In questa piccola frazione di Masio si trova il
castello dei Marchesi Doria[1].
Il numero di abitanti è variabile secondo la
presenza, o meno, delle famiglie dei salariati agricoli, alle dipendenze del
Marchese. Infatti, sulle 32 famiglie che costituiscono la Parrocchia 22 sono alle
dipendenze del Marchese. Sono in maggior parte veneti, tutti abbastanza
religiosi. Una sola famiglia è siciliana. In complesso 12 famiglie sono buone;
un po’ meno le altre, ma frequentano. Qualche famiglia è con tendenze estremiste,
dove il capofamiglia non frequenta la Chiesa, ma i familiari sì.
Ci sono una decina di giovani dai 15 ai 25 anni. Le
ragazze sono buone, ai maschi piace divertirsi.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami:
Gioventù Maschile (1 senior e 2 junior), Gioventù Femminile (3 effettive),
Uomini Cattolici (11), Donne Cattoliche (15). Tutti hanno adunanze periodiche
invernali. La Giunta parrocchiale è costituita, ma non aggregata. La Lega di
Perseveranza[2]
è per tutti i rami.
Il Parroco di Redabue è
stato nominato Parroco di Cortazzone[3].
La Parrocchia resterà per un certo tempo vacante.
[1] Anche se
le prime notizie risalgono al 1200, la costruzione del castello è da attribuire
a un certo Ubaldino della Garda. Nell’arco dei secoli venne acquistato prima dalla
famiglia Scarampi, poi dalla contessa Ludovica della Rovere che fece costruire
la Chiesa. Nel 1824 il castello e i terreni annessi furono acquistati dalla
famiglia Doria Lamba, attuale proprietaria.
[2] La Lega
di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale.
[3] A
Cortazzone don Guglielmo Alessio muore ucciso nel suo orto nel 1990. Furono
responsabili due uomini della banda di Manolo, condannati all’ergastolo: Ivica
Bajric che morì suicida in Croazia e Zordan Djodjvec, mai catturato.
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