giovedì 28 aprile 2016

Vinchio


La Parrocchia di Vinchio è di alta collina.
Gli abitanti sono 850. In sei anni sono emigrate 300 persone e altre stanno per partire. L’immigrazione è quasi nulla. Il paese è povero, non in miseria, ma poco più.
Riferendosi all’esodo il Parroco lascia intendere un muto rimprovero alla Chiesa per il suo scarso interessamento per la terra. La Chiesa, dice, dovrebbe interessarsi di più della terra: nel secolo scorso ha perso gli operai, finirà di perdere i contadini.
Cito queste espressioni che sono manifestazione di una particolare sensibilità, solo per essere obiettivo al massimo. La Chiesa ha perso gli operai, usando la frase storicamente non esatta, nonostante i suoi interventi in campo sociale a sostegno degli operai prima dello stesso manifesto di Marx[1], semplicemente perché non poteva giungere sul piano dottrinario e pratico a criteri di lotta contrari alla propria dottrina e al proprio metodo. E’, mi pare, come se si dicesse che oggi la Chiesa perde la gioventù perché non sa conciliare, con una certa larghezza di vedute e di concessioni, le sempre maggiori esigenze dei giovani nel campo del lecito e dell’illecito.
Il pensiero fondamentale del Parroco è questo: nelle calamità, nei momenti difficili, occorre muoversi, fare petizioni, andare a Roma, per dimostrare di fare qualche cosa. La Chiesa non deve abbandonare i contadini.      
La religiosità è definita dal Parroco “molto chiesastica” e si vive un po’ di tradizione.  
Vinchio è Patria di “Ulisse”[2], già direttore dell’Unità di Milano e deputato del Partito Comunista. Ha due zii preti e uno di loro è Parroco di Sant’Agostino, a Milano. La famiglia fa propaganda assieme a qualche comunista locale.
Il contadinismo Scottiano[3] era forte prima, ora meno.
A parte la spensieratezza, la gioventù conserva la pratica religiosa. Sono 3-4 i giovani che seguono Ulisse. In genere diffidano del Comunismo. La gioventù si può ancora considerare sana sul piano morale, fatte alcune eccezioni. Il ballo e il cinema sono lo svago principale, però il divertimento maggiore è andare via con le motorette. A detta del Parroco, i giovani non sono proprio sbandati.
L’asilo accoglie 25 bambini. La popolazione scolastica è di 90 studenti.
L’oratorio maschile è frequentato e le suore dirigono quello femminile.
L’Azione Cattolica ha i 4 rami e la Giunta parrocchiale è costituita, non aggregata. Gli Uomini Cattolici iscritti sono 12 e hanno adunanze tutti i giovedì d’inverno. Le Donne Cattoliche sono 35 con adunanze la seconda domenica del mese; ci sono buoni elementi e sono molteplici le iniziative. Sono 40 le ragazze della Gioventù femminile ma poche sono quelle iscritte; sono curate dalle suore con adunanze la prima domenica del mese. La Gioventù Maschile, nove in tutto, è difficile agganciarla; partecipa poco alle adunanze il martedì d’inverno.
Tutte le domeniche ci sono i Vespri dei grandi e i Vespri dei piccoli. I Vespri hanno una frequenza notevole. L’ultima Lega di perseveranza[4] ha avuto esito positivo: 120 tra uomini e giovani. Le giovani partecipano agli esercizi e quest’anno hanno avuto la visita delle Dirigenti Diocesane della Gioventù Femminile.
Il Parroco insiste sulla praticità della propaganda e sulla serietà degli interventi da parte di elementi preparati. Giudica il giornale della Democrazia Cristiana il più ben fatto. La Gazzetta d’Asti è passata da 25 a 3 copie e non si riesce a farla fuori. Chi legge preferisce Gazzetta del Popolo e Stampa. L’Unità nessuno la prende.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Il Manifesto del Partito Comunista fu commissionato dalla Lega dei Comunisti per comunicare un programma politico. Fu redatto da Marx e Engels nel 1948.
[2] Ulisse è il nome di battaglia di Davide Lajolo (Vinchio 1912-Milano 1984) nella guerriglia partigiana. Diventa capo di stato maggiore della VIII e IX Divisione Garibaldi del basso Monferrato. Davide Lajolo espresse la sua poliedrica personalità nella scrittura, nell’arte, nell’amore per ogni forma di cultura lontana dalla censura, nell’impegno civile come partigiano e deputato
[3] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo
[4] La Lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale 

mercoledì 27 aprile 2016

Vallumida


La Parrocchia di media collina è stata costituita nel 1947, distaccandosi da Montegrosso. La popolazione di 293 abitanti è tutta unita, senza borgate.
I giovani sposandosi vanno via. Vi sono giovani che potrebbero formare buone famiglie ma coloro che vogliono rimanere non trovano a sposarsi. Le ragazze vogliono andare in città. E’ difficile parlare a questi giovani, dice il Parroco.
Le condizioni economiche sono buone.
La religiosità non è fondata su solide basi, è piuttosto formalistica. Il Parroco attuale è soltanto da pochi mesi in sede, però si sente di dire che c’è del buono in Parrocchia, grazie al predecessore che ha lavorato bene.
Pochissimi sono i lontani dalla Chiesa. Sono di solito anziani, non ostili, distanti non per idee contrarie, ma per un gioco di cause diverse, tra cui la principale è il disagio economico.
Tutti i fedeli sono attaccati molto alla Parrocchia, che hanno voluto ed hanno fondato. La gioventù segue il Parroco in quello che dice, ma sono attirati dal divertimento. In tutto sono una ventina i giovani, di cui 3-4 un po’ più liberi. L’ambiente delle ragazze è migliore. Il desiderio diffuso nella gioventù è poter avere una situazione di superiore qualità, lontano dall’ambiente rurale e dal lavoro di campagna.
Politicamente la zona è d’influenza scottiana. Esistono 2 circoli locali, contadinisti[1]. Non c’è comunismo.
La popolazione scolastica è di 19 alunni in 4 classi.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. Il Parroco è nuovo e non può precisare il ritmo delle adunanze e della frequenza per Uomini Cattolici e Donne Cattoliche. Egli accenna ad alcune attività già iniziate grazie all’impegno del predecessore. Alla Lega di perseveranza[2] gli uomini della Parrocchia sono tutti presenti. I ragazzi di Gioventù Maschile e Femminile partecipano ai ritiri e incontri interparrocchiali alla Madonnina di Costigliole e ad Agliano. Sono aperti, a tutti i giovani, il centro di cultura locale e il salone.
Il programma del Parroco in campo dell’Azione Cattolica si riassume in questi termini:
L’Azione Cattolica parrocchiale deve tendere alla formazione e alla preparazione dei tesserati in collaborazione stretta con il Parroco, con aiuto vicendevole, con il buon esempio e testimonianza di vita cristiana.
L’apostolato migliore è quello di trascinare con l’esempio e con la convinzione tradotta nella vita e nelle parole. Il Parroco ritiene che, dove c’è normalità di vita cristiana, l’Azione Cattolica debba insegnare principalmente con lo spirito di sacrificio, nella collaborazione a ogni buona iniziativa, nell’aiuto alla Chiesa, nella partecipazione.
L’apostolato nel senso d’intervento più deciso presso i più lontani e i più tiepidi e i più isolati è controproducente, considerato il piccolo nucleo parrocchiale e le caratteristiche religiose della Parrocchia stessa.
Qui non c’è da predicare che Dio esiste, vale piuttosto il 2° tempo di perfezionamento[3].
L’unica obbiezione che ritengo di fare è questa: in ogni luogo e in ogni ambiente il tema dell’esistenza di Dio è sempre attuale e sempre urgente. Ritengo che non s’insisterà mai a sufficienza sul tema fondamentale, basilare, della Fede; che mai sarà sufficientemente raggiunta la pienezza della convinzione e della certezza in questo campo.
La conversazione è stata interessante e viva. Il giovane Parroco vive intensamente la vita della Parrocchia a lui affidata. Ho l’impressione che sia rimasto un po’ incerto sugli scopi della mia visita. Le sue considerazioni e osservazioni hanno però portato un valido contributo alla conoscenza dell’ambiente delle piccole comunità parrocchiali.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale specie in merito alla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo.
[2] La Lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
[3] Approfondimento della dottrina cristiana come itinerario verso una fede adulta

domenica 24 aprile 2016

Santo Stefano di Montegrosso


La Parrocchia di media collina è per una popolazione di 700 abitanti, mille in precedenza. Ha dovuto cedere due borgate per la nuova Parrocchia della Madonnina di Costigliole; poi l’emigrazione della gioventù verso Torino ha fatto il resto. La comunità religiosa è autonoma dal 1919. Sono immigrate 5 buone famiglie venete.
Il concentrico è di 100 abitanti, nucleo di case attorno alla Chiesa, il resto è diviso in 6 frazioni: la più distante è a 2 chilometri. Molti sono i mezzadri.
L’indifferenza religiosa è considerata dal Parroco una piaga del luogo. La frequenza in Chiesa si può considerare totale o quasi; i più frequentano regolarmente, gli altri di tanto in tanto. C’è presenza, non adesione, non partecipazione; tutto è formale, abitudinario. La diffusa ignoranza religiosa esalta gli interessi materiali, e anche non materiali in senso stretto, le questioni di partito, gli antagonismi locali.
Si lavora anche di festa. Gli emigrati ritornano saltuariamente in luogo, lavorano di domenica con l’indifferenza tipica della città.
Il ballo è in diminuzione ma aumenta l’esodo domenicale dei giovani. La gioventù femminile è abbastanza buona, almeno per quanto conosce il Parroco. Le ragazze sposandosi vanno fuori.
La popolazione scolastica è di 35 alunni. Lo stato economico è buono.
Alcuni abitanti sono comunisti. Chi padroneggia politicamente è il Partito dei Contadini. Santo Stefano è il feudo di Scotti[1]; egli ha già visitato tutte le famiglie in previsione delle amministrative. Vincono sempre i Contadini.
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. Gli Uomini Cattolici frequentano abbastanza le adunanze d’inverno. Quattro o cinque andranno in ritiro all’Oasi[2]. Le Donne Cattoliche sono prevalentemente anziane, hanno adunanze mensili. Discreta è la frequenza della Gioventù Femminile mentre è piccolo il nucleo della Gioventù Maschile.
Il Parroco aggiunge che la gioventù iscritta qualche volta lascia molto a desiderare e commenta: ci sono molti, troppi, divertimenti.
Egli elenca gli elementi buoni da segnalare: Cav. Roero Egidio, Duretto Giuliano, Porrino Daniele, Duretto Rosangela, Porrino Carla.
La conversazione di mezz’ora è stata cortese. Il Parroco è anziano. Conosce molto bene la situazione generale e le situazioni individuali. E’ stato molto semplice nei giudizi espressi con poche parole. Forse era un po’ diffidente della visita.




[1] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo.
[2] Oasi dell’Immacolata - vicino ad Asti, sulla strada per Viatosto. Inizia a funzionare nel 1953 come casa di esercizi spirituali anche per ritiri minimi o per giornate di studio 

giovedì 21 aprile 2016

Noche


La Parrocchia è di mezza collina per 257 abitanti in 77 famiglie. Tre anni fa in Noche i residenti erano 369. Evidentemente l’emigrazione è importante, specie da parte dei giovani. Il Parroco fa presente che sono 400 i bollettini parrocchiali spediti fuori paese. Gli immigrati sono 10 veneti e 13 famiglie meridionali.
La religiosità è buona. Uno solo è assente dalla Chiesa. La frequenza al precetto Pasquale è del 99,7% della popolazione. Gli uomini oltre i 40 anni sono tutti presenti alla Comunione Pasquale e mensile.
Il Parroco fa un rilievo: gli elementi tra i 30-40 anni sono meno assidui. Egli riporta tale annotazione come conseguenza di un periodo di interregno parrocchiale, notando che i figli di genitori cresciuti con un Parroco molto rigorista partecipano solo alle Comunioni di massa.
La presenza ai Vespri è buona sia nel periodo invernale con il 50% degli uomini sia con il 25% nel periodo estivo. Si lavora nel dì di festa per mancanza o insufficienza di braccianti.
Le condizioni economiche sono medie. Il paese è un insieme di piccole proprietà.
La gioventù maschile è di moralità discreta. Le ragazze se si sposano vanno via. Noche risente molto dell’influenza di Nizza Monferrato, che in campo di moralità lascia molto a desiderare. Le ragazze tendono ad andare a Nizza, al ballo e ai divertimenti. Alcune più sfasate si sono lasciate prendere dall’ambiente. E’ stata negativa l’esperienza dei due balli, quella della festa dei coscritti e quella della festa del paese.
La moralità dei coniugati oltre i 40 anni è discutibile; giudizio evidentemente da non generalizzare. C’è un gruppo di giovani sposi buoni, sono quelli della Comunione mensile. Non risultano scandali.
In frazione, il circolo ACLI con 100 soci e il circolo dei Coltivatori Diretti aggregano la popolazione nel tempo libero. Sono 3 le televisioni private.
Con l’organizzazione del circolo ACLI, per iniziativa dei giovani, si è provocata la chiusura dell’unica trattoria, che era ambiente di ritrovo non consigliabile. “La televisione ci dà niente”, questo è il giudizio dei giovani delle ACLI.  
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. La Gioventù Femminile attualmente è in crisi perché le effettive si sono tutte sposate. La Gioventù Maschile ha 4 seniores.
Alla serata di cultura per i giovani del paese sono di solito tutti presenti. In precedenza sono inviate le schede del Testo in discussione. La riunione si apre con l’interrogazione sulla lezione precedente. Con gli Uomini Cattolici non si fanno interrogazioni, ma si compie assieme un ripasso. La riunione con le Donne Cattoliche è ogni 15 giorni: Testo di cultura. La Giunta parrocchiale è costituita, non aggregata.
La Messa liturgica è seguita bene sia al mattino sia alle 11. A questa Messa sono le giovanissime che guidano.
Ho riferito le raccomandazioni della Presidenza Generale sulla funzionalità della Giunta parrocchiale, sull’impegno di lavoro degli associati, sul lavoro unitario, sulla Campagna annuale 1960-61 dal tema “Messaggio della Salvezza” e sulla scelta delle iniziative più idonee per la sua attuazione.
Il Parroco segnala un buon elemento: Spessa Giuseppe di Noche.

martedì 19 aprile 2016

Montegrosso d'Asti


Montegrosso è un paese di media collina di 1764 abitanti con 526 famiglie. Il paese alto, più due borgate, ha 658 abitanti; la Piana 1106.
L’emigrazione è abbastanza forte, preferibilmente a Torino e a Genova. In sostituzione sono arrivate 25 famiglie di mezzadri e 30 braccianti, in maggioranza calabresi.
I nuovi residenti religiosamente sono negativi, salvo rare eccezioni. Sono presenti a ogni distribuzione di aiuti. Pochissime sono le famiglie che frequentano la Chiesa. La causa di tale lontananza è da imputare all’ignoranza (senza Prima Comunione e senza Cresima di alcuni), a situazioni di necessità, a egoismo.
Il Parroco dice che a Montegrosso il sentimento religioso è abbastanza sentito.
Il 60% della popolazione frequenta regolarmente di domenica; il 25-30% ha frequenza saltuaria; il 10% sono lontani non per ostilità, ma per superficialità, abitudini, rispetto umano, indifferenza, interessi.
I bambini dai 6 ai 10 anni sono 80. I ragazzi dai 10 ai 30 anni sono 175, le ragazze di pari età 130.
La gioventù è superficiale e indifferente. Tra buoni e cattivi c’è un gruppo di giovani che sanno che fanno male. Le ragazze sono distinte dal Parroco in tre gruppi. Il primo è di ragazze buone e sane. Il secondo è di ragazze con superficialità di vita e superficialità religiosa. L’ultimo gruppo è di ragazze frivole.
Il ballo è ancora il divertimento preferito. La preoccupazione principale del Sacerdote è di raccomandare, di insistere, di non andare al ballo. Contro queste raccomandazioni sta l’azione delle famiglie, specie delle madri per le figlie. Si potrebbe anche non essere rigoristi se si sa che le ragazze e anche i giovani sono formati, e che ballano bene. Il guaio maggiore è la frequenza della gioventù ai balli della Piana di Mombercelli, di Isola e di Asti.
Il cinema è di solito una scusa. La ragione vera è quella di allontanarsi in motoretta e in automobile.
Alle elezioni del 1958, per la Camera, il Partito Comunista ha avuto 103 voti, il Partito Socialista si è fermato a 59 voti. Il comunismo non è attivo e poca è la vitalità dei comunisti locali. L’anno scorso sono state trovate chiuse 53 abitazioni per la benedizione, quest’anno soltanto 39.
Vi sono alcune piccole industrie: Tarvin (10 operai), Chiappori vini (5 operai), Germani (7-8 operai). Le condizioni economiche sono buone tra mediatori, negozianti, artigiani.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. La Giunta parrocchiale è aggregata. La Gioventù Maschile ha 5 sezioni maggiori. E’ in programma un ritiro mensile interparrocchiale per dirigenti e soci alla Madonnina e ad Agliano. La Gioventù Femminile è un gruppo che aiuta, frequenta le adunanze e la Messa dialogata. Ai ritiri mensili sono 12-20 le effettive. Gli Uomini Cattolici e le Donne Cattoliche frequentano bene. Le iniziative parrocchiali si hanno nelle solennità principali.
Secondo il Parroco la stampa dell’Azione Cattolica dovrebbe essere più semplice ed essere un giornale solo. Vi era un buon numero di abbonati al “Popolo Nuovo”[1], ora si legge Gazzetta del Popolo e Stampa. Sei sono le copie di “Unità” vendute.
Nessun Dirigente del Centro ha visitato l’Azione Cattolica parrocchiale quest’anno. Necessitano maggiori rapporti tra Centro Diocesano e periferia.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Quotidiano della Democrazia Cristiana torinese 1948-1960 

giovedì 14 aprile 2016

Montaldo Scarampi


Montaldo Scarampi[1] è paese di media collina di 1200 abitanti (1600 trent’anni fa).
Emigra la gioventù, restano gli anziani. Gli immigrati sono da 150 a 200, più meridionali che veneti.
I veneti, salvo qualche famiglia, sono assai peggiori dei locali. Sono comunisti nell’anima. I meridionali, ignoranti sul piano religioso, sono meno buoni dei veneti. Ci sono casi di fanciulle di 9-10 anni senza Prima Comunione e qualche caso di adulti.
L’intera popolazione ha scarso senso religioso. Si ammette la religione ma si sostiene che non è necessario pretendere di fare tutto ciò che la religione chiede. Anzi, si offendono se si dice che non sono religiosi.
Il 10% dei parrocchiani non va a Messa, uomini e donne. Vi sono uomini che rimproverano alle donne di casa di non recarsi in Chiesa, ma anche loro non vanno. Diffuso è il rispetto umano[2], anche al solo salutare il Parroco; temono di essere giudicati clericali.
Montaldo è Patria degli Scotti[3], del Partito dei Contadini. Quindi contadinismo politico o pseudo politico, in prevalenza. Alle elezioni pareggia con la Democrazia Cristiana; l’amministrazione comunale è del Partito dei Contadini.
I comunisti, qualche elemento, non sono convinti né attivisti. Sono ignoranti. Un ferroviere in pensione fa propaganda nei riguardi degli immigrati. Infatti, prima, nelle elezioni si contavano 30-40 voti del Partito Comunista; ora con i veneti e meridionali sono 70-80. Pure i socialisti nenniani sono ben rappresentati.    
Come giudizio generale, sulla nuova generazione, appare migliore la gioventù maschile che la femminile, come pure è maggiore l’irreligiosità delle donne. Il Parroco dice con convinzione: se ci fossero donne più buone, praticanti, di esempio, molto di più si potrebbe fare.
Vi erano in Parrocchia dei protestanti e una maestra protestante, che fu fatta allontanare.
In complesso la popolazione ha un fondo di bontà naturale ma ignoranza profonda, indifferenza per la religione, soprattutto molto rispetto umano, un attaccamento tipico agli interessi materiali e una facile tendenza agli antagonismi di gruppi, di famiglie, di persone, ai contrasti (vedi storia della banda musicale).
Essere poi il paese di nascita degli Scotti (Collina dei Forni) ha acuito i contrasti tra i contadinisti e i sostenitori della Democrazia Cristiana, il Parroco e i cattolici più attivi. Dai contrasti verbali su ragioni di partito, si passa presto alle posizioni di reazione e di negazione nei riguardi religiosi, come se la religione fosse la causa di tanti dissensi.
Le conseguenze si comprendono. Nelle cariche amministrative sono tutti elementi lontani dalla Chiesa; per lontani s’intende che favoriscono un’atmosfera di opposizione larvata ma continua al Prete e ai clericali.
Eppure, anche in questo ambiente, se vi sono funzioni solenni sono presenti anche cospicue rappresentanze della popolazione. Dicono magari al Parroco: siamo venuti, è contento? Le abbiamo fatto fare bella figura. Quella presenza o qualchedun’altra nelle feste liturgiche principali rappresenta per molti tutta la vita religiosa.
La gioventù naturalmente ama i divertimenti, il ballo, il cinema.
La popolazione scolastica è di 60 alunni. Qualcuno studia dai Fratelli delle Scuole Cristiane[4] e uno da Salesiano, ma non danno alcuna garanzia.
In Montaldo Scarampi l’Azione Cattolica è rappresentata solo dalle piccolissime e beniamine. Mancano gli altri gruppi. Non vogliono le tessere. In passato vi era un buon gruppo di giovani, ora l’Azione Cattolica è assente.
Possibilità per l’avvenire? Probabilità? Vi sono elementi su cui si possa basare un rilancio?
Il Parroco è scettico. Mancano gli elementi formati, preparati. Bisogna rompere un muro di prevenzione, di rispetto umano, di tradizionali antagonismi, di fatti personali, di opposizioni grette e tenaci che hanno fondamento su futili cause.
La conversazione è stata lunga e cordialissima. La parte storica cronachistica prevale sull’impostazione dei problemi e sullo studio delle situazioni e dei rimedi. E’ utile conoscere molto, ma è forse più utile fare il possibile perché qualcosa cambi nelle idee e nei metodi di gente che non è cattiva, ma che si lascia prendere e impossessarsi da passioni non passeggere ma tenaci e durature, anche per tutta la vita.



[1] Nel XIV secolo, essendo i Scarampi, nobili delle Langhe, di cui un branco piantossi in Asti intorno al 1200, divenuti potenti, fecero acquisto d’una gran parte di Montaldo, e consolidata quasi per intiero la giurisdizione nella loro famiglia, piantarono su quella vetta una ben vasta e forte rocca che dè Scarampi appellassi, denominazione che s’estese poi a tutta la terra, che ritiene ancora oggidì. Dall’opera “Corografia Astigiana” scritta tra il 1814-1816 dall’avvocato Gian Secondo De Canis.
[2] Eccessiva considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, condizionando il nostro comportamento.
[3] I fratelli Giacomo (1873-1936) e Alessandro Scotti (1889-1974) furono eletti deputati nelle liste del Partito Popolare Italiano. Insieme fondarono Il Partito dei Contadini d’Italia, attivo soprattutto tra le Langhe, il Monferrato. Il partito venne fondato nel 1921 quando i fratelli Scotti decisero di staccarsi dal Partito Popolare Italiano per dar vita ad un partito che portasse avanti la difesa dei rurali contro i privilegi degli industriali e dei proprietari terrieri .  
[4] Congregazione di religiosi laici fondata nel 1680 da S. Giovanni Battista de la Salle, educatore e pedagogista, per l'istruzione e l'educazione cristiana della gioventù.

mercoledì 13 aprile 2016

Castelnuovo Calcea


La Parrocchia è di mezza collina. La popolazione raggiunge i 1200 abitanti, tra concentrico (400) e le 5-6 frazioni che coronano il paese. Quarant’anni fa toccò i 1700 residenti.
L’emigrazione è forte, e continua tuttora. Su dieci matrimoni nove famiglie costituite vanno via.
Gli immigrati sono un centinaio, in prevalenza meridionali. Di qualcuno dei meridionali si può dire abbastanza bene; gli altri sono ignoranti e senza base catechistica (analfabetismo religioso). Anche l’invito a fare Pasqua è andato a vuoto. Due o tre famiglie venete sono discrete, ma non hanno formazione.
Il 20-25% della popolazione è abitualmente assente alla Messa festiva, come da una statistica precisa basata sull’annotazione dei presenti. Il Parroco dice che chi frequenta la Messa ha una certa formazione. Trentacinque o forse più sono gli uomini locali che non adempiono il Precetto Pasquale, si uniscono a essi molti immigrati. La gioventù non ha fervore di presenza; una vita di fede comune è basata sull’indifferenza.
Per i giovani di ambo i sessi il ballo è il divertimento principale, e frequentano i paesi vicini. Il Parroco non è entusiasta della gioventù che non risponde agli inviti reiterati. Sono 70 i giovani dai 15 ai 25 anni, 40 o poco più le ragazze.
La popolazione scolastica è di 85 alunni in 5 classi. Sei sono le vocazioni religiose: 3 ragazzi dai Salesiani, 2 dai Gesuiti, 1 dai Carmelitani. Tra la gioventù femminile non vi è nessuna vocazione, a differenza del passato.
Alle elezioni politiche del 1958 (Camera) la Democrazia Cristiana ha preso 591 voti, il Partito Comunista 81, Saragat 27, Scotti 48[1], Comunità 39[2].
Vi sono in paese parecchi operai, specie muratori. Il contadinismo è in declino. 
I comunisti locali (15-20) sono attivi e fanno propaganda, ma con il Parroco sono deferenti. L’adesione dei locali al comunismo, iniziato qualche decennio fa, è frutto di una propaganda su individui ignoranti.
Alla Gioventù Maschile di Azione Cattolica sono iscritti 12 aspiranti e 35 maggiori. Una ventina sono presenti alle adunanze settimanali; qualche presenza agli incontri zonali; alla festa giovanile per S. Giovanni Bosco, tutti.
La Gioventù femminile conta 16 effettive delle quali 7-8 frequentano regolarmente le adunanze quindicinali d’estate e d’inverno, con riflessione e istruzione religiosa sul Testo. Alcune ragazze qualche volta vanno a ballare.
La frequenza delle 42 Donne Cattoliche è piuttosto scarsa alle adunanze mensili. Secondo il Parroco un gruppetto minore potrebbe rendere di più; quando in paese c’è un gruppo che è di esempio è sufficiente.
Gli Uomini Cattolici che realmente frequentano sono 5-6 su 20 iscritti. Non c’è nessuna particolare attività. E’ stata tentata senza risultato una conferenza per tutti gli Uomini. I giovani che escono dall’associazione giovanile non s’iscrivono all’Unione Uomini.
I giornali di Azione Cattolica non sono trovati interessanti. Si legge Stampa e Gazzetta del Popolo.
E’ stata una conversazione cordiale con il Parroco e il Curato presente.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.


[1] Alessandro Scotti (Montaldo Scarampi 1889 – Costigliole d'Asti 1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito della perdita del seggio si ritira a vita privata.
[2] Movimento Comunità dell’industriale progressista Adriano Olivetti, figlio di Camillo Olivetti (fondatore della Ing C. Olivetti & C, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere). 

domenica 10 aprile 2016

Belveglio


La Parrocchia è di bassa collina. La popolazione di 560 abitanti si divide tra concentrico (300) e le frazioni: Bricco, la più popolata, Garelli, cascine sparse. Nel 1931 erano 1120 gli abitanti.
Le condizioni economiche sono scadenti. L’emigrazione era un esodo in direzione America e Francia; adesso ci si trasferisce a Torino e Genova, specie dopo il 1956, anno di una disastrosa grandinata. Nove famiglie meridionali e due venete si sono trasferite nella nostra terra. I veneti sono buoni; i meridionali rendono poco sul piano religioso. Vi sono stati casi senza Prima Comunione e senza Cresima. Sono quasi tutti mezzadri.
Belveglio è Patria di “Gatto”, il partigiano che ha fatto parlare di sé (Reggio Battista)[1]. Per la diffusione del comunismo pare che Gatto faccia sentire il suo peso in paese. La propaganda è fatta specialmente al Bricco, frazione dove si trovano in maggior numero i comunisti.
Nelle elezioni del 1958 il Partito Comunista ha preso 87 voti, il Partito Socialista Italiano 98 voti.
Belveglio è anche Patria di Calosso[2]. I socialisti del paese sono del socialismo di prima maniera di Calosso. Quando è sorto il fascismo se le sono prese dai fascisti; venuto il comunismo, se le sono prese dai comunisti, così come se l’è prese anche il Parroco. Perciò la maggior parte degli abitanti non vuole più tessere di nessun genere.
In Belveglio vi sono buone famiglie. La religiosità, secondo il Parroco, è in forma apatica. Il suo predecessore li aveva definiti “gli ignavi”.
Le donne in genere vanno in Chiesa. Una buona parte della popolazione, specie gli uomini, frequenta solo saltuariamente, o nelle maggiori solennità. Un certo numero di uomini, venti secondo il Parroco, ma probabilmente molto più elevato, secondo altre informazioni, non frequenta mai. Qualche volta c’è Messa al Bricco. Non tutti gli abitanti hanno sottoscritto per un servizio religioso fisso.
Sono una cinquantina i giovani dai 15 ai 25 anni. In genere sono indifferenti in politica. Qualcuno milita nei partiti estremisti.
Il ballo è il divertimento maggiore. Vanno fuori a ballare, a Mombercelli e Nizza Monferrato.
La moralità delle ragazze è definita ancora buona.
Sono in 40 gli scolari delle elementari, una decina gli studenti e 14 i bambini dell’asilo.
Il Parroco parlando di Azione Cattolica dice che una volta era costituita la Gioventù Femminile. Poi, per la scarsissima frequenza e per l’indifferenza, l’associazione fu sospesa. Nessun tentativo fu fatto per gli altri rami. Il Sacerdote non vede la possibilità di fare qualcosa per l’Azione Cattolica.


[1] Battista Reggio, nome di battaglia Gatto, nasce a Vinchio nel 1922, ha parte attiva nella lotta partigiana. La prima formazione in cui è inquadrato è nella brigata Val Lanzo. Tornato da Giaveno in seguito al rastrellamento che ha messo in crisi la brigata autonoma ha organizzato una banda a Belveglio. Assieme a Dionigi Massimelli (Nestore) di Cortiglione, Domenico Festa (Enea) e Davide Lajolo (Ulisse) di Vinchio, iniziano una lotta senza tregua ai nazi-fascisti.
[2] Umberto Calosso (Belveglio 1895-Roma 1959) nel 1918 aderisce al Partito Socialista. Nel 1931 abbandona l’Italia per rientrarvi dopo la caduta del fascismo e si stabilisce a Roma. Nel 1948 è eletto deputato nelle liste del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. Egli fu sostenitore della gratuità e dell'obbligatorietà dell'istruzione inferiore e dello sviluppo dell'insegnamento professionale. Nel 1950 è stato Direttore del Centro Studi Alfieriani di Asti. Nel 1951 scrive "Vini italiani" in cui parla delle attività rurali e vitivinicole della Val Tiglione e di Belveglio. 

giovedì 7 aprile 2016

Mombercelli


In compagnia di un mio collaboratore, molto vicino alla Legio Mariae[1], siamo diretti a Mombercelli e di lì nei paesi della Vicaria.
Mi permetto di completare - esordisce l’assistente - quanto ieri hai detto alla riunione. Desidero mettere in risalto il carattere di organizzazione cattolica di apostolato della Legio Mariae a differenza di altre organizzazioni cui hai, giustamente, fatto cenno.
Poi inizia una piccola lezione sull’organizzazione. La Legio Mariae ha per fine l’apostolato e lo attua in modo effettivo, concreto, controllato. Integra l’Azione Cattolica, soprattutto perché ne continua l’azione. Essa inizia l’organizzazione dell’apostolato attorno al Parroco, in suo aiuto, a prolungamento della sua azione. La Legio Mariae è valida e giustificata proprio sul piano di un apostolato organizzato attorno al Sacerdote in modo effettivo e permanente.
Infine - lui fautore di un’integrazione tra le due organizzazioni laiche - afferma che la Legio Mariae guarda all’Azione Cattolica nello stesso identico modo col quale ne guarda il Parroco e il Vescovo, prestandosi per realizzarla compiutamente e sempre più efficacemente.
Questo, in sintesi, è stato l’oggetto di discussione nei pochi chilometri per giungere a destinazione.

La Parrocchia di Mombercelli è di bassa collina. Il concentrico accoglie 500-600 abitanti su 2300. La restante popolazione si divide nelle 17 frazioni: Ronchi (Messa festiva), Tocco (covo dei protestanti), Costarossa, Vallone, Piana, Roeto, Variala, Gazzo, Laioli, Crocetta, Serra, Moncucco, Fredo, e altre quattro minori. Le frazioni più distanti (5 Km) sono Ronchi e Variala. Diciassette sono le Cappelle, dove saltuariamente si celebra Messa nei giorni festivi e feriali.
Indice della religiosità è la frequenza a Messa, superiore per le donne, minore per gli uomini, sia in concentrico sia nelle frazioni. Pigrizia religiosa, indifferenza, rispetto umano[2], caratterizza la popolazione.
I protestanti sono 70, non fanno proseliti e hanno una chiesuola nella Piana.
L’emigrazione è forte, sempre dovuta al desiderio di nuove sistemazioni. L’immigrazione è di veneti e meridionali; anche perché i giovani del luogo si sposano con ragazze meridionali. Gli immigrati sono un centinaio, prevalentemente mezzadri.
Tra i veneti c’è del bene e del male, sul piano morale e religioso. La bestemmia è un po’ la piaga del luogo. Tra i meridionali poche sono le famiglie buone.
La gioventù è moralmente scadente, preoccupano le ragazze. Sono due o tre i ragazzi eccezionali. La causa principale è il ballo della Piana[3], dove i giri di danza sono frequenti e festivi. Un’altra sala da ballo è in paese[4]. Sono scuola d’immoralità. Ultimamente la frequenza maggiore è quella dei forestieri; quella dei locali è diminuita. Vi è partecipazione di cantanti in voga, si tengono passerelle di moda. Qualcosa di meglio s’intravede nella diminuita partecipazione dei giovani del posto. Politicamente i giovani sono disinteressati. Le famiglie sono per lo più indifferenti alla condotta dei figli e delle figlie. Queste ultime sono accompagnate ai balli dalle madri, contro tutte le raccomandazioni dei Sacerdoti.
Vi sono 4-5 fanatici comunisti, gli altri sono degli opportunisti e dei seguaci senza idee; i socialisti sono presenti come nenniani. Il Partito dei Contadini è in netto declino.
La popolazione scolastica elementare è di 165 alunni; 45 nelle scuole professionali (due classi).
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. La Giunta parrocchiale è formata e aggregata.
I ragazzi della Gioventù Maschile sono 30 complessivamente. Hanno attività invernale con adunanze settimanali. La frequenza è del 50% degli iscritti, partecipano anche i non iscritti. Alle tre sere sono una quarantina i presenti. I migliori sono inviati ai ritiri zonali della Madonnina di Costigliole e di Agliano; altri sono inviati agli esercizi a Chieri. La Gioventù Femminile ha adunanze settimanali, la domenica. E’ curata dal Parroco. Hanno sostenuto gli esami. Purtroppo alcune ragazze vanno al ballo. Gli Uomini Cattolici (12) fanno qualche adunanza, con scarsa frequenza. Le Donne Cattoliche hanno adunanze settimanali e corso di esercizi. Quasi tutta l’attività sta nelle adunanze; anche dopo le esercitazioni a corpo mistico[5] nessun elemento si è distinto. Sono stati segnalati come meritevoli Gonella Piero e Oldano Alda.
Quest’anno nessun Dirigente ha visitato la Parrocchia. La Gioventù Maschile, che non se lo merita, si sente abbandonata dal Centro Diocesano. Si osserva che occorre lavorare meglio gli elementi che si hanno. Forse non occorrono molte manifestazioni di massa ma più lavoro sul singolo.
La Lega di perseveranza ha avuto scarso risultato. Il Catechismo si insegna nelle scuole; dopo il Catechismo i ragazzi non sono più presenti, per la lontananza e la scomodità.
Dalla popolazione non è sentito il problema del giornale cattolico. Si vendono Stampa, Gazzetta del Popolo e molte copie di Unità. La gioventù legge riviste e pubblicazioni discutibili.
La conversazione, molto cortese, è stata tenuta, in assenza del Vicario, con il Curato che si è dimostrato buon conoscitore della situazione, preciso, attento e prudente.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.


[1] Organizzazione cattolica laica radicata nella spiritualità mariana e nell’affidamento allo Spirito Santo
[2] Eccessiva considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, condizionando il nostro comportamento
[3] The Momber
[4] Croce Bianca
[5] La dottrina sul Corpo mistico di Cristo che è la Chiesa, invita tutti gli uomini che son mossi dal divino Spirito a studiarla e, illuminandone la mente, fortemente li spinge a quelle opere salutari che corrispondono ai suoi precetti (Papa Pio XII - lettera enciclica MYSTICI CORPORIS CHRISTI - 1943)

domenica 3 aprile 2016

Santa Caterina di Rocca d'Arazzo


Santa Caterina è frazione di Rocca d’Arazzo, in zona collinare. La Parrocchia è autonoma da 10 anni per una popolazione di 370 dimoranti.
A coprire un esodo discreto sono arrivati in paese 28 immigrati, tra veneti e meridionali. La Chiesa è frequentata a sufficienza dai veneti; i meridionali stanno lontano.
In campo religioso c’è il consueto indifferentismo. Il 55% della popolazione frequenta regolarmente; il 40% di tanto in tanto; il 5% non frequenta mai. Poco meno del 50% non soddisfa il precetto Pasquale. Il lavoro è anche festivo.
Alle elezioni per la Camera dei Deputati il Partito Comunista ha preso 10 voti, i Socialisti 15.
Al Parroco vi è rispetto formale da parte di tutti.
La gioventù presente in Parrocchia è piuttosto scarsa. I 15 ragazzi frequentano, chi più chi meno, senza farsene un obbligo. Le giovani, pressoché in numero identico, frequentano di più ma senza troppa convinzione. In parte vanno in servizio domestico, altre lavorano in campagna.
La popolazione scolastica è di 32 alunni in 5 classi.
Punti di ritrovo sono le due trattorie.
L’Azione Cattolica è presente con i 4 rami. La Gioventù Maschile non ha seniores; il raduno è dopo Messa, ma la presenza si riduce a pochissimi. La Gioventù Femminile ha 3 effettive. Gli Uomini Cattolici hanno adunanze regolari tutto l’inverno; vi sono alcuni buoni elementi. Le Donne Cattoliche sono 50 e la loro attività comprende: adunanze, lettura del Testo, programma di Ascendere, meditazione il primo venerdì del mese, corso di preparazione al matrimonio. 
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.

sabato 2 aprile 2016

Rocchetta Tanaro


Il paese è in zona di bassa collina. Il concentrico accoglie 1200 abitanti dei 2000 dell’intera popolazione. I restanti residenti sono distribuiti nelle varie frazioni: Mogliotti, a qualche chilometro, con 40 famiglie e trenta scolari; la Castagnassa con 30 famiglie è sulla stessa collina di Mogliotti; in frazione Possavina (cantina sociale) tutte le domeniche si celebra Messa; a Cornalea, 25 famiglie, c’è Messa periodica alla cappella di San Carlo; in frazione Asinara, 15 famiglie, qualche volta c'è Messa nella cappella Madonna delle Nevi; Sant'Emiliano è sparso, e una parte delle 70 famiglie gravita sui Ronchi.
L'emigrazione è scarsa; gli immigrati sono un centinaio tra veneti, marchigiani, meridionali. Il Parroco non è contento di loro sul piano religioso. Sua è questa considerazione sui veneti: immoralità e ignoranza, molta ignoranza religiosa.
In Rocchetta Tanaro c'è tanto bene e tanto male. Monsignor Rossi[1] diceva: Rocchetta Tanaro, mistero di Santità e mistero d’iniquità.
Una parte delle famiglie è, sul piano religioso, veramente buona. In alcune di queste famiglie si rileva un affievolimento della religiosità dovuto alle suddivisioni e allo smembramento delle famiglie stesse. In Chiesa vi è molta frequenza. Le donne vengono tutte, tranne poche.
Molti sono socialisti o comunisti; si rifanno al socialismo di Masio[2] che non è ateismo; è ignoranza, indifferentismo, prevenzione, su cui gioca la propaganda spicciola o di stampa, falsata sui fatti contingenti e più attuali della vita economica e della vita politica.
C’è il solito gruppo dei più convinti attorno al quale muove una massa di aderenti che molte volte hanno il timore di essere conosciuti come tali, e che portano al partito solo un contributo di massa e di voto. Un contributo che non è indifferente. Frequenti sono le visite settimanali o quindicinali dei loro dirigenti, quindi la solita “tenuta” organizzativa dei partiti marxisti, in particolare del comunista.
Nei riguardi del Parroco vi è deferenza. I comunisti accettano ed esigono la benedizione delle case, non obiettano sulla frequenza dei figli alla Chiesa e all'oratorio. Due sono stati i funerali civili in 25 anni. I figli, in genere, non seguono i padri sul terreno ideologico e politico. Sono indifferenti. Non seguono per la massima parte il comunismo.
I ragazzi sono di chi se li prende. Da 25 anni il Parroco ha sempre curato questa presa dei figli e la loro assistenza. Frequentano l'Oratorio. Ogni giovedì c’è Messa dei ragazzi. Dopo le scuole elementari cominciano a diradare la loro frequenza; dopo i 15 anni si ritengono indipendenti. Le famiglie non intervengono, perché in genere i genitori sono indifferenti al tipo di giornata vissuta dai figli. I genitori sono anche indifferenti sulla moralità dei figli. La moralità femminile desta maggiore preoccupazione.
Una maggiore intraprendenza, con diminuzione o attenuazione del sentimento di scrupolo, un rilassamento dell'autocontrollo e una maggiore facilità di giudizio sui limiti del lecito e dell'illecito morale, porta a valutare oggi accettabile ciò che anche solo una decina di anni fa non sarebbe stato neppure pensabile. Queste considerazioni valgono sia per i giovani sia per le giovani, in modo particolare per le adolescenti la cui moralità desta maggiore preoccupazione.
Il ballo è meno diffuso. In paese il circolo Enal è frequentato dai comunisti, molte sono le televisioni private ed è funzionante il cinema parrocchiale. La popolazione scolastica è di 126 alunni.
Lo stato economico della popolazione è medio. Come elemento indice il Parroco accenna al numero di 102 licenze per il commercio ambulante date ad abitanti di Rocchetta.  
Il Prete accenna alle difficoltà economiche della Parrocchia.  
Il giudizio preliminare del Parroco: l'Azione Cattolica è stanca.
La Gioventù Maschile è sulla carta, non c'è tesseramento. Per i giovani occorre molto lavoro e manca l’assistenza. Le ragazze della Gioventù Femminile lavorano e frequentano. Le Donne Cattoliche sono definite con spirito apostolico (esercizi chiusi una volta l’anno). Dalle Giovani e dalle Donne si può ottenere. Gli Uomini non sono organizzati; in essi vi è il ricordo delle bastonate subite durante il fascio, ma il Parroco non crede che sia il motivo fondante[3].
L’esperienza Legio Mariae[4] ha dato risultati appena discreti. Egli rileva che potrebbero essere tenuti presenti sul piano Diocesano il professor Francesco Quaglia, la professoressa Teresa Quaglia, Rossana Quaglia, il geometra Giovanni Battista Damiano.
Si apre una discussione sull'Azione Cattolica e sui problemi che comporta e sulle difficoltà da superare. Il Parroco espone il proprio punto di vista e fa alcuni rilievi:
Il particolare ambiente della Parrocchia, come d’altronde quello di molte Parrocchie di questa zona o di zone limitrofe, impone un maggior lavoro di “sfondamento” quindi d'attacco. Allora perché non sperare con qualche manifestazione religiosa di massa dell'Azione Cattolica? Perché non sperare con qualche raduno o con qualche altra iniziativa? L'efficacia di non nuovi metodi d’intervento in questi particolari ambienti avrebbero la loro utilità; potrà essere discussa, ma certamente potrebbe facilitare l'opera spicciola successiva di convincimento e di orientamento dei singoli. Questo richiede una maggior presenza dei Dirigenti diocesani.   
Non è necessario che i Dirigenti siano chiamati. Hanno una loro responsabilità e un loro dovere. Non discuteremo mai la loro presenza - continua il Parroco - la accetteremo sempre e volentieri, perché sarà sempre una collaborazione utile all'Azione Cattolica parrocchiale.
Il Sacerdote è apparso alquanto sfiduciato. Riconosce la responsabilità dei Parroci, anzi assume la principale responsabilità di certe insufficienze, ma desidera e chiede una maggiore e più unitaria azione sul piano diocesano.
Su tali rilievi non occorre qui fare seguito con altre discussioni. Daremo argomento alle considerazioni conclusive.





[1] Monsignor Umberto Rossi, nato a Casorzo nel 1879, è stato ordinato sacerdote nel 1902 e nel 1921 venne nominato Vescovo di Susa. Arrivò ad Asti nel 1932, succedendo a Monsignor Luigi Spandre, guidando la  Diocesi per vent’anni.
[2] La tradizione marxista si ricongiunge alla politica di Rattazzi (sinistra storica)  
[3] Nell’estate del 1931 il regime fascista fece chiudere tutti i circoli giovanili dell’Azione Cattolica. La forte tensione tra mondo cattolico e fascismo si concretizzò con le violenze delle “camicie nere” nei confronti di sedi dell’Azione Cattolica  
[4] Organizzazione cattolica laica radicata nella spiritualità mariana e nell’affidamento allo Spirito Santo