lunedì 8 febbraio 2016

Migliandolo


Il paese di 600 abitanti, in zona collinare, è frazione di Portacomaro (5 Km). Metà dei residenti gravita sulla Parrocchia, una parte su Quarto e una parte su Castiglione con cui confina.
I fedeli che gravitano su Quarto, secondo il Parroco, non frequentano la Chiesa o la frequentano pochissimo (40 famiglie – 120 abitanti). Sono deferenti e rispettosi verso il Sacerdote, fanno offerte, ma non obbediscono. Si raccolgono i frutti del vuoto religioso del passato, in cui per ben due anni non furono fatte le Prime Comunioni.
Nelle ultime elezioni i Comunisti hanno preso 55 voti, i Socialisti 70, Saragat 36, la Democrazia Cristiana 110. La corrente politica di Saragat è ormai scomparsa, essendo il precedente apporto di 36 voti frutto di propaganda, poiché l’onorevole Romita, allora ministro, aveva fatto costruire un ponte. I comunisti non sono convinti; l’anticlericalismo è sordo, non apparente. Singolarmente, dice il Parroco, ogni comunista è un “bonus vir”[1]. In massa o riuniti si sentono forti e sono ostili. Sono ancora gli eredi della tradizione di Vigna[2], che ha lasciato molte tracce in queste terre; tradizione che si va estinguendo e non raccoglie più i richiami del passato. Vi sono donne comuniste e lontane dalla Chiesa. Un anno fa vi è stata una sepoltura civile.
Queste sono zone in cui non si vuole che il Parroco comandi. I commenti della gente sul Prete sono sempre i soliti: sta bene, fa niente, dice soltanto storie, noi invece dobbiamo lavorare. Religiosamente la situazione è quella che è. In confronto a quella del passato è migliorata.
La popolazione è costituita per un terzo da immigrati, specialmente veneti. I veneti si sono fin troppo ambientati e hanno imparato dai locali. Il loro linguaggio è vergogna dell’uomo e lavorano di festa. I meridionali non sono da meno. Un terzo della popolazione si vede a Messa solo a Pasqua e a Natale, se si vede; un terzo frequenta saltuariamente; un terzo frequenta regolarmente. Il Parroco dice che si è perduto il senso del bene e del male, conseguenza dell’ignoranza religiosa.
La gioventù l’avrebbe in mano l’Arciprete, fatta eccezione di alcuni giovani comunisti. Venti ragazzi vanno a lavorare fuori e di domenica lavorano la propria terra. 
Le ragazze da marito sono 4-5, le sposate emigrano.Sulla moralità delle giovani non può dire molto. 
Il Parroco trova molta difficoltà ad avvicinare gli uomini.
L’oratorio è nuovo ed è bello, con sale per riunioni e per divertimento, con televisione. Prima nessuno frequentava l’oratorio, ora si presenta qualcuno. Senza la televisione i ragazzi non frequentavano l’oratorio, né andavano in Chiesa. 
Il giudizio sui programmi televisivi è più negativo che positivo.
Il Parroco ha fatto sermoni sul Testo, pur non avendo Azione Cattolica. Vi hanno partecipato da 7 a 8 giovani. Qualche anno fa alla Messa festiva erano presenti pochissime persone, ora sono 50-60.
Il circolo ACLI raggiunge i 100 soci (circa 60 famiglie sulle 180 della Parrocchia). Sono gli elementi migliori. Durante l’inverno il Parroco fa riunioni, per gioventù maschile e femminile, per uomini e donne, con istruzione religiosa. Egli cura molto l’oratorio e i ragazzi. Con l’oratorio ha visto un aumento di 2000 comunioni in un anno.
In Paese c'è il Circolo Enal (comunista) e una trattoria. Tre sono le televisioni private e tre pubbliche. La popolazione scolastica conta 25 alunni per 5 classi. Le nascite sono da 6 a 7 l’anno.
L’Azione Cattolica non esiste. Nel prossimo futuro il Sacerdote vede alcune possibilità. Non ha trovato un uomo di fiducia e sulla gioventù non vi è da fare assegnamento perché, a un dato momento, se ne va.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale, specialmente per la micro - giunta e per l’attuazione, con le iniziative che riterranno idonee, della Campagna annuale dell’Azione Cattolica sul tema “Messaggio della Salvezza”.






[1] Un uomo buono.
[2] Tradizioni ideologiche diffuse dal socialista Annibale Vigna (1862-1924). Tra Ottocento e Novecento guidò il Partito Socialista autonomo astigiano. Giurista, deputato, fu sindaco di Asti.   

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