domenica 27 settembre 2015

Variglie


Variglie è frazione a 4 Km da Asti. Manca un concentrico se si eccettuano le poche case del piano; le cascine sono sparse in zona collinare. La popolazione di 600 abitanti ha perso in 15 anni 100 unità.
A una discreta emigrazione si equipara un’immigrazione di veneti e meridionali nell’ordine di 60-70 unità. All’arrivo dei nuovi immigrati il parroco va a visitarli, ma essi frequentano scarsamente e si allontanano facilmente. Sono bestemmiatori e di bassa moralità; anche una famiglia di ferraresi è completamente lontana.
Il comunismo è in diminuzione, almeno secondo le votazioni elettorali: da 120 voti comunisti a 40 voti (contributo certo dei veneti), 20 voti ai socialisti, 61 voti i contadini. Vi è comunismo locale con cellula.
In campo religioso c’è un grande indifferentismo, l’interesse materiale è sempre anteposto all’interesse spirituale. E’assurdo che gente buona non frequenta la Chiesa. Perché? Non si sa. Una ventina di persone sono completamente assenti; la saltuarietà della frequenza è la nota predominante. D’altra parte la vicinanza di Asti non permette un controllo esatto della fedeltà degli abitanti di Variglie alla Chiesa.
La gioventù è costituita da una cinquantina tra ragazzi e ragazze che in media frequentano. Sono quasi tutti operai e impiegati i maschi; operaie alla SACLA’[1] e commesse le ragazze.
Sul piano morale non c’è molto da dire. La leggerezza, la superficialità, l’amore agli svaghi e al divertimento sono le caratteristiche della gioventù d’oggi, che è nella massima parte, fatte le debite eccezioni, incapace di formulare programmi, a pensare a sacrifici. E’abitudine che le giovani vadano fuori con i giovani (in moto scooter) a divertirsi (ballo,cinematografo).
L’indisciplina alle direttive della Chiesa è basata, secondo il parroco, sull’interesse individuale, sull’opportunismo politico e sulla sete di divertimento.
L’Azione Cattolica, non ha mordente; non vogliono iscriversi, non rispondono all’invito, non vogliono saperne.
Gli Uomini Cattolici iscritti sono 20, le Donne Cattoliche 18; le giovani non si iscrivono.
La presenza alle adunanze invernali di associazione è del 50%. D’inverno venir via di casa è difficile, in famiglie ridotte quasi sempre ai soli coniugi. Il marito non lascia la moglie sola.
Diffusa è la vendita di Famiglia Cristiana (70 copie).
Nessun esperimento particolare in campo di Azione Cattolica.
E’ presente il circolo Enal combattenti, neutro, non ha collocazione politico-religiosa. Il controllo dei programmi alla TV parrocchiale ha determinato l’allontanamento dei giovani all’Enal. Venti sono le televisioni private. Il giorno della festa si va a ballare. Il Parroco fa notare che sarebbe meglio ballare in paese anziché andare fuori.
Lo stato economico è buono. Se avessero meno denaro sarebbero certamente più legati alla casa e alla Chiesa.




[1] Azienda conserviera - Società Anonima Commercio Lavorazione Alimentari

sabato 26 settembre 2015

Vaglierano


La frazione si divide in Vaglierano alto e stazione di Vaglierano. La parte alta, 290 abitanti (80 famiglie), è quasi esclusivamente rurale. La stazione, 250 abitanti (60 famiglie) è abitata da operai, ferrovieri, commercianti, artigiani, pensionati. Qualche piccola industria. Un’industria vinicola che aveva affittato un grosso fabbricato si è trasferita a Canale, perché in Asti è troppo alta la pressione fiscale.
La frequenza alla Chiesa è buona, con bassissima percentuale di assenti nel paese alto; alla stazione più assenti, più socialisti, più ferrovieri, più pensionati.
La popolazione fondamentalmente è buona, dice il parroco. Alla stazione si celebrano due messe festive con sacerdote permanente. I Vespri sono discretamente frequentati. Ogni giovedì messa dei fanciulli.
Nelle ultime elezioni politiche 12 voti sono andati ai social comunisti, 40 ai liberali.
Vaglierano paese è patria di Dellarissa, socialista, che fu sindaco di Asti e sindaco di Vaglierano quando era comune indipendente. Fu Dellarissa ad annettere Vaglierano ad Asti. Dellarissa morì senza Sacramenti ed ebbe sepoltura civile. Unica sepoltura civile in Vaglierano fu di un altro Dellarissa, parente del primo.
Da due o tre anni si è costituita la sezione del Partito Liberale con televisione.
Senza poter quantificare l’emigrazione è discreta. Gli immigrati sono di 5 nuclei famigliari, veneti buoni.
La gioventù è senza caratteristiche speciali; evadono per divertimenti. La motoretta è per il parroco la rovina dei tempi moderni. E’ certo un giudizio di estremo coraggio.
Un solo uomo è tesserato Azione Cattolica, le donne sono 24. Due sono le effettive della Gioventù Femminile, nessuno della Gioventù Maschile. Nulla di fatto.
Gli uomini, fra i più fedeli alla Chiesa, non vogliono saperne della tessera. I giovani in genere sono indifferenti, oltre a tanta ignoranza.
La popolazione scolastica conta 17 bambini in paese; più numerosi alla stazione.
Nessuna possibilità di ripresa al momento. Il parroco è anziano e stanco.    

venerdì 25 settembre 2015

Revignano


Revignano è una frazione di Asti (7 Km). Poche case costituiscono il concentrico, poi fabbricati e cascinali sparsi. La zona è di pianura, rurale. Palucco (105 famiglie) e Bramairate (40 famiglie) sono borghi che completano la frazione. In Revignano, concentrico e dintorni, dimorano 105 famiglie sulle 250 complessive per un totale di 800 abitanti   
L’emigrazione è scarsa. Gli immigrati si dividono tra 40 famiglie venete e sarde e 8 famiglie meridionali.
Le famiglie buone venete si contano sulle dita: ragazze madri, madri che giustificano il comportamento delle figlie, immoralità.
I meridionali frequentano poco la Chiesa, ma il senso religioso è freddo per tanti. Giocano forse alcuni fattori: la distanza dalla Chiesa, le strade d’inverno impraticabili. In ogni modo l’indifferentismo e l’ignoranza restano il fondamento di tale freddezza. I bambini, per esempio del Palucco, che devono percorrere poco meno 2 Km per giungere alla Chiesa Parrocchiale, non vanno a Messa  alla domenica: “pericoli della strada”. A scuola vanno tutti i giorni e percorrono la stessa strada. Il Parroco così deve svolgere le lezioni di Catechismo direttamente nelle scuole.
Bramairate ha la sua messa festiva nella Cappella. Bramairate e i suoi abitanti sono molto freddi.
Sulla percentuale della frequenza alla Chiesa non si possono formulare dati precisi perché molti sfuggono al controllo, essendo soliti recarsi ad Asti. Più facile valutare nel 15% e forse qualcosa di più il numero dei lontani dalla Chiesa.
Vi sono molti giovani e uomini che lavorano come operai e manovali edili. Si conta un certo numero di social comunisti. Nelle ultime elezioni (camera deputati) il P.C.I. ha ottenuto 89 voti e  il P.S.I. 75, forse dovuti a un certo afflusso di elettori provenienti dalla città e da Torino. Non risulta vi siano in luogo comunisti attivi, né cellule. Anche il Partito dei Contadini è presente con 45 voti. Si sospetta che i veneti siano in gran parte comunisti. Tempo fa il giornale “l’Unità” veniva portato direttamente a casa degli iscritti; oggi pare sospesa tale distribuzione.
Popolazione scolastica: 80 in tre scuole, Revignano, Palucco, Bramairate.
Nella Parrocchia si possono calcolare complessivamente 50 giovani e 50 ragazze dai 15 ai 22 anni. Un gruppetto frequenta; gli altri preferiscono recarsi ad Asti.
Il ballo è in ribasso, non tanto perché è diminuita la passione quanto per il costo dei divertimenti. Più comoda è la televisione.
Delle ragazze una ventina vanno alla Facis[1], ambiente operaio di moralità discussa. Su tale argomento il Parroco ha avuto uno scambio di idee con il direttore della Facis stessa.
Gioventù in complesso senza ideali, frivola, amante dei divertimenti, però cattiva il Parroco non può definirla. Forse più bassa ancora è la moralità dei coniugati.
In Revignano c’è un’osteria (sospetta di convegni illeciti) e un circolo. Al Palucco c’è una trattoria, un caffè, l’Enal, il Circolo giovani (divisione dall’Enal). Una trattoria anche a Bramairate.
In Azione Cattolica gli uomini (12) frequentano, le donne (40) hanno fatto niente e la Gioventù femminile e maschile non è organizzata. I giovani e le giovani non si possono più avere oltre i 15 anni; non accettano impegni e non vogliono legami. Queste le ragioni di carattere generale. La Giunta Parrocchiale, sulla carta, non funziona. Lega di perseveranza: 4-5 volte all’anno.
Come Azione Cattolica nessuna esperienza apostolica è stata attuata. Per ora non si vede alcuna possibilità di nuovi sviluppi dell’Azione Cattolica.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale riguardo alla funzionalità della Giunta Parrocchiale, sulla necessità dell’Azione Cattolica parrocchiale, sulla necessità dell’unità di azione, e sull’attuazione della campagna annuale 1960 - 61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.



[1] Fabbrica Abiti Confezionati in Serie 

giovedì 24 settembre 2015

Revigliasco


Parrocchia di collina. Rurale.
La popolazione è di 1100 residenti complessivi tra concentrico, frazioni e case sparse.
La situazione economica è buona. In paese il mercato dei prodotti principali (uva, ciliegie, ortaggi) è fonte di discreta e cospicua entrata.
I revigliaschesi sono forti lavoratori, però  le esigenze del lavoro superano le esigenze della Fede e dei doveri dei cristiani. Il lavoro è anche festivo.
Il senso religioso è tradizionale, con notevole indifferentismo. Esiste anche anticlericalismo. Il circolo “Vittorio Alfieri” locale è costituito a parere del Parroco con finalità anticlericali. Pochi sono i comunisti e socialisti attivi.
Si sono insediati  150 immigrati, tra veneti e meridionali; alcuni tra questi ultimi sono senza prima comunione.
Quindici famiglie non frequentano la Chiesa comprese le donne e i Vespri sono in genere poco frequentati.
Il Catechismo è frequentato dai bimbi del concentrico e delle cascine. Per ottenere la presenza al Catechismo, fatto dopo la scuola, dei bimbi lontani viene distribuita, di propria iniziativa, la minestra.
Fino a che i bimbi sono chierichetti si può fare di essi quello che si vuole. Dopo si allontanano rapidamente, attratti e sottratti dall’esempio dei più grandi.
La vita morale dei  giovani  è compromessa, specie dei maschi. La ragione è da imputarsi all’esempio dei più  anziani, alla vicinanza della città con le sue seduzioni, alla motorizzazione, e alla maggiore disponibilità di danaro.
L’Azione Cattolica è solo sulla carta, senza attività. Il Parroco lo ha riconosciuto schiettamente. Mancano gli uomini e quelli che vi sono non frequentano. Insomma, per l’Azione Cattolica l’indifferentismo è generale e non è possibile, per il Parroco, fare di più per ora.
Il Parroco conosce casi limite di genitori che rimproverano i figli che pregano.
Sono presenti le Suore Domenicane.   
Sono a disposizione il salone e i locali nell’asilo, ma non c’è televisione perché il Parroco è contrario alla TV.
Sono esposte al Parroco le conclusioni del Convegno Nazionale dei Presidenti Diocesani e la raccomandazione della Presidenza Nazionale, particolarmente in rapporto alla campagna annuale 1960 -61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.  

Antignano


Il paese, di media collina, conta 1200 residenti, divisi tra concentrico (500) e due frazioni: Gonella e Perosini.
In venti anni la popolazione è diminuita di 400 unità per emigrazione interna. Hanno compensato 150 immigrati che in gran parte sono praticanti e non comunisti (per fortuna).
La religiosità è tradizionalistica. E’ più viva nelle frazioni, nel concentrico c’è più indifferentismo.
Si lavora anche nei giorni festivi e due locali pubblici sono sempre aperti.
Incomincia a esservi la conta delle televisioni in paese, ad ora venticinque. Con l’estendersi della TV il divertimento del ballo è in diminuzione.
La gioventù maschile e femminile è sbandata. La morale è ancor più scaduta nelle giovani. Non vi sono suore in paese, anche se sono ritenute di notevole importanza per la gioventù femminile.
L’asilo è in costruzione.
Non vi è sede di Azione Cattolica. L’Unione Donne è costituita mentre l’Unione Uomini si è sciolta per ragioni del pagamento tessera (ragione apparente, evidentemente).
Si è organizzata la Gioventù Femminile per qualche tempo ma è stato un lampo, fino a sciogliersi per mancanza di volontà. In compenso la lega di Perseveranza[1] da buoni risultati.






[1] La lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale

martedì 22 settembre 2015

Celle Enomondo


Dieci minuti che aspetto, cinque sono quelli di ritardo, il mio compagno di viaggio non si vede.
La puntualità è una mia fissazione, la chiedo e la rispetto. Guardo ancora l’ora, segno di una irritabilità iniziale, ma tutto rientra nella normalità quando all’angolo spunta chi aspettavo. Subito un allargare le braccia e una smorfia sul volto come per dire: abbi pazienza, è colpa mia.
Pochi convenevoli, una stretta di mano, una mia espressione: andiamo a messa; saliamo sul “maggiolino” e partiamo dalla piazzetta del seminario destinazione Celle Enomondo.
Il compagno è giovane, divertente, un piacere ascoltarlo, e quei pochi chilometri a sud- ovest di Asti sono stati di piacevole conversazione; unico momento di apprensione è la salita di Antignano, sono mesi ancora freddi e in prima mattina le strade sono viscide, ma quest’auto va dappertutto, e via.
Celle si vede immersa nel brullo della stagione e il ferro dei vigneti; la parrocchia è di collina, rurale. Appena in tempo, la messa inizia nella chiesa di San Rocco e il parroco, che conosce tutti, ci osserva come forestieri poi capisce e mi riconosce, un piccolo sorriso. A funzione ultimata ci ospita in canonica.
Il colloquio è da subito amichevole e confidenziale e non servono le domande ciclostilate perché siamo accontentati subito in tutto.

Celle, concentrico e cascine sparse, conta oggi 650 anime. In otto anni c’è stata una diminuzione della popolazione di 100 unità, diminuzione per emigrazione in prevalenza a Torino. Non ci sono immigrati.
La religiosità è tradizionale con diffuso indifferentismo  e rispetto umano, per quanto il senso religioso si sia, sempre per dichiarazione del Vicario, risvegliato in questi ultimi anni. Il 15% della popolazione non adempie al Precetto Pasquale: alla pari, uomini e donne.
Le condizioni economiche sono definite medie. Esiste una cantina sociale, una sede della casa madre delle Suore Stefanine, il Circolo dei Combattenti (che rimane aperto durante le funzioni), il ballo.
La gioventù è in massima parte rurale. Impara “mondanità” dalla televisione (due tv pubbliche).
I Cellesi trasferitisi a Torino, nei ritorni periodici in paese, portano le novità della grande città con tutti i richiami per una vita di maggiore, almeno apparente, comodità e maggiore libertà.
Esiste un locale di Azione Cattolica con televisione.
Ah! Azione Cattolica, esclama il Vicario e poi … Giovanotto, rivolgendosi al mio amico, la vedo avvolto nel pastrano e intirizzito, non si faccia problemi, si accosti alla stufa con la sedia. E così è stato.
Evidentemente è un prender fiato, l’Azione Cattolica è un problema.
Non vi sono effettive della Gioventù Femminile. Le madri fanno opposizione all’appartenenza delle figlie all’Azione Cattolica. Le accompagnano al ballo e pagano volentieri, ma non hanno denari per la Tessera. Gli uomini sono indifferenti; anche gli iscritti lavorano al dì di festa e non frequentano le funzioni domenicali per il lavoro. Ignoranza religiosa.
La Giunta Parrocchiale è costituita pro forma. Non costituita, non aggregata. Gli iscritti e i simpatizzanti sono fermati dalle critiche e dal rispetto umano.
Dal Vicario sono ritenute utili le adunanze associative d’inverno, le lezioni sul testo, le filmine commentate.   
Da parte nostra sono state esposte le raccomandazioni della Presidenza Generale per la funzionalità della Giunta Parrocchiale, per l’attività delle varie associazioni, per l’azione d’istruzione religiosa e per l’impegno assegnato all’Azione Cattolica con la campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”, per cui fin d’ora si devono studiare le varie iniziative locali d’attuazione.

Vicaria


lunedì 21 settembre 2015

Messaggio della salvezza

[1]Esiste una situazione di crisi e difficoltà per la vita cattolica. E’ un momento in cui c’è difficoltà a essere cristiani sul serio. L’uomo è preso nel vortice di una vita che sta cambiando la mentalità e il costume.
Non vi è adeguata accelerazione dello spirito.
La vita è attratta da interessi diversissimi. Qualcosa crolla: le vecchie cose crollano, vengono le nuove cose.
La civiltà moderna non riesce più a salvare l’uomo, ma a conformarlo a certe linee di questa civiltà (Andrè Gide[2] - Jean-Paul Sartre[3] - André Malraux[4]). Manca l’animo cristiano.
Non si può pretendere un cristianesimo su misura. Bisogna che a questa situazione si ponga riparo. Bisogna catechizzare o tentare di evangelizzare su alcuni principi e verità. Evangelizzare deve essere inteso come esigenza numero uno, perché la gente riconfermi quei principi che sono e devono rimanere la base della vita. 
Attesa - Redenzione - Salvezza
La liturgia rinnova ogni anno l’attesa, la redenzione e la santificazione.
Il popolo ebreo ha atteso per secoli. Anche noi, uomini stanchi e sfiduciati, abbiamo in tutti i tempi avuto, e abbiamo ancora, il nostro dramma che nasce lontano, lontano.
Tutti hanno le loro angosce.
Il poeta (Pietro Metastasio[5]) ha detto:
Se a ciascun l’interno affanno / si leggesse in fronte scritto / quanti mai che invidia fanno / ci farebbero pietà.
Sant’Agostino: “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”[6]
La civiltà moderna, che non ha più speranza perché non conosce più i valori dell’umiltà, dell’amore, della carità, ci offre oggi infinite tragedie, oggetto di una cronaca spaventosamente vuota e indifferente data in pasto a tutti, grandi e piccini. Forse delitto maggiore non compie oggi la civiltà, né mai insegnamento più terribilmente perverso è stato dato e si dà oggi alla gioventù e agli uomini tutti, di questa svalutazione continua dei valori fondamentali della vita, della morale, della dignità, dei destini umani. Né vale appellarsi al principio della libertà, di tutte le libertà. La libertà oggi non sazia più la mente e i cuori degli uomini: la libertà sta per diventare un concetto, una parola vana. Non vi può essere libertà senza speranza. Anche nei nostri drammi intimi, nelle nostre angosce intime è legge che vi debba essere libertà di speranza, altrimenti tutto sarebbe buio di disperazione e di morte. Solo con Dio vi è questa libertà di sperare, di sperare nel bene, di sperare nella vita, di speranza nell’avvenire. La speranza è attesa, attesa fervente, fiduciosa, sicura.
Il dramma dell’uomo di oggi, indifferente, spregiudicato, lontano, scristianizzato, è il dramma di una speranza senza attesa. Dramma di disperazione. La gioia dell’uomo di Dio è la speranza dell’attesa, dell’attesa di Dio.
San Pietro ha detto: Gettate su di Lui tutte le vostre preoccupazioni, Egli avrà cura di voi, Egli vi nutrirà[7].
Il tempo della Redenzione presenta il Cristo Redentore agli uomini del nostro tempo. Se si accetta come messaggio di salvezza, il colloquio avviene tra l’uomo e Dio, all’istante.
Gualtiero Marello



[1] Nulla senza il Vescovo – Gualtiero Marello
[2] Andrè Gide (1869 - 1951) - scrittore francese premio Nobel nel 1947 per la letteratura
[3] Jean-Paul Sartre (1905 -1980)  filosofo, scrittore, drammaturgo
[4] André Malraux (1901 - 1976)  scrittore e politico francese
[5] Pseudonimo di Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi 1698 -1782
[6] Questa celebre affermazione, che apre le Confessioni di Sant'Agostino, esprime efficacemente il bisogno insopprimibile che spinge l'uomo a cercare il volto di Dio.  
[7] 1 Pietro 5:6-7  

domenica 20 settembre 2015

Il cammino

Scriveva in una lettera ai sacerdoti il Vescovo Giacomo Cannonero l’11 ottobre 1961:
… Miei cari Parroci! Il vostro Vescovo vi prega, vi supplica - in nome di quell'obbedienza che avete promessa nel giorno della vostra Ordinazione Sacerdotale - di dare all'Azione Cattolica la massima importanza: essa deve tenere il primo posto nel vostro ministero pastorale. Non vi sia più in Diocesi una sola Parrocchia, per piccola che sia, per dispersa che sia, per vecchio o malaticcio che sia il Parroco dove l’Azione Cattolica non esista![1]
Nello stesso anno la Presidenza Nazionale di Azione Cattolica raccomandava la funzionalità della Giunta Parrocchiale e dove possibile il suo monitoraggio. In più lanciava la campagna annuale dal tema “Messaggio della Salvezza” da presentare a tutte le parrocchie della Diocesi.
Due esortazioni che non potevano essere inascoltate e che hanno spinto il Presidente della Giunta diocesana e i suoi collaboratori ad una ricognizione capillare.
Si è creato uno schema, un percorso, un metodo. Si è pensato al distretto territoriale diocesano, alla sede della Vicaria foranea dalla quale si parte verso le parrocchie della circoscrizione.
Inizia così questo lungo viaggio nel territorio astigiano, nei suoi paesi. In ogni paese nella canonica, e conversare famigliarmente con il Parroco, ottenendo inediti frammenti di vita paesana.

VICARIA DI CELLE ENOMONDO             
                CELLE ENOMONDO
                ANTIGNANO
                REVIGLIASCO
                REVIGNANO
                VAGLIERANO
                VARIGLIE
VICARIA DI SAN DAMIANO       
                SAN DAMIANO S. COSMA E DAMIANO
                SAN DAMIANO SAN VINCENZO  
                CISTERNA
                SAN MARTINO ALFIERI
                SAN MATTEO DI CISTERNA
                SAN PIETRO DI SAN DAMIANO
                VALGORZANO
VICARIA DI VALFENERA           
                VALFENERA 
                CANTARANA
                CELLARENGO
                FERRERE
                SAN MICHELE
                VILLATA
VICARIA DI VILLANOVA D'ASTI             
                VILLANOVA D'ASTI
                SAN PIETRO DI VLLANOVA
                SAVI DI VILLANOVA
                DUSINO
                ISOLABELLA
                PALAZZO VALGORRERA
                PRALORMO
                SAN PAOLO SOLBRITO
                SOLBRITO
VICARIA DI MONTAFIA              
                MONTAFIA
                BAGNASCO
                CAPRIGLIO
                MARETTO
                ROATTO
                VIALE
VICARIA DI SERRAVALLE D'ASTI          
                SERRAVALLE D'ASTI
                CASABIANCA
                MOMBARONE
                SESSANT
                SETTIME
VICARIA DI CAMERANO            
                CAMERANO
                CASASCO
                CHIUSANO
                CINAGLIO
                CORTAZZONE
                SOGLIO
VICARIA DI MONTECHIARO D'ASTI      
                MONTECHIARO D'ASTI
                CORSIONE
                CORTANZE
                COSSOMBRATO
                CUNICO
                FRINCO
                PIEA
                S. CARLO DI VILLA S. SECONDO
                VILLA SAN SECONDO
VICARIA DI PIOVA' MASSAIA   
                PIOVA' MASSAIA
                ALBUGNANO
                CASTELVERO
                CERRETO
                MONDONIO
                PINO D'ASTI
VICARIA DI PORTACOMARO    
                PORTACOMARO
                CALLIANETTO
                CANIGLIE
                CASTELL'ALFERO
                CASTIGLIONE
                MIGLIANDOLO
                SCURZOLENGO
                STAZIONE DI PORTACOMARO
VICARIA DI CASTAGNOLE MONFERRATO         
                CASTAGNOLE MONFERRATO
                ACCORNERI
                PIEPASSO
                QUARTO D'ASTI
                QUATTORDIO
                REFRANCORE
                VALENZANI
                VIARIGI
                SAN CARLO DI VIARIGI
VICARIA DI ROCCA D'ARAZZO
                ROCCA D'ARAZZO
                AZZANO
                CASTELLO D'ANNONE
                CERRO TANARO
                MASIO 
                ABBAZIA DI MASIO
                MONTEMARZO
                REDABUE
                ROCCHETTA TANARO
                S. CATERINA DI ROCCA D'ARAZZO
VICARIA DI MOMBERCELLI    
                MOMBERCELLI
                BELVEGLIO
                CASTELNUOVO CALCEA
                MONTALDO SCARAMPI
                MONTEGROSSO D'ASTI
                NOCHE
                SANTO STEFANO DI MONTEGROSSO
                VALLUMIDA
                VINCHIO
VICARIA DI COSTIGLIOLE        
                COSTIGLIOLE
                AGLIANO
                BIONZO
                BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE
                CALOSSO
                RODOTIGLIA E PIANA DEL SALTO
                ISOLA ALTA
                ISOLA PIANA
                MADONNA DI COSTIGLIOLE
                MONGARDINO
                MONGOVONE
                MOTTA DI COSTIGLIOLE
                REPERGO
                SANT'ANNA DI COSTIGLIOLE
                S.S. ANNUNZIATA DI COSTIGLIOLE
                SAN MARZANOTTO
                VIGLIANO D'ASTI



[1] Dalla “Rivista Diocesana Astese”, IV, 1961  (Visconti, 2012)