martedì 29 marzo 2016

Redabue


In questa piccola frazione di Masio si trova il castello dei Marchesi Doria[1].
Il numero di abitanti è variabile secondo la presenza, o meno, delle famiglie dei salariati agricoli, alle dipendenze del Marchese. Infatti, sulle 32 famiglie che costituiscono la Parrocchia 22 sono alle dipendenze del Marchese. Sono in maggior parte veneti, tutti abbastanza religiosi. Una sola famiglia è siciliana. In complesso 12 famiglie sono buone; un po’ meno le altre, ma frequentano. Qualche famiglia è con tendenze estremiste, dove il capofamiglia non frequenta la Chiesa, ma i familiari sì.
Ci sono una decina di giovani dai 15 ai 25 anni. Le ragazze sono buone, ai maschi piace divertirsi.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami: Gioventù Maschile (1 senior e 2 junior), Gioventù Femminile (3 effettive), Uomini Cattolici (11), Donne Cattoliche (15). Tutti hanno adunanze periodiche invernali. La Giunta parrocchiale è costituita, ma non aggregata. La Lega di Perseveranza[2] è per tutti i rami.
Il Parroco di Redabue è stato nominato Parroco di Cortazzone[3]. La Parrocchia resterà per un certo tempo vacante.


[1] Anche se le prime notizie risalgono al 1200, la costruzione del castello è da attribuire a un certo Ubaldino della Garda. Nell’arco dei secoli venne acquistato prima dalla famiglia Scarampi, poi dalla contessa Ludovica della Rovere che fece costruire la Chiesa. Nel 1824 il castello e i terreni annessi furono acquistati dalla famiglia Doria Lamba, attuale proprietaria.
[2] La Lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale.
[3] A Cortazzone don Guglielmo Alessio muore ucciso nel suo orto nel 1990. Furono responsabili due uomini della banda di Manolo, condannati all’ergastolo: Ivica Bajric che morì suicida in Croazia e Zordan Djodjvec, mai catturato. 

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