La Parrocchia di Viarigi, in zona collinare, è di
1330 anime.
Quaranta famiglie sono emigrate a Torino e continua
l’esodo verso la grande città. I giovani non lavorano più la terra preferendo
la fabbrica a Quattordio e a Felizzano alla Cavis[1].
Consegue una mancanza di lavoratori in campagna, una delle ragioni del lavoro
festivo. Le famiglie d’immigrati in paese sono venete (12), siciliane (4),
napoletane (2). I veneti sono devoti, meno religiosi i meridionali e qualcuno
bestemmia. Hanno tutti assimilato del luogo la diminuita prolificità.
La religiosità è discreta, tradizionalista per la
massima parte. Il 60-70% frequenta regolarmente; il resto o non va in Chiesa o si
reca pochissimo. Ha natale una diminuzione della religiosità.
Comunisti e socialisti costituiscono un importante
gruppo. Qualcuno è veramente convinto ed è attivista, fa propaganda spicciola.
Tre famiglie hanno rifiutato la benedizione della casa. Non fanno offerte alla Chiesa.
Anche la restante popolazione non fa molte offerte, dice il Parroco, perché non
ha molto denaro.
Da quando il Parroco è sul posto (35 anni) ci sono
state tre sepolture civili. Non tutti i figli oggi seguono la tradizione dei
padri, che avevano assimilato direttamente da Vigna[2] il
patrimonio ideologico del socialismo di allora. Non vi sono atti di ostilità. Qualche
volta sono ancora più pronti dei cattolici a fare qualche servizio al Parroco.
Fanno propaganda presso gli immigrati.
Il Parroco ricorda l’episodio di Mons. Colli e del
Parroco don Ercole[3],
spretato e deputato in seguito: “Abbiamo bevuto nello stesso calice”.
Gioventù maschile e femminile cerca il divertimento.
I maschi sono più sinceri, la gioventù femminile è di moralità più discutibile
e intraprendente. La televisione parrocchiale serve per trattenere i giovani
che seguono preferibilmente programmi sportivi.
Le nascite sono diminuite; una media di 8 nascite l’anno.
La popolazione scolastica è di 45-50 scolari. L’asilo ospita 26 bambini.
In paese ci sono 30 televisioni private, un bar
caffè, il circolo Enal (comunista).
L’Azione Cattolica è organizzata come Gioventù
Maschile (40) e Gioventù Femminile (20). I tesserati frequentano a sufficienza
le riunioni di associazione. Gli Uomini e le Donne non sono organizzati. Sono
tutti ex allievi salesiani e non si vuole fare doppioni, anche per non “guastare”
i buoni rapporti con le Suore[4]. Quest’inverno
il Parroco ospiterà e sistemerà in Parrocchia il Circolo Acli, con un programma
d’istruzione. E’ sentito il problema della molteplicità delle tessere. La
Giunta parrocchiale non è costituita e non lo sarà perché è contrario alle
interferenze nella Chiesa di altri: “In Chiesa comando io”.
Molteplici sono state le iniziative sul culto della
Madonna. Ogni tre anni le missioni[5].
In campo di Azione Cattolica non ci sono particolari esperienze. Il Parroco non
è soddisfatto perché il senso religioso del popolo è in declino e le iniziative
non hanno dato i risultati sperati.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale
e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Cavis -
cavetti isolati - Nello stabilimento vengono prodotti elementi per impianti
elettrici e componenti sagomati.
[2] Annibale
Vigna (1862-1924). Tra Ottocento e Novecento guidò il Partito Socialista
autonomo astigiano. Giurista, deputato, fu sindaco di Asti.
[3] Evasio
Colli (Lu Monferrato 1883 - Parma 1971) è stato ordinato sacerdote nel 1905,
Vescovo di Acireale (1927), Vescovo di Parma (1932). Nel 1939 è stato nominato Assistente
ecclesiastico generale di Azione Cattolica Italiana da Papa Pio XII. Paolo
Ercole (1822-1895), laureato in Giurisprudenza e Teologia, fu avvocato,
ecclesiastico, deputato del Parlamento dell’Unità d’Italia.
[4] Istituto
delle Suore Figlie dei sacri Cuori di Gesù e Maria fondato dal Beato Luigi
Variara, sacerdote salesiano (Viarigi 1875 - Cucuta, Colombia, 1923)
[5] Le missioni
parrocchiali, dette anche popolari, consistono in un periodo di predicazione
intensiva (in genere di 15 giorni) svolta in una Parrocchia o più Parrocchie.
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