Il paese è in zona di bassa collina. Il concentrico
accoglie 1200 abitanti dei 2000 dell’intera popolazione. I restanti residenti sono
distribuiti nelle varie frazioni: Mogliotti, a qualche chilometro, con 40
famiglie e trenta scolari; la Castagnassa con 30 famiglie è sulla stessa
collina di Mogliotti; in frazione Possavina (cantina sociale) tutte le
domeniche si celebra Messa; a Cornalea, 25 famiglie, c’è Messa periodica alla cappella
di San Carlo; in frazione Asinara, 15 famiglie, qualche volta c'è Messa nella
cappella Madonna delle Nevi; Sant'Emiliano è sparso, e una parte delle 70
famiglie gravita sui Ronchi.
L'emigrazione è scarsa; gli immigrati sono un
centinaio tra veneti, marchigiani, meridionali. Il Parroco non è contento di
loro sul piano religioso. Sua è questa considerazione sui veneti: immoralità e
ignoranza, molta ignoranza religiosa.
In Rocchetta Tanaro c'è tanto bene e tanto male. Monsignor
Rossi[1] diceva:
Rocchetta Tanaro, mistero di Santità e mistero d’iniquità.
Una parte delle famiglie è, sul piano religioso, veramente
buona. In alcune di queste famiglie si rileva un affievolimento della
religiosità dovuto alle suddivisioni e allo smembramento delle famiglie stesse.
In Chiesa vi è molta frequenza. Le donne vengono tutte, tranne poche.
Molti sono socialisti o comunisti; si rifanno al socialismo
di Masio[2] che
non è ateismo; è ignoranza, indifferentismo, prevenzione, su cui gioca la
propaganda spicciola o di stampa, falsata sui fatti contingenti e più attuali
della vita economica e della vita politica.
C’è il solito gruppo dei più convinti attorno al
quale muove una massa di aderenti che molte volte hanno il timore di essere conosciuti
come tali, e che portano al partito solo un contributo di massa e di voto. Un contributo
che non è indifferente. Frequenti sono le visite settimanali o quindicinali dei
loro dirigenti, quindi la solita “tenuta” organizzativa dei partiti marxisti,
in particolare del comunista.
Nei riguardi del Parroco vi è deferenza. I comunisti
accettano ed esigono la benedizione delle case, non obiettano sulla frequenza
dei figli alla Chiesa e all'oratorio. Due sono stati i funerali civili in 25
anni. I figli, in genere, non seguono i padri sul terreno ideologico e
politico. Sono indifferenti. Non seguono per la massima parte il comunismo.
I ragazzi sono di chi se li prende. Da 25 anni il Parroco
ha sempre curato questa presa dei figli e la loro assistenza. Frequentano
l'Oratorio. Ogni giovedì c’è Messa dei ragazzi. Dopo le scuole elementari
cominciano a diradare la loro frequenza; dopo i 15 anni si ritengono
indipendenti. Le famiglie non intervengono, perché in genere i genitori sono indifferenti
al tipo di giornata vissuta dai figli. I genitori sono anche indifferenti sulla
moralità dei figli. La moralità femminile desta maggiore preoccupazione.
Una maggiore intraprendenza, con diminuzione o
attenuazione del sentimento di scrupolo, un rilassamento dell'autocontrollo e
una maggiore facilità di giudizio sui limiti del lecito e dell'illecito morale,
porta a valutare oggi accettabile ciò che anche solo una decina di anni fa non
sarebbe stato neppure pensabile. Queste considerazioni valgono sia per i
giovani sia per le giovani, in modo particolare per le adolescenti la cui
moralità desta maggiore preoccupazione.
Il ballo è meno diffuso. In paese il circolo Enal è
frequentato dai comunisti, molte sono le televisioni private ed è funzionante il
cinema parrocchiale. La popolazione scolastica è di 126 alunni.
Lo stato economico della popolazione è medio. Come
elemento indice il Parroco accenna al numero di 102 licenze per il commercio
ambulante date ad abitanti di Rocchetta.
Il Prete accenna alle difficoltà economiche della Parrocchia.
Il giudizio preliminare del Parroco: l'Azione Cattolica
è stanca.
La Gioventù Maschile è sulla carta, non c'è
tesseramento. Per i giovani occorre molto lavoro e manca l’assistenza. Le
ragazze della Gioventù Femminile lavorano e frequentano. Le Donne Cattoliche
sono definite con spirito apostolico (esercizi chiusi una volta l’anno). Dalle Giovani
e dalle Donne si può ottenere. Gli Uomini non sono organizzati; in essi vi è il
ricordo delle bastonate subite durante il fascio, ma il Parroco non crede che
sia il motivo fondante[3].
L’esperienza Legio Mariae[4] ha
dato risultati appena discreti. Egli rileva che potrebbero essere tenuti
presenti sul piano Diocesano il professor Francesco Quaglia, la professoressa
Teresa Quaglia, Rossana Quaglia, il geometra Giovanni Battista Damiano.
Si apre una discussione sull'Azione Cattolica e sui
problemi che comporta e sulle difficoltà da superare. Il Parroco espone il
proprio punto di vista e fa alcuni rilievi:
Il particolare ambiente della Parrocchia, come d’altronde
quello di molte Parrocchie di questa zona o di zone limitrofe, impone un
maggior lavoro di “sfondamento” quindi d'attacco. Allora perché non sperare con
qualche manifestazione religiosa di massa dell'Azione Cattolica? Perché non
sperare con qualche raduno o con qualche altra iniziativa? L'efficacia di non
nuovi metodi d’intervento in questi particolari ambienti avrebbero la loro
utilità; potrà essere discussa, ma certamente potrebbe facilitare l'opera
spicciola successiva di convincimento e di orientamento dei singoli. Questo
richiede una maggior presenza dei Dirigenti diocesani.
Non è necessario che i Dirigenti siano chiamati. Hanno
una loro responsabilità e un loro dovere. Non discuteremo mai la loro presenza
- continua il Parroco - la accetteremo sempre e volentieri, perché sarà sempre
una collaborazione utile all'Azione Cattolica parrocchiale.
Il Sacerdote è apparso alquanto sfiduciato. Riconosce
la responsabilità dei Parroci, anzi assume la principale responsabilità di
certe insufficienze, ma desidera e chiede una maggiore e più unitaria azione
sul piano diocesano.
Su tali rilievi non occorre qui fare seguito con
altre discussioni. Daremo argomento alle considerazioni conclusive.
[1] Monsignor
Umberto Rossi, nato a Casorzo nel 1879, è stato ordinato sacerdote nel 1902 e
nel 1921 venne nominato Vescovo di Susa. Arrivò ad Asti nel 1932, succedendo a Monsignor
Luigi Spandre, guidando la Diocesi per
vent’anni.
[2] La tradizione
marxista si ricongiunge alla politica di Rattazzi (sinistra storica)
[3] Nell’estate
del 1931 il regime fascista fece chiudere tutti i circoli giovanili dell’Azione
Cattolica. La forte tensione tra mondo cattolico e fascismo si concretizzò con
le violenze delle “camicie nere” nei confronti di sedi dell’Azione Cattolica
[4] Organizzazione
cattolica laica radicata nella spiritualità mariana e nell’affidamento allo
Spirito Santo
Nessun commento:
Posta un commento