Il concentrico è a Quarto Piano, dove si è
trasferita la canonica, e a Quarto Alto, dove esiste la vecchia Chiesa
parrocchiale. Completano il territorio, oltre a cascine sparse, le borgate di
Valfea e Valterza.
La popolazione è di 1400 anime con fluttuazione
continua dovuta a un’immigrazione cospicua, dalla residenza transitoria. Stabili
sono 60 famiglie meridionali e 15-20 famiglie venete, per complessive 350 unità
e forse più. Dei meridionali tre nuclei familiari frequentano la Chiesa; dieci
famiglie venete sono discrete.
La religiosità è scadente e scaduta. Nei sobborghi
vivono le poche famiglie sane.
Nel 1938, anno in cui l’attuale Parroco fece il suo
ingresso, quasi nessuno andava in Chiesa. Oggi, circa 100 uomini fanno Pasqua,
su 400 individui.
In questi ultimi anni, per l’estendersi della
coltura della terra a orto, coltivazione di maggior rendimento economico, la
frequenza degli uomini alla Chiesa è diminuita. L’interesse e il desiderio di
guadagni sono il male principale, oltre il rispetto umano[1],
fondato sulla quasi completa mancanza d’istruzione.
Il social comunismo è diffuso; alle ultime elezioni
politiche ha ottenuto 600 voti contro i 400 dei democratici cristiani. Quarto
era la roccaforte di Vigna[2]. Tutti o quasi tutti, in parte anche in campo
cattolico, rispettano la memoria del socialista Vigna.
Il Parroco parla di un convinto social comunismo: sono
prova le 4-5 sepolture civili l’anno e l’impossibilità di convincerli ad
accettare la sepoltura religiosa.
Il comunismo in Quarto fu attivo anche sotto il
fascismo: anticlericalismo oltre che indifferentismo. I famigliari dei
comunisti non frequentano la Chiesa, però non vi sono casi di matrimoni civili,
essendo tutti celebrati con rito religioso. I figli sono battezzati, fanno la
Prima Comunione e ricevono la Cresima; poi rompono la frequenza alla Chiesa,
immettendosi nella scia tradizionale dei padri.
Prima della venuta di questo Parroco vi furono bimbi
non battezzati, che divenuti padri hanno fatto battezzare i propri figli. Non
si è mai riusciti a convincere questi non battezzati a ricevere il Sacramento;
il rifiuto è stato giustificato con il richiamo alla volontà, che doveva e deve
essere rispettata, dei vecchi.
Una statistica approssimativa del Parroco stabilisce
che il 15-20% della popolazione frequenta regolarmente la Chiesa, il 30% la
frequenta solo nelle solennità principali, il rimanente non frequenta. Tutti
sono deferenti con il Parroco, ma indifferenti completamente a ogni sua
preoccupazione e sollecitazione.
Sempre in maggior numero ragazzi e ragazze vanno a
lavorare fuori. Tre corriere al mattino li trasportano in città, al lavoro.
Ritornano alla sera e si distribuiscono nei locali pubblici. Nei giorni di
festa si applicano a eventuali lavori in campagna o negli orti. Il lavoro è
anche festivo.
Il ballo è il divertimento più diffuso e frequente. A
quanto pare il cinema parrocchiale resta chiuso durante le feste da ballo.
Il Parroco, con preghiera paterna, ha chiesto alle
ragazze di uscire e andare con proprietà di vestire; le ragazze hanno reagito allontanandosi.
Poi v’è la questione dei più piccoli: se si sospende la televisione in canonica,
vanno all’albergo, piccoli e grandi. Della gioventù, in genere, la morale è
bassa; per certi aspetti il livello più basso è delle ragazze.
Le condizioni economiche sono medie, vi sono però
numerose famiglie benestanti.
L’Azione Cattolica ha le quattro associazioni
parrocchiali. Gli Uomini Cattolici (10) e le Donne Cattoliche (27) hanno
adunanze nel periodo invernale, ma con scarsa assiduità; frequenza discreta per
la Gioventù Maschile (9 seniores) e Gioventù Femminile (15). La Giunta
parrocchiale, costituita e aggregata, è scarsamente funzionante. L’indifferentismo
e l’ostilità ad accettare impegni da parte dei giovani sono questioni rilevanti,
oltre al problema del ballo (incompatibilità tra ballo e tessera).
Dal Parroco è giudicata utile una maggior frequenza d’incontri;
è utile soprattutto una riunione dei Parroci delle ventine di Asti, perché
hanno, nel campo dell’Azione Cattolica, particolari problemi da discutere,
differenti da quelli delle Parrocchie della Diocesi.
Sono state riferite le
raccomandazioni della Presidenza Generale sulla necessità dello spirito
unitario dell’Azione Cattolica, sulla funzionalità della Giunta parrocchiale e
sull’attuazione della Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della
Salvezza”, con le iniziative che saranno ritenute più utili sul piano parrocchiale.
[1] Eccessiva
considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, condizionando il
nostro comportamento.
[2] Annibale
Vigna (1862-1924). Tra Ottocento e Novecento guidò il Partito Socialista
autonomo astigiano. Giurista, deputato, fu sindaco di Asti.
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