La frazione di 132 abitanti in passato comprendeva 700
residenti. Emigrazione e smembramento sono causa della riduzione alla cifra
attuale. La Parrocchia è stata soppressa nel 1897 e ricostituita nel 1915.
Emigrazione e immigrazione attualmente sono nulle.
Le famiglie che ci vivono si potrebbero dire buone. Sul piano morale dei
giovani non c’è nulla da dire. Il socialismo è radicato nei vecchi.
Lo stato economico è buono.
Nella gente vive l’indifferentismo religioso. La
presenza media alla Messa festiva è di 45-60 persone. Prima si celebravano due
Messe festive, poi una sola per “castigo” dovuto alla scarsa frequenza. Tra
uomini e giovani sono 10-12 le Comunioni la domenica; raggiungono un massimo di
30 ostie consacrate quelle distribuite a Pasqua.
Come iniziative il Parroco accenna all’ora di
adorazione, ai tridui[1]. I
fedeli frequentano.
L’Azione Cattolica non è presente.
Lungo e cordiale è stato il colloquio sul tema dell’organizzazione
dell’Azione Cattolica parrocchiale e sulle difficoltà in attuazione, sia sul piano
organizzativo sia su quello formativo.
Nel clima “della mentalità pagana della gente d’oggi”
la conclusione è stata quella, concordata e accettata, di preparare una
riunione dopo la vendemmia con la partecipazione del Presidente di Giunta
diocesano.
[1] Ciclo di
preghiere della durata di tre giorni, in preparazione di una particolare festa,
o per richiesta di grazie.
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