e Pasqua, il 10%
mai.
Vi sono famiglie buone. Le frazioni Val Bocchetto, Aschieri,
Gherlasca, sono le migliori. Peggiore è la Stazione, segue il Terpone. Alla
Madonna c’è Messa festiva.
La gioventù va regolarmente in Chiesa, più dei
vecchi. Le ragazze frequentano al 100%, qualche giovane maschio manca. Ambo i
sessi frequentano il ballo dei Molini di Isola (poco raccomandabile) e i cinema
ad Asti.
Il Parroco è preoccupato per le figliole dai 12 ai
15 anni, un’ètà critica che richiede l’azione educativa e di tutela della
famiglia.
La gioventù femminile si può considerare
fondamentalmente sana, fatta qualche eccezione di maggiore frivolità e
leggerezza. Il Parroco è del parere che bisogna essere rigorosi in tema di
ballo con le ragazze. E’ portato a essere un po’ più tollerante per i balli locali,
ma ritiene che il ballo sia sempre di notevole danno morale.
Egli riferisce un episodio di cui fu testimone a
Trento, un mese fa. Una compagnia di giovani, ragazzi e ragazze, erano
accompagnati da un sacerdote, forse straniero. Il reverendo si era informato
dove si trovava una sala da ballo e agli interrogativi per tale richiesta rispondeva:
se li lascio fare vanno da soli a ballare e non so dove vadano e cosa facciano;
in questo modo li controllo io accompagnandoli.
Il comunismo a Mongardino ha questi numeri: alle
elezioni politiche del 1958 il Partito Comunista ha preso 35 voti, il Partito
Socialista 25.
Il Partito dei Contadini è in decadenza, dopo la
morte di Baino[1],
il capo locale. Nelle ultime elezioni amministrative il Partito dei Contadini
ha perso la maggioranza che deteneva dal 1946.
E’ da ricordare che Mongardino, nei tempi passati,
ultimo sessantennio e forse più, era diviso da due correnti facenti capo ai
nomi più eminenti del paese stesso: il medico, l’ingegner Rovero e qualcun
altro. Correnti che davano vita a dissidi vivissimi, specie nella lotta per la
conquista del potere amministrativo locale.
La popolazione scolastica conta 82 alunni in 8
classi, in asilo 20 bambini. Sono presenti le Suore Salesiane con laboratorio e
oratorio per ragazze.
Circolo Acli e albergo con televisione sono punto di
ritrovo degli abitanti. L’albergo è frequentato da molti, anche da tanti
bambini. La televisione parrocchiale è in sede di Azione Cattolica; i bambini
sono ammessi solo per la T.V. dei ragazzi.
Secondo il Parroco, la validità dell’Azione
Cattolica rimane anche oggi attualissima. Spaventa che oggi sia così difficile
dare un’adeguata formazione ai giovani. La Giunta parrocchiale è costituita e
aggregata, ma con scarsa funzionalità. Il Presidente è Cotto Guglielmo.
Sono complessivamente 37 i ragazzi in Gioventù
Maschile. Le adunanze per juniores e seniores sono bisettimanali, d’inverno. La
frequenza media è di 12-13 presenze. Gli aspiranti hanno adunanza il sabato
pomeriggio.
In Gioventù Femminile ci sono 9 effettive, 4
giovanissime, 17 aspiranti, 16 beniamine. La speranza per l’avvenire è riposta
dal Parroco nel gruppo delle aspiranti. Tra le effettive vi è un notevole rilasciamento
per l’allontanamento dovuto al matrimonio di 4 di loro, le migliori e più
attive. Si organizzano esercizi semichiusi presso le Suore e l’invito a
partecipare è per tutte. L’adunanza delle effettive è bisettimanale d’estate,
settimanale d’inverno. Le sezioni minori sono curate dalle suore,
settimanalmente.
Le Donne Cattoliche sono 63 in paese e 22 alla Madonna,
con adunanze quindicinali. V’è un gruppetto di giovani spose che sono le più
fedeli. Alle adunanze frequentano più alla Madonna.
Gli Uomini Cattolici sono 31 con adunanze la sera
senza una cadenza stabilita. I vecchi non frequentano, vi è prevalenza dei
giovani. Quando si facevano le adunanze di giorno, mancavano i giovani. Due
uomini sono in ritiro all’Oasi[2]. I
Vespri sono pochissimo frequentati dagli uomini.
Le figlie di Maria sono 29. La Lega di perseveranza[3] si
fa sette volte l’anno con in media 50 presenze.
Come periodici si vendono 100 copie di Primavera e
Famiglia Cristiana. I quotidiani letti sono Gazzetta del Popolo e Stampa. Un
solo abbonamento all’Unità e 3-4 copie non sono acquistate e quindi rimandate.
Non si riesce a vendere la Gazzetta d’Asti[4].
Il Reverendo rileva una scarsa o nulla
partecipazione dei Dirigenti diocesani: non occorrono inviti, ma la presenza
dei Dirigenti deve essere iniziativa del Centro. Considera molto importante e
indispensabile l’attuazione d’incontri zonali, vicariali o intervicariali, tra
Sacerdoti e Dirigenti. Sostiene che occorre lanciare qualche iniziativa
fondamentale e su di essa insistere con una campagna, anche per molto tempo,
fino a ottenere apprezzabili risultati.
La conversazione è stata cordiale ed esauriente. L’entità
delle notizie raccolte è dimostrativa. Ho avuto approvazione dell’iniziativa
delle visite alle Parrocchie e sono stato invitato a procedere nell’azione
intrapresa.
Ho riferito sulle raccomandazioni
della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio
della Salvezza”.
[1] E. Baino
alle elezioni per la costituente del 2 giugno 1946 ottiene 11467 voti,
incrementando a 11800 voti nelle elezioni del 1948 (collegio
Cuneo-Alessandria-Asti). In entrambi i casi non è eletto.
[2] Oasi
dell’Immacolata - vicino ad Asti, sulla strada per Viatosto. Inizia a
funzionare nel 1953 come casa di esercizi spirituali anche per ritiri minimi o
per giornate di studio
[3] La lega
di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[4]
Direttore della Gazzetta d’Asti dal 1932 al 1933 è don Alfredo Bianco che nel
1934 diventa Parroco di Mongardino per vent’anni
Iscriviti a:
Post (Atom)