giovedì 18 febbraio 2016

Castagnole Monferrato


Ecco, ci risiamo! Il richiamo alla politica attiva astigiana ha nuova forma. E’ quello che ho pensato ieri sera, dopo la riunione della Giunta diocesana, quando chi mi ha proposto in direzione D.C. si è prestato ad accompagnarmi lungo strade e colline, che a suo dire conosce molto bene.
Già da subito, appena partiti destinazione Castagnole Monferrato, iniziano da parte del mio interlocutore citazioni e asserzioni che lo impegnano in un appassionato ragionamento. Cerco di riassumere, non assicurando la precisione di ogni affermazione.
Il comunismo rispetta la religione?
Come no. Anche troppo! Infatti, Lenin dice: “Il comunista deve essere nemico della religione”. Stalin dice: “Il Partito Comunista non può essere neutrale riguardo alla religione e svolge una propaganda contro la religione”[1] - “L’attività antireligiosa è un dovere per ogni iscritto al Partito Comunista”.[2]
Tempi passati questi, oggi il comunismo è cambiato.
Prendiamo il comunismo di oggi. Nella Jugoslavia rossa del maresciallo Tito...[3] 
Ma il comunismo italiano è diverso e rispetta la religione.
Palmiro Togliatti[4] e Luigi Longo[5] non fanno altro che ricordare Carlo Marx e la sua dottrina. Carlo Marx è il fondatore della dottrina del materialismo che non ammette Dio e combatte la religione. Il socialismo è fratello del comunismo poiché anche di questo è maestro. Questa è la realtà: il social comunismo è materialista, è ateo, è tiranno, è violento, è dittatura.
L’argomento è interessante ma non posso e non sono capace di interloquire. Un suggerimento per cambiare discorso è la notizia apparsa oggi sui giornali: sul set di Brescello[6] si gira il quarto episodio di don Camillo e Peppone[7]. Poche battute sul tema e Castagnole è alle porte. Il Vicario aspetta.   

Il Comune di Castagnole Monferrato, di 1200 abitanti, si estende in collina tra concentrico e più frazioni. La Parrocchia perde una frazione, Valvinera, che fa capo a Refrancore.
Il Vicario distingue senso religioso da pratica religiosa; per certi parrocchiani perdere una Messa non è ragione di alcuno scrupolo. I praticanti sono valutati nel 50%, gli altri sono presenti saltuariamente o non si presentano ai Sacramenti se non per matrimoni, battesimi e altro.
L’emigrazione è discreta e gli immigrati (200) sono in maggioranza veneti, poi siciliani, calabresi, napoletani. I veneti frequentano la Chiesa a differenza degli altri. Tra i meridionali vi sono adulti senza Comunione e senza Cresima.
Il social comunismo è diffuso. Alle elezioni politiche del 1958 i comunisti hanno preso 357 voti, i socialisti 117, Saragat 87, la Democrazia Cristiana 530 (nel conteggio sono compresi i voti di parte dei Valenzani che è Parrocchia). Il comunismo il Parroco lo interpreta come anticlericalismo. I comunisti, che non conoscono Marx e la sua dottrina, vedono nella Chiesa un’alleata di una classe privilegiata. Criticano le pecche dei cattolici, e traggono argomento e materia di propaganda ostile da ogni occasione e da ogni intervento che non collimi con i loro interessi. D’altra parte ciò è favorito da un’acrimonia profonda di tutti, anche dei Coltivatori Diretti, contro la politica rurale e in particolare vinicola del governo.
Vi sono comunisti convinti, ma in numero assai limitato; i famigliari dei comunisti attivisti non frequentano la Chiesa. In tutti gli altri v’è un’aperta contraddizione con se stessi e con la loro condotta: non si oppongono a che i famigliari, per la massima parte dei casi, frequentino la Chiesa e i Sacramenti; i bimbi partecipano all’oratorio e fanno solennemente la Prima Comunione. Un solo comunista non accetta la benedizione della casa; dal dopoguerra ci sono state 5-6 sepolture civili, e pare abbiano vergogna di farle. In tutta la loro condotta v’è rispetto umano, questa volta salutare, che tutti i cattolici possono approvare.
Tutta la gioventù passa dall’oratorio. Il Circolo Cattolico non comporta una tessera, ma obbliga con la frequenza al Circolo alla frequenza alle funzioni religiose.
La gioventù maschile e femminile è scadente sul piano morale. Sono sempre in affannosa ricerca del piacere materiale, mangiare, divertirsi. Per la festa del paese, in questo mese, hanno ingaggiato Nicola Arigliano, cantante di canzoni per una sera, al prezzo di 350.000 lire. L’anno scorso hanno organizzato una sfilata di moda. Il Vicario non sa più se i giovani credono ancora nel Paradiso.
I giovani non trovano a sposarsi in paese perché le ragazze vogliono andare in città. Sono 80-90 i giovani da sposare, contro 40 ragazze. Il ballo è ancora il divertimento preferito.
Anche fra i maritati vi è un livello medio di morale e due casi di convivenza.
Lo stato economico è buono; spendono e si divertono. Sembrerebbe che l’acrimonia, di cui si è parlato, sia provocata dal non poter guadagnare di più per spendere di più. Il Vicario teme che si vada verso un periodo di disagio economico; egli basa il suo giudizio sul fatto di un aumento di terreni incolti e di prezzi antieconomici.
La popolazione scolastica è di 80 scolari in 6 classi.
Una ventina di televisioni, due bar, il Circolo Enal e il Circolo Combattenti, la cantina sociale, sono punto di ritrovo degli abitanti. Vi è un ospizio dei vecchi.
L’Azione Cattolica non è sentita; non vogliono impegnarsi. Giovani e Uomini Cattolici sono passivi per tutto.
L’anno scorso, subito dopo un corso di esercitazioni per il “mondo migliore”, dal Vicario fu inviato un questionario in cui si domandava:
Vorresti iscriverti all’Azione Cattolica? Poche sono state le risposte positive.
Fareste la Comunione quotidiana? Nessuna risposta e un commento raccolto: è impossibile vivere senza peccato mortale.
E’ più attiva la Gioventù Femminile per l’opera di due brave dirigenti. Le Donne Cattoliche non hanno elementi qualificati.
Quattro sono le Messe festive. La sede di Azione Cattolica è con televisione e sala per divertimento.
Il Parroco è favorevole sulla possibilità di riunione del Clero per Azione Cattolica. Egli indica due nomi da tenere presenti: Marelli Stefano e Costelli Pia.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale per la costituzione e la funzionalità della Giunta parrocchiale; sulla vitalità delle associazioni e sull’impegno di lavoro, mezzo di acquisto dei giovani, unito a un’opera continua e spicciola, personale di convinzione. Ho altresì riferito sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.     




[1] Dal suo libro: Waprosy, Lenisme – pag.102
[2] Statuto del Partito comunista russo, art.13
[3] Josip Broz (1892-1980) Dal 1939 Segretario generale de Partito Comunista jugoslavo 
[4] Segretario del Partito Comunista d’Italia
[5] Esponente del P.C.I.
[6] Piccolo paese della Bassa emiliana
[7] Don Camillo è un personaggio letterario creato da Giovannino Guareschi (1908-1968), opposto all'antagonista amico-nemico Peppone 

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