sabato 30 aprile 2016
giovedì 28 aprile 2016
Vinchio
La Parrocchia di Vinchio è di alta collina.
Gli abitanti sono 850. In sei anni sono emigrate 300
persone e altre stanno per partire. L’immigrazione è quasi nulla. Il paese è
povero, non in miseria, ma poco più.
Riferendosi all’esodo il Parroco lascia intendere un
muto rimprovero alla Chiesa per il suo scarso interessamento per la terra. La
Chiesa, dice, dovrebbe interessarsi di più della terra: nel secolo scorso ha
perso gli operai, finirà di perdere i contadini.
Cito queste espressioni che sono manifestazione di
una particolare sensibilità, solo per essere obiettivo al massimo. La Chiesa ha
perso gli operai, usando la frase storicamente non esatta, nonostante i suoi
interventi in campo sociale a sostegno degli operai prima dello stesso
manifesto di Marx[1],
semplicemente perché non poteva giungere sul piano dottrinario e pratico a criteri
di lotta contrari alla propria dottrina e al proprio metodo. E’, mi pare, come
se si dicesse che oggi la Chiesa perde la gioventù perché non sa conciliare, con
una certa larghezza di vedute e di concessioni, le sempre maggiori esigenze dei
giovani nel campo del lecito e dell’illecito.
Il pensiero fondamentale del Parroco è questo: nelle
calamità, nei momenti difficili, occorre muoversi, fare petizioni, andare a
Roma, per dimostrare di fare qualche cosa. La Chiesa non deve abbandonare i
contadini.
La religiosità è definita dal Parroco “molto chiesastica”
e si vive un po’ di tradizione.
Vinchio è Patria di “Ulisse”[2], già
direttore dell’Unità di Milano e deputato del Partito Comunista. Ha due zii
preti e uno di loro è Parroco di Sant’Agostino, a Milano. La famiglia fa
propaganda assieme a qualche comunista locale.
Il contadinismo Scottiano[3]
era forte prima, ora meno.
A parte la spensieratezza, la gioventù conserva la
pratica religiosa. Sono 3-4 i giovani che seguono Ulisse. In genere diffidano
del Comunismo. La gioventù si può ancora considerare sana sul piano morale,
fatte alcune eccezioni. Il ballo e il cinema sono lo svago principale, però il
divertimento maggiore è andare via con le motorette. A detta del Parroco, i
giovani non sono proprio sbandati.
L’asilo accoglie 25 bambini. La popolazione
scolastica è di 90 studenti.
L’oratorio maschile è frequentato e le suore dirigono
quello femminile.
L’Azione Cattolica ha i 4 rami e la Giunta
parrocchiale è costituita, non aggregata. Gli Uomini Cattolici iscritti sono 12
e hanno adunanze tutti i giovedì d’inverno. Le Donne Cattoliche sono 35 con
adunanze la seconda domenica del mese; ci sono buoni elementi e sono molteplici
le iniziative. Sono 40 le ragazze della Gioventù femminile ma poche sono quelle
iscritte; sono curate dalle suore con adunanze la prima domenica del mese. La
Gioventù Maschile, nove in tutto, è difficile agganciarla; partecipa poco alle
adunanze il martedì d’inverno.
Tutte le domeniche ci sono i Vespri dei grandi e i
Vespri dei piccoli. I Vespri hanno una frequenza notevole. L’ultima Lega di
perseveranza[4]
ha avuto esito positivo: 120 tra uomini e giovani. Le giovani partecipano agli
esercizi e quest’anno hanno avuto la visita delle Dirigenti Diocesane della
Gioventù Femminile.
Il Parroco insiste sulla praticità della propaganda
e sulla serietà degli interventi da parte di elementi preparati. Giudica il
giornale della Democrazia Cristiana il più ben fatto. La Gazzetta d’Asti è
passata da 25 a 3 copie e non si riesce a farla fuori. Chi legge preferisce
Gazzetta del Popolo e Stampa. L’Unità nessuno la prende.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Il
Manifesto del Partito Comunista fu commissionato dalla Lega dei Comunisti per comunicare
un programma politico. Fu redatto da Marx e Engels nel 1948.
[2] Ulisse è
il nome di battaglia di Davide Lajolo (Vinchio 1912-Milano 1984) nella
guerriglia partigiana. Diventa capo di stato maggiore della VIII e IX Divisione
Garibaldi del basso Monferrato. Davide Lajolo espresse la sua poliedrica
personalità nella scrittura, nell’arte, nell’amore per ogni forma di cultura
lontana dalla censura, nell’impegno civile come partigiano e deputato
[3] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo
[4] La Lega
di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
mercoledì 27 aprile 2016
Vallumida
La Parrocchia di media collina è stata costituita
nel 1947, distaccandosi da Montegrosso. La popolazione di 293 abitanti è tutta
unita, senza borgate.
I giovani sposandosi vanno via. Vi sono giovani che
potrebbero formare buone famiglie ma coloro che vogliono rimanere non trovano a
sposarsi. Le ragazze vogliono andare in città. E’ difficile parlare a questi
giovani, dice il Parroco.
Le condizioni economiche sono buone.
La religiosità non è fondata su solide basi, è
piuttosto formalistica. Il Parroco attuale è soltanto da pochi mesi in sede, però
si sente di dire che c’è del buono in Parrocchia, grazie al predecessore che ha
lavorato bene.
Pochissimi sono i lontani dalla Chiesa. Sono di
solito anziani, non ostili, distanti non per idee contrarie, ma per un gioco di
cause diverse, tra cui la principale è il disagio economico.
Tutti i fedeli sono attaccati molto alla Parrocchia,
che hanno voluto ed hanno fondato. La gioventù segue il Parroco in quello che
dice, ma sono attirati dal divertimento. In tutto sono una ventina i giovani, di
cui 3-4 un po’ più liberi. L’ambiente delle ragazze è migliore. Il desiderio
diffuso nella gioventù è poter avere una situazione di superiore qualità,
lontano dall’ambiente rurale e dal lavoro di campagna.
Politicamente la zona è d’influenza scottiana.
Esistono 2 circoli locali, contadinisti[1].
Non c’è comunismo.
La popolazione scolastica è di 19 alunni in 4
classi.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. Il
Parroco è nuovo e non può precisare il ritmo delle adunanze e della frequenza
per Uomini Cattolici e Donne Cattoliche. Egli accenna ad alcune attività già
iniziate grazie all’impegno del predecessore. Alla Lega di perseveranza[2]
gli uomini della Parrocchia sono tutti presenti. I ragazzi di Gioventù Maschile
e Femminile partecipano ai ritiri e incontri interparrocchiali alla Madonnina
di Costigliole e ad Agliano. Sono aperti, a tutti i giovani, il centro di
cultura locale e il salone.
Il programma del Parroco in campo dell’Azione
Cattolica si riassume in questi termini:
L’Azione Cattolica parrocchiale deve tendere alla
formazione e alla preparazione dei tesserati in collaborazione stretta con il
Parroco, con aiuto vicendevole, con il buon esempio e testimonianza di vita
cristiana.
L’apostolato migliore è quello di trascinare con
l’esempio e con la convinzione tradotta nella vita e nelle parole. Il Parroco
ritiene che, dove c’è normalità di vita cristiana, l’Azione Cattolica debba
insegnare principalmente con lo spirito di sacrificio, nella collaborazione a
ogni buona iniziativa, nell’aiuto alla Chiesa, nella partecipazione.
L’apostolato nel senso d’intervento più deciso
presso i più lontani e i più tiepidi e i più isolati è controproducente,
considerato il piccolo nucleo parrocchiale e le caratteristiche religiose della
Parrocchia stessa.
Qui non c’è da predicare che Dio esiste, vale
piuttosto il 2° tempo di perfezionamento[3].
L’unica obbiezione che ritengo di fare è questa: in
ogni luogo e in ogni ambiente il tema dell’esistenza di Dio è sempre attuale e
sempre urgente. Ritengo che non s’insisterà mai a sufficienza sul tema
fondamentale, basilare, della Fede; che mai sarà sufficientemente raggiunta la
pienezza della convinzione e della certezza in questo campo.
La conversazione è stata interessante e viva. Il
giovane Parroco vive intensamente la vita della Parrocchia a lui affidata. Ho
l’impressione che sia rimasto un po’ incerto sugli scopi della mia visita. Le
sue considerazioni e osservazioni hanno però portato un valido contributo alla
conoscenza dell’ambiente delle piccole comunità parrocchiali.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale specie in merito alla Campagna
annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo.
[2] La Lega
di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[3]
Approfondimento della dottrina cristiana come itinerario verso una fede adulta
domenica 24 aprile 2016
Santo Stefano di Montegrosso
La Parrocchia di media collina è per una popolazione
di 700 abitanti, mille in precedenza. Ha dovuto cedere due borgate per la nuova
Parrocchia della Madonnina di Costigliole; poi l’emigrazione della gioventù
verso Torino ha fatto il resto. La comunità religiosa è autonoma dal 1919. Sono
immigrate 5 buone famiglie venete.
Il concentrico è di 100 abitanti, nucleo di case
attorno alla Chiesa, il resto è diviso in 6 frazioni: la più distante è a 2
chilometri. Molti sono i mezzadri.
L’indifferenza religiosa è considerata dal Parroco
una piaga del luogo. La frequenza in Chiesa si può considerare totale o quasi;
i più frequentano regolarmente, gli altri di tanto in tanto. C’è presenza, non
adesione, non partecipazione; tutto è formale, abitudinario. La diffusa ignoranza
religiosa esalta gli interessi materiali, e anche non materiali in senso
stretto, le questioni di partito, gli antagonismi locali.
Si lavora anche di festa. Gli emigrati ritornano
saltuariamente in luogo, lavorano di domenica con l’indifferenza tipica della
città.
Il ballo è in diminuzione ma aumenta l’esodo
domenicale dei giovani. La gioventù femminile è abbastanza buona, almeno per
quanto conosce il Parroco. Le ragazze sposandosi vanno fuori.
La popolazione scolastica è di 35 alunni. Lo stato
economico è buono.
Alcuni abitanti sono comunisti. Chi padroneggia
politicamente è il Partito dei Contadini. Santo Stefano è il feudo di Scotti[1];
egli ha già visitato tutte le famiglie in previsione delle amministrative. Vincono
sempre i Contadini.
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. Gli
Uomini Cattolici frequentano abbastanza le adunanze d’inverno. Quattro o cinque
andranno in ritiro all’Oasi[2].
Le Donne Cattoliche sono prevalentemente anziane, hanno adunanze mensili.
Discreta è la frequenza della Gioventù Femminile mentre è piccolo il nucleo
della Gioventù Maschile.
Il Parroco aggiunge che la gioventù iscritta qualche
volta lascia molto a desiderare e commenta: ci sono molti, troppi,
divertimenti.
Egli elenca gli elementi buoni da segnalare: Cav.
Roero Egidio, Duretto Giuliano, Porrino Daniele, Duretto Rosangela, Porrino
Carla.
La conversazione di mezz’ora
è stata cortese. Il Parroco è anziano. Conosce molto bene la situazione
generale e le situazioni individuali. E’ stato molto semplice nei giudizi
espressi con poche parole. Forse era un po’ diffidente della visita.
[1] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo.
[2] Oasi
dell’Immacolata - vicino ad Asti, sulla strada per Viatosto. Inizia a
funzionare nel 1953 come casa di esercizi spirituali anche per ritiri minimi o
per giornate di studio
giovedì 21 aprile 2016
Noche
La Parrocchia è di mezza collina per 257 abitanti in
77 famiglie. Tre anni fa in Noche i residenti erano 369. Evidentemente
l’emigrazione è importante, specie da parte dei giovani. Il Parroco fa presente
che sono 400 i bollettini parrocchiali spediti fuori paese. Gli immigrati sono
10 veneti e 13 famiglie meridionali.
La religiosità è buona. Uno solo è assente dalla
Chiesa. La frequenza al precetto Pasquale è del 99,7% della popolazione. Gli
uomini oltre i 40 anni sono tutti presenti alla Comunione Pasquale e mensile.
Il Parroco fa un rilievo: gli elementi tra i 30-40
anni sono meno assidui. Egli riporta tale annotazione come conseguenza di
un periodo di interregno parrocchiale, notando che i figli di genitori cresciuti
con un Parroco molto rigorista partecipano solo alle Comunioni di massa.
La presenza ai Vespri è buona sia nel periodo
invernale con il 50% degli uomini sia con il 25% nel periodo estivo. Si lavora
nel dì di festa per mancanza o insufficienza di braccianti.
Le condizioni economiche sono medie. Il paese è un
insieme di piccole proprietà.
La gioventù maschile è di moralità discreta. Le
ragazze se si sposano vanno via. Noche risente molto dell’influenza di Nizza
Monferrato, che in campo di moralità lascia molto a desiderare. Le ragazze tendono
ad andare a Nizza, al ballo e ai divertimenti. Alcune più sfasate si sono
lasciate prendere dall’ambiente. E’ stata negativa l’esperienza dei due balli,
quella della festa dei coscritti e quella della festa del paese.
La moralità dei coniugati oltre i 40 anni è
discutibile; giudizio evidentemente da non generalizzare. C’è un gruppo di
giovani sposi buoni, sono quelli della Comunione mensile. Non risultano
scandali.
In frazione, il circolo ACLI con 100 soci e il
circolo dei Coltivatori Diretti aggregano la popolazione nel tempo libero. Sono
3 le televisioni private.
Con l’organizzazione del circolo ACLI, per
iniziativa dei giovani, si è provocata la chiusura dell’unica trattoria, che
era ambiente di ritrovo non consigliabile. “La televisione ci dà niente”,
questo è il giudizio dei giovani delle ACLI.
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. La
Gioventù Femminile attualmente è in crisi perché le effettive si sono tutte
sposate. La Gioventù Maschile ha 4 seniores.
Alla serata di cultura per i giovani del paese sono di
solito tutti presenti. In precedenza sono inviate le schede del Testo in
discussione. La riunione si apre con l’interrogazione sulla lezione precedente.
Con gli Uomini Cattolici non si fanno interrogazioni, ma si compie assieme un
ripasso. La riunione con le Donne Cattoliche è ogni 15 giorni: Testo di
cultura. La Giunta parrocchiale è costituita, non aggregata.
La Messa liturgica è seguita bene sia al mattino sia
alle 11. A questa Messa sono le giovanissime che guidano.
Ho riferito le raccomandazioni della Presidenza
Generale sulla funzionalità della Giunta parrocchiale, sull’impegno di lavoro
degli associati, sul lavoro unitario, sulla Campagna annuale 1960-61 dal tema “Messaggio
della Salvezza” e sulla scelta delle iniziative più idonee per la sua
attuazione.
Il Parroco segnala un
buon elemento: Spessa Giuseppe di Noche.
martedì 19 aprile 2016
Montegrosso d'Asti
Montegrosso è un paese di media collina di 1764
abitanti con 526 famiglie. Il paese alto, più due borgate, ha 658 abitanti; la Piana
1106.
L’emigrazione è abbastanza forte, preferibilmente a
Torino e a Genova. In sostituzione sono arrivate 25 famiglie di mezzadri e 30
braccianti, in maggioranza calabresi.
I nuovi residenti religiosamente sono negativi,
salvo rare eccezioni. Sono presenti a ogni distribuzione di aiuti. Pochissime
sono le famiglie che frequentano la Chiesa. La causa di tale lontananza è da
imputare all’ignoranza (senza Prima Comunione e senza Cresima di alcuni), a
situazioni di necessità, a egoismo.
Il Parroco dice che a Montegrosso il sentimento
religioso è abbastanza sentito.
Il 60% della popolazione frequenta regolarmente di
domenica; il 25-30% ha frequenza saltuaria; il 10% sono lontani non per
ostilità, ma per superficialità, abitudini, rispetto umano, indifferenza,
interessi.
I bambini dai 6 ai 10 anni sono 80. I ragazzi dai 10
ai 30 anni sono 175, le ragazze di pari età 130.
La gioventù è superficiale e indifferente. Tra buoni
e cattivi c’è un gruppo di giovani che sanno che fanno male. Le ragazze sono
distinte dal Parroco in tre gruppi. Il primo è di ragazze buone e sane. Il
secondo è di ragazze con superficialità di vita e superficialità religiosa. L’ultimo
gruppo è di ragazze frivole.
Il ballo è ancora il divertimento preferito. La
preoccupazione principale del Sacerdote è di raccomandare, di insistere, di non
andare al ballo. Contro queste raccomandazioni sta l’azione delle famiglie,
specie delle madri per le figlie. Si potrebbe anche non
essere rigoristi se si sa che le ragazze e anche i giovani sono formati, e che
ballano bene. Il guaio maggiore è la frequenza della gioventù ai balli della
Piana di Mombercelli, di Isola e di Asti.
Il cinema è di solito una scusa. La ragione vera è
quella di allontanarsi in motoretta e in automobile.
Alle elezioni del 1958, per la Camera, il Partito
Comunista ha avuto 103 voti, il Partito Socialista si è fermato a 59 voti. Il
comunismo non è attivo e poca è la vitalità dei comunisti locali. L’anno scorso
sono state trovate chiuse 53 abitazioni per la benedizione, quest’anno soltanto
39.
Vi sono alcune piccole industrie: Tarvin (10 operai),
Chiappori vini (5 operai), Germani (7-8 operai). Le condizioni economiche sono
buone tra mediatori, negozianti, artigiani.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. La
Giunta parrocchiale è aggregata. La Gioventù Maschile ha 5 sezioni maggiori. E’
in programma un ritiro mensile interparrocchiale per dirigenti e soci alla
Madonnina e ad Agliano. La Gioventù Femminile è un gruppo che aiuta, frequenta
le adunanze e la Messa dialogata. Ai ritiri mensili sono 12-20 le effettive.
Gli Uomini Cattolici e le Donne Cattoliche frequentano bene. Le iniziative parrocchiali
si hanno nelle solennità principali.
Secondo il Parroco la stampa dell’Azione Cattolica
dovrebbe essere più semplice ed essere un giornale solo. Vi era un buon numero
di abbonati al “Popolo Nuovo”[1],
ora si legge Gazzetta del Popolo e Stampa. Sei sono le copie di “Unità”
vendute.
Nessun Dirigente del Centro ha visitato l’Azione
Cattolica parrocchiale quest’anno. Necessitano maggiori rapporti tra Centro
Diocesano e periferia.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
giovedì 14 aprile 2016
Montaldo Scarampi
Montaldo Scarampi[1] è
paese di media collina di 1200 abitanti (1600 trent’anni fa).
Emigra la gioventù, restano gli anziani. Gli
immigrati sono da 150 a 200, più meridionali che veneti.
I veneti, salvo qualche famiglia, sono assai
peggiori dei locali. Sono comunisti nell’anima. I meridionali, ignoranti sul
piano religioso, sono meno buoni dei veneti. Ci sono casi di fanciulle di 9-10
anni senza Prima Comunione e qualche caso di adulti.
L’intera popolazione ha scarso senso religioso. Si
ammette la religione ma si sostiene che non è necessario pretendere di fare
tutto ciò che la religione chiede. Anzi, si offendono se si dice che non sono
religiosi.
Il 10% dei parrocchiani non va a Messa, uomini e
donne. Vi sono uomini che rimproverano alle donne di casa di non recarsi in
Chiesa, ma anche loro non vanno. Diffuso è il rispetto umano[2],
anche al solo salutare il Parroco; temono di essere giudicati clericali.
Montaldo è Patria degli Scotti[3],
del Partito dei Contadini. Quindi contadinismo politico o pseudo politico, in
prevalenza. Alle elezioni pareggia con la Democrazia Cristiana; l’amministrazione
comunale è del Partito dei Contadini.
I comunisti, qualche elemento, non sono convinti né attivisti.
Sono ignoranti. Un ferroviere in pensione fa propaganda nei riguardi degli
immigrati. Infatti, prima, nelle elezioni si contavano 30-40 voti del Partito
Comunista; ora con i veneti e meridionali sono 70-80. Pure i socialisti
nenniani sono ben rappresentati.
Come giudizio generale, sulla nuova generazione,
appare migliore la gioventù maschile che la femminile, come pure è maggiore l’irreligiosità
delle donne. Il Parroco dice con convinzione: se ci fossero donne più buone, praticanti,
di esempio, molto di più si potrebbe fare.
Vi erano in Parrocchia dei protestanti e una maestra
protestante, che fu fatta allontanare.
In complesso la popolazione ha un fondo di bontà naturale
ma ignoranza profonda, indifferenza per la religione, soprattutto molto
rispetto umano, un attaccamento tipico agli interessi materiali e una facile
tendenza agli antagonismi di gruppi, di famiglie, di persone, ai contrasti
(vedi storia della banda musicale).
Essere poi il paese di nascita degli Scotti (Collina
dei Forni) ha acuito i contrasti tra i contadinisti e i sostenitori della
Democrazia Cristiana, il Parroco e i cattolici più attivi. Dai contrasti
verbali su ragioni di partito, si passa presto alle posizioni di reazione e di
negazione nei riguardi religiosi, come se la religione fosse la causa di tanti
dissensi.
Le conseguenze si comprendono. Nelle cariche
amministrative sono tutti elementi lontani dalla Chiesa; per lontani s’intende
che favoriscono un’atmosfera di opposizione larvata ma continua al Prete e ai
clericali.
Eppure, anche in questo ambiente, se vi sono
funzioni solenni sono presenti anche cospicue rappresentanze della popolazione.
Dicono magari al Parroco: siamo venuti, è contento? Le abbiamo fatto fare bella
figura. Quella presenza o qualchedun’altra nelle feste liturgiche principali
rappresenta per molti tutta la vita religiosa.
La gioventù naturalmente ama i divertimenti, il
ballo, il cinema.
La popolazione scolastica è di 60 alunni. Qualcuno
studia dai Fratelli delle Scuole Cristiane[4] e uno
da Salesiano, ma non danno alcuna garanzia.
In Montaldo Scarampi l’Azione Cattolica è
rappresentata solo dalle piccolissime e beniamine. Mancano gli altri gruppi. Non
vogliono le tessere. In passato vi era un buon gruppo di giovani, ora l’Azione
Cattolica è assente.
Possibilità per l’avvenire? Probabilità? Vi sono
elementi su cui si possa basare un rilancio?
Il Parroco è scettico. Mancano gli elementi formati,
preparati. Bisogna rompere un muro di prevenzione, di rispetto umano, di
tradizionali antagonismi, di fatti personali, di opposizioni grette e tenaci
che hanno fondamento su futili cause.
La conversazione è stata
lunga e cordialissima. La parte storica cronachistica prevale sull’impostazione
dei problemi e sullo studio delle situazioni e dei rimedi. E’ utile conoscere
molto, ma è forse più utile fare il possibile perché qualcosa cambi nelle idee
e nei metodi di gente che non è cattiva, ma che si lascia prendere e
impossessarsi da passioni non passeggere ma tenaci e durature, anche per tutta
la vita.
[1] Nel XIV
secolo, essendo i Scarampi, nobili delle Langhe, di cui un branco piantossi in
Asti intorno al 1200, divenuti potenti, fecero acquisto d’una gran parte di
Montaldo, e consolidata quasi per intiero la giurisdizione nella loro famiglia,
piantarono su quella vetta una ben vasta e forte rocca che dè Scarampi
appellassi, denominazione che s’estese poi a tutta la terra, che ritiene ancora
oggidì. Dall’opera “Corografia Astigiana” scritta tra il 1814-1816 dall’avvocato
Gian Secondo De Canis.
[2] Eccessiva
considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, condizionando il
nostro comportamento.
[3] I
fratelli Giacomo (1873-1936) e Alessandro Scotti (1889-1974) furono eletti
deputati nelle liste del Partito Popolare Italiano. Insieme fondarono Il
Partito dei Contadini d’Italia, attivo soprattutto tra le Langhe, il
Monferrato. Il partito venne fondato nel 1921 quando i fratelli Scotti decisero
di staccarsi dal Partito Popolare Italiano per dar vita ad un partito che
portasse avanti la difesa dei rurali contro i privilegi degli industriali e dei
proprietari terrieri .
[4] Congregazione
di religiosi laici fondata nel 1680 da S. Giovanni Battista de la Salle,
educatore e pedagogista, per l'istruzione e l'educazione cristiana della
gioventù.
mercoledì 13 aprile 2016
Castelnuovo Calcea
La Parrocchia è di mezza collina. La popolazione raggiunge
i 1200 abitanti, tra concentrico (400) e le 5-6 frazioni che coronano il paese.
Quarant’anni fa toccò i 1700 residenti.
L’emigrazione è forte, e continua tuttora. Su dieci
matrimoni nove famiglie costituite vanno via.
Gli immigrati sono un centinaio, in prevalenza
meridionali. Di qualcuno dei meridionali si può dire abbastanza bene; gli altri
sono ignoranti e senza base catechistica (analfabetismo religioso). Anche
l’invito a fare Pasqua è andato a vuoto. Due o tre famiglie venete sono
discrete, ma non hanno formazione.
Il 20-25% della popolazione è abitualmente assente
alla Messa festiva, come da una statistica precisa basata sull’annotazione dei
presenti. Il Parroco dice che chi frequenta la Messa ha una certa formazione.
Trentacinque o forse più sono gli uomini locali che non adempiono il Precetto
Pasquale, si uniscono a essi molti immigrati. La gioventù non ha fervore di
presenza; una vita di fede comune è basata sull’indifferenza.
Per i giovani di ambo i sessi il ballo è il
divertimento principale, e frequentano i paesi vicini. Il Parroco non è
entusiasta della gioventù che non risponde agli inviti reiterati. Sono 70 i
giovani dai 15 ai 25 anni, 40 o poco più le ragazze.
La popolazione scolastica è di 85 alunni in 5
classi. Sei sono le vocazioni religiose: 3 ragazzi dai Salesiani, 2 dai
Gesuiti, 1 dai Carmelitani. Tra la gioventù femminile non vi è nessuna
vocazione, a differenza del passato.
Alle elezioni politiche del 1958 (Camera) la
Democrazia Cristiana ha preso 591 voti, il Partito Comunista 81, Saragat 27,
Scotti 48[1],
Comunità 39[2].
Vi sono in paese parecchi operai, specie muratori. Il
contadinismo è in declino.
I comunisti locali (15-20) sono attivi e fanno
propaganda, ma con il Parroco sono deferenti. L’adesione dei locali al
comunismo, iniziato qualche decennio fa, è frutto di una propaganda su individui
ignoranti.
Alla Gioventù Maschile di Azione Cattolica sono
iscritti 12 aspiranti e 35 maggiori. Una ventina sono presenti alle adunanze
settimanali; qualche presenza agli incontri zonali; alla festa giovanile per S.
Giovanni Bosco, tutti.
La Gioventù femminile conta 16 effettive delle quali
7-8 frequentano regolarmente le adunanze quindicinali d’estate e d’inverno, con
riflessione e istruzione religiosa sul Testo. Alcune ragazze qualche volta
vanno a ballare.
La frequenza delle 42 Donne Cattoliche è piuttosto
scarsa alle adunanze mensili. Secondo il Parroco un gruppetto minore potrebbe
rendere di più; quando in paese c’è un gruppo che è di esempio è sufficiente.
Gli Uomini Cattolici che realmente frequentano sono
5-6 su 20 iscritti. Non c’è nessuna particolare attività. E’ stata tentata
senza risultato una conferenza per tutti gli Uomini. I giovani che escono dall’associazione
giovanile non s’iscrivono all’Unione Uomini.
I giornali di Azione Cattolica non sono trovati
interessanti. Si legge Stampa e Gazzetta del Popolo.
E’ stata una conversazione cordiale con il Parroco e
il Curato presente.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Alessandro
Scotti (Montaldo Scarampi 1889 – Costigliole d'Asti 1974) è stato un politico
italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini
d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si presenta alle elezioni del 1958 coi
monarchici con esito negativo, e a seguito della perdita del seggio si ritira a
vita privata.
[2]
Movimento Comunità dell’industriale progressista Adriano Olivetti, figlio di
Camillo Olivetti (fondatore della Ing C. Olivetti & C, la prima fabbrica
italiana di macchine per scrivere).
domenica 10 aprile 2016
Belveglio
La Parrocchia è di bassa collina. La popolazione di
560 abitanti si divide tra concentrico (300) e le frazioni: Bricco, la più
popolata, Garelli, cascine sparse. Nel 1931 erano 1120 gli abitanti.
Le condizioni economiche sono scadenti. L’emigrazione
era un esodo in direzione America e Francia; adesso ci si trasferisce a Torino
e Genova, specie dopo il 1956, anno di una disastrosa grandinata. Nove famiglie
meridionali e due venete si sono trasferite nella nostra terra. I veneti sono
buoni; i meridionali rendono poco sul piano religioso. Vi sono stati casi senza
Prima Comunione e senza Cresima. Sono quasi tutti mezzadri.
Belveglio è Patria di “Gatto”, il partigiano che ha
fatto parlare di sé (Reggio Battista)[1]. Per
la diffusione del comunismo pare che Gatto faccia sentire il suo peso in paese.
La propaganda è fatta specialmente al Bricco, frazione dove si trovano in
maggior numero i comunisti.
Nelle elezioni del 1958 il Partito Comunista ha
preso 87 voti, il Partito Socialista Italiano 98 voti.
Belveglio è anche Patria di Calosso[2]. I
socialisti del paese sono del socialismo di prima maniera di Calosso. Quando è
sorto il fascismo se le sono prese dai fascisti; venuto il comunismo, se le
sono prese dai comunisti, così come se l’è prese anche il Parroco. Perciò la
maggior parte degli abitanti non vuole più tessere di nessun genere.
In Belveglio vi sono buone famiglie. La religiosità,
secondo il Parroco, è in forma apatica. Il suo predecessore li aveva definiti “gli
ignavi”.
Le donne in genere vanno in Chiesa. Una buona parte
della popolazione, specie gli uomini, frequenta solo saltuariamente, o nelle
maggiori solennità. Un certo numero di uomini, venti secondo il Parroco, ma
probabilmente molto più elevato, secondo altre informazioni, non frequenta mai.
Qualche volta c’è Messa al Bricco. Non tutti gli abitanti hanno sottoscritto
per un servizio religioso fisso.
Sono una cinquantina i giovani dai 15 ai 25 anni. In
genere sono indifferenti in politica. Qualcuno milita nei partiti estremisti.
Il ballo è il divertimento maggiore. Vanno fuori a
ballare, a Mombercelli e Nizza Monferrato.
La moralità delle ragazze è definita ancora buona.
Sono in 40 gli scolari delle elementari, una decina
gli studenti e 14 i bambini dell’asilo.
Il Parroco parlando di
Azione Cattolica dice che una volta era costituita la Gioventù Femminile. Poi,
per la scarsissima frequenza e per l’indifferenza, l’associazione fu sospesa.
Nessun tentativo fu fatto per gli altri rami. Il Sacerdote non vede la
possibilità di fare qualcosa per l’Azione Cattolica.
[1] Battista
Reggio, nome di battaglia Gatto, nasce a Vinchio nel 1922, ha parte attiva
nella lotta partigiana. La prima formazione in cui è inquadrato è nella brigata
Val Lanzo. Tornato da Giaveno in seguito al rastrellamento che ha messo in
crisi la brigata autonoma ha organizzato una banda a Belveglio. Assieme a
Dionigi Massimelli (Nestore) di Cortiglione, Domenico Festa (Enea) e Davide
Lajolo (Ulisse) di Vinchio, iniziano una lotta senza tregua ai nazi-fascisti.
[2] Umberto
Calosso (Belveglio 1895-Roma 1959) nel 1918 aderisce al Partito Socialista. Nel
1931 abbandona l’Italia per rientrarvi dopo la caduta del fascismo e si
stabilisce a Roma. Nel 1948 è eletto deputato nelle liste del Partito
Socialista dei Lavoratori Italiani. Egli fu sostenitore della gratuità e
dell'obbligatorietà dell'istruzione inferiore e dello sviluppo
dell'insegnamento professionale. Nel 1950 è stato Direttore del Centro Studi
Alfieriani di Asti. Nel 1951 scrive "Vini italiani" in cui parla
delle attività rurali e vitivinicole della Val Tiglione e di Belveglio.
giovedì 7 aprile 2016
Mombercelli
In compagnia di un mio collaboratore, molto vicino
alla Legio Mariae[1],
siamo diretti a Mombercelli e di lì nei paesi della Vicaria.
Mi permetto di completare - esordisce l’assistente -
quanto ieri hai detto alla riunione. Desidero mettere in risalto il carattere
di organizzazione cattolica di apostolato della Legio Mariae a differenza di
altre organizzazioni cui hai, giustamente, fatto cenno.
Poi inizia una piccola lezione sull’organizzazione. La
Legio Mariae ha per fine l’apostolato e lo attua in modo effettivo, concreto,
controllato. Integra l’Azione Cattolica, soprattutto perché ne continua
l’azione. Essa inizia l’organizzazione dell’apostolato attorno al Parroco, in
suo aiuto, a prolungamento della sua azione. La Legio Mariae è valida e
giustificata proprio sul piano di un apostolato organizzato attorno al
Sacerdote in modo effettivo e permanente.
Infine - lui fautore di un’integrazione tra le due
organizzazioni laiche - afferma che la Legio Mariae guarda all’Azione Cattolica
nello stesso identico modo col quale ne guarda il Parroco e il Vescovo,
prestandosi per realizzarla compiutamente e sempre più efficacemente.
Questo, in sintesi, è stato l’oggetto di discussione
nei pochi chilometri per giungere a destinazione.
La Parrocchia di Mombercelli è di bassa collina. Il
concentrico accoglie 500-600 abitanti su 2300. La restante popolazione si
divide nelle 17 frazioni: Ronchi (Messa festiva), Tocco (covo dei protestanti),
Costarossa, Vallone, Piana, Roeto, Variala, Gazzo, Laioli, Crocetta, Serra,
Moncucco, Fredo, e altre quattro minori. Le frazioni più distanti (5 Km) sono
Ronchi e Variala. Diciassette sono le Cappelle, dove saltuariamente si celebra
Messa nei giorni festivi e feriali.
Indice della religiosità è la frequenza a Messa,
superiore per le donne, minore per gli uomini, sia in concentrico sia nelle
frazioni. Pigrizia religiosa, indifferenza, rispetto umano[2], caratterizza
la popolazione.
I protestanti sono 70, non fanno proseliti e hanno
una chiesuola nella Piana.
L’emigrazione è forte, sempre dovuta al desiderio di
nuove sistemazioni. L’immigrazione è di veneti e meridionali; anche perché i giovani
del luogo si sposano con ragazze meridionali. Gli immigrati sono un centinaio,
prevalentemente mezzadri.
Tra i veneti c’è del bene e del male, sul piano
morale e religioso. La bestemmia è un po’ la piaga del luogo. Tra i meridionali
poche sono le famiglie buone.
La gioventù è moralmente scadente, preoccupano le
ragazze. Sono due o tre i ragazzi eccezionali. La causa principale è il ballo
della Piana[3],
dove i giri di danza sono frequenti e festivi. Un’altra sala da ballo è in
paese[4].
Sono scuola d’immoralità. Ultimamente la frequenza maggiore è quella dei
forestieri; quella dei locali è diminuita. Vi è partecipazione di cantanti in
voga, si tengono passerelle di moda. Qualcosa di meglio s’intravede nella
diminuita partecipazione dei giovani del posto. Politicamente i giovani sono disinteressati.
Le famiglie sono per lo più indifferenti alla condotta dei figli e delle
figlie. Queste ultime sono accompagnate ai balli dalle madri, contro tutte le
raccomandazioni dei Sacerdoti.
Vi sono 4-5 fanatici comunisti, gli altri sono degli
opportunisti e dei seguaci senza idee; i socialisti sono presenti come
nenniani. Il Partito dei Contadini è in netto declino.
La popolazione scolastica elementare è di 165
alunni; 45 nelle scuole professionali (due classi).
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. La
Giunta parrocchiale è formata e aggregata.
I ragazzi della Gioventù Maschile sono 30
complessivamente. Hanno attività invernale con adunanze settimanali. La
frequenza è del 50% degli iscritti, partecipano anche i non iscritti. Alle tre
sere sono una quarantina i presenti. I migliori sono inviati ai ritiri zonali
della Madonnina di Costigliole e di Agliano; altri sono inviati agli esercizi a
Chieri. La Gioventù Femminile ha adunanze settimanali, la domenica. E’ curata
dal Parroco. Hanno sostenuto gli esami. Purtroppo alcune ragazze vanno al
ballo. Gli Uomini Cattolici (12) fanno qualche adunanza, con scarsa frequenza.
Le Donne Cattoliche hanno adunanze settimanali e corso di esercizi. Quasi tutta
l’attività sta nelle adunanze; anche dopo le esercitazioni a corpo mistico[5]
nessun elemento si è distinto. Sono stati segnalati come meritevoli Gonella
Piero e Oldano Alda.
Quest’anno nessun Dirigente ha visitato la
Parrocchia. La Gioventù Maschile, che non se lo merita, si sente abbandonata
dal Centro Diocesano. Si osserva che occorre lavorare meglio gli elementi che
si hanno. Forse non occorrono molte manifestazioni di massa ma più lavoro sul
singolo.
La Lega di perseveranza ha avuto scarso risultato.
Il Catechismo si insegna nelle scuole; dopo il Catechismo i ragazzi non sono
più presenti, per la lontananza e la scomodità.
Dalla popolazione non è sentito il problema del
giornale cattolico. Si vendono Stampa, Gazzetta del Popolo e molte copie di
Unità. La gioventù legge riviste e pubblicazioni discutibili.
La conversazione, molto cortese, è stata tenuta, in
assenza del Vicario, con il Curato che si è dimostrato buon conoscitore della
situazione, preciso, attento e prudente.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Organizzazione
cattolica laica radicata nella spiritualità mariana e nell’affidamento allo
Spirito Santo
[2] Eccessiva
considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, condizionando il
nostro comportamento
[3] The
Momber
[4] Croce
Bianca
[5] La
dottrina sul Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa, invita tutti gli uomini
che son mossi dal divino Spirito a studiarla e, illuminandone la mente,
fortemente li spinge a quelle opere salutari che corrispondono ai suoi precetti
(Papa Pio XII - lettera enciclica MYSTICI CORPORIS CHRISTI - 1943)
lunedì 4 aprile 2016
domenica 3 aprile 2016
Santa Caterina di Rocca d'Arazzo
Santa Caterina è frazione di Rocca d’Arazzo, in zona
collinare. La Parrocchia è autonoma da 10 anni per una popolazione di 370
dimoranti.
A coprire un esodo discreto sono arrivati in paese
28 immigrati, tra veneti e meridionali. La Chiesa è frequentata a sufficienza
dai veneti; i meridionali stanno lontano.
In campo religioso c’è il consueto indifferentismo.
Il 55% della popolazione frequenta regolarmente; il 40% di tanto in tanto; il
5% non frequenta mai. Poco meno del 50% non soddisfa il precetto Pasquale. Il
lavoro è anche festivo.
Alle elezioni per la Camera dei Deputati il Partito
Comunista ha preso 10 voti, i Socialisti 15.
Al Parroco vi è rispetto formale da parte di tutti.
La gioventù presente in Parrocchia è piuttosto
scarsa. I 15 ragazzi frequentano, chi più chi meno, senza farsene un obbligo.
Le giovani, pressoché in numero identico, frequentano di più ma senza troppa
convinzione. In parte vanno in servizio domestico, altre lavorano in campagna.
La popolazione scolastica è di 32 alunni in 5
classi.
Punti di ritrovo sono le due trattorie.
L’Azione Cattolica è presente con i 4 rami. La
Gioventù Maschile non ha seniores; il raduno è dopo Messa, ma la presenza si
riduce a pochissimi. La Gioventù Femminile ha 3 effettive. Gli Uomini Cattolici
hanno adunanze regolari tutto l’inverno; vi sono alcuni buoni elementi. Le
Donne Cattoliche sono 50 e la loro attività comprende: adunanze, lettura del
Testo, programma di Ascendere, meditazione il primo venerdì del mese, corso di
preparazione al matrimonio.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza
Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
sabato 2 aprile 2016
Rocchetta Tanaro
Il paese è in zona di bassa collina. Il concentrico
accoglie 1200 abitanti dei 2000 dell’intera popolazione. I restanti residenti sono
distribuiti nelle varie frazioni: Mogliotti, a qualche chilometro, con 40
famiglie e trenta scolari; la Castagnassa con 30 famiglie è sulla stessa
collina di Mogliotti; in frazione Possavina (cantina sociale) tutte le
domeniche si celebra Messa; a Cornalea, 25 famiglie, c’è Messa periodica alla cappella
di San Carlo; in frazione Asinara, 15 famiglie, qualche volta c'è Messa nella
cappella Madonna delle Nevi; Sant'Emiliano è sparso, e una parte delle 70
famiglie gravita sui Ronchi.
L'emigrazione è scarsa; gli immigrati sono un
centinaio tra veneti, marchigiani, meridionali. Il Parroco non è contento di
loro sul piano religioso. Sua è questa considerazione sui veneti: immoralità e
ignoranza, molta ignoranza religiosa.
In Rocchetta Tanaro c'è tanto bene e tanto male. Monsignor
Rossi[1] diceva:
Rocchetta Tanaro, mistero di Santità e mistero d’iniquità.
Una parte delle famiglie è, sul piano religioso, veramente
buona. In alcune di queste famiglie si rileva un affievolimento della
religiosità dovuto alle suddivisioni e allo smembramento delle famiglie stesse.
In Chiesa vi è molta frequenza. Le donne vengono tutte, tranne poche.
Molti sono socialisti o comunisti; si rifanno al socialismo
di Masio[2] che
non è ateismo; è ignoranza, indifferentismo, prevenzione, su cui gioca la
propaganda spicciola o di stampa, falsata sui fatti contingenti e più attuali
della vita economica e della vita politica.
C’è il solito gruppo dei più convinti attorno al
quale muove una massa di aderenti che molte volte hanno il timore di essere conosciuti
come tali, e che portano al partito solo un contributo di massa e di voto. Un contributo
che non è indifferente. Frequenti sono le visite settimanali o quindicinali dei
loro dirigenti, quindi la solita “tenuta” organizzativa dei partiti marxisti,
in particolare del comunista.
Nei riguardi del Parroco vi è deferenza. I comunisti
accettano ed esigono la benedizione delle case, non obiettano sulla frequenza
dei figli alla Chiesa e all'oratorio. Due sono stati i funerali civili in 25
anni. I figli, in genere, non seguono i padri sul terreno ideologico e
politico. Sono indifferenti. Non seguono per la massima parte il comunismo.
I ragazzi sono di chi se li prende. Da 25 anni il Parroco
ha sempre curato questa presa dei figli e la loro assistenza. Frequentano
l'Oratorio. Ogni giovedì c’è Messa dei ragazzi. Dopo le scuole elementari
cominciano a diradare la loro frequenza; dopo i 15 anni si ritengono
indipendenti. Le famiglie non intervengono, perché in genere i genitori sono indifferenti
al tipo di giornata vissuta dai figli. I genitori sono anche indifferenti sulla
moralità dei figli. La moralità femminile desta maggiore preoccupazione.
Una maggiore intraprendenza, con diminuzione o
attenuazione del sentimento di scrupolo, un rilassamento dell'autocontrollo e
una maggiore facilità di giudizio sui limiti del lecito e dell'illecito morale,
porta a valutare oggi accettabile ciò che anche solo una decina di anni fa non
sarebbe stato neppure pensabile. Queste considerazioni valgono sia per i
giovani sia per le giovani, in modo particolare per le adolescenti la cui
moralità desta maggiore preoccupazione.
Il ballo è meno diffuso. In paese il circolo Enal è
frequentato dai comunisti, molte sono le televisioni private ed è funzionante il
cinema parrocchiale. La popolazione scolastica è di 126 alunni.
Lo stato economico della popolazione è medio. Come
elemento indice il Parroco accenna al numero di 102 licenze per il commercio
ambulante date ad abitanti di Rocchetta.
Il Prete accenna alle difficoltà economiche della Parrocchia.
Il giudizio preliminare del Parroco: l'Azione Cattolica
è stanca.
La Gioventù Maschile è sulla carta, non c'è
tesseramento. Per i giovani occorre molto lavoro e manca l’assistenza. Le
ragazze della Gioventù Femminile lavorano e frequentano. Le Donne Cattoliche
sono definite con spirito apostolico (esercizi chiusi una volta l’anno). Dalle Giovani
e dalle Donne si può ottenere. Gli Uomini non sono organizzati; in essi vi è il
ricordo delle bastonate subite durante il fascio, ma il Parroco non crede che
sia il motivo fondante[3].
L’esperienza Legio Mariae[4] ha
dato risultati appena discreti. Egli rileva che potrebbero essere tenuti
presenti sul piano Diocesano il professor Francesco Quaglia, la professoressa
Teresa Quaglia, Rossana Quaglia, il geometra Giovanni Battista Damiano.
Si apre una discussione sull'Azione Cattolica e sui
problemi che comporta e sulle difficoltà da superare. Il Parroco espone il
proprio punto di vista e fa alcuni rilievi:
Il particolare ambiente della Parrocchia, come d’altronde
quello di molte Parrocchie di questa zona o di zone limitrofe, impone un
maggior lavoro di “sfondamento” quindi d'attacco. Allora perché non sperare con
qualche manifestazione religiosa di massa dell'Azione Cattolica? Perché non
sperare con qualche raduno o con qualche altra iniziativa? L'efficacia di non
nuovi metodi d’intervento in questi particolari ambienti avrebbero la loro
utilità; potrà essere discussa, ma certamente potrebbe facilitare l'opera
spicciola successiva di convincimento e di orientamento dei singoli. Questo
richiede una maggior presenza dei Dirigenti diocesani.
Non è necessario che i Dirigenti siano chiamati. Hanno
una loro responsabilità e un loro dovere. Non discuteremo mai la loro presenza
- continua il Parroco - la accetteremo sempre e volentieri, perché sarà sempre
una collaborazione utile all'Azione Cattolica parrocchiale.
Il Sacerdote è apparso alquanto sfiduciato. Riconosce
la responsabilità dei Parroci, anzi assume la principale responsabilità di
certe insufficienze, ma desidera e chiede una maggiore e più unitaria azione
sul piano diocesano.
Su tali rilievi non occorre qui fare seguito con
altre discussioni. Daremo argomento alle considerazioni conclusive.
[1] Monsignor
Umberto Rossi, nato a Casorzo nel 1879, è stato ordinato sacerdote nel 1902 e
nel 1921 venne nominato Vescovo di Susa. Arrivò ad Asti nel 1932, succedendo a Monsignor
Luigi Spandre, guidando la Diocesi per
vent’anni.
[2] La tradizione
marxista si ricongiunge alla politica di Rattazzi (sinistra storica)
[3] Nell’estate
del 1931 il regime fascista fece chiudere tutti i circoli giovanili dell’Azione
Cattolica. La forte tensione tra mondo cattolico e fascismo si concretizzò con
le violenze delle “camicie nere” nei confronti di sedi dell’Azione Cattolica
[4] Organizzazione
cattolica laica radicata nella spiritualità mariana e nell’affidamento allo
Spirito Santo
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