martedì 19 aprile 2016

Montegrosso d'Asti


Montegrosso è un paese di media collina di 1764 abitanti con 526 famiglie. Il paese alto, più due borgate, ha 658 abitanti; la Piana 1106.
L’emigrazione è abbastanza forte, preferibilmente a Torino e a Genova. In sostituzione sono arrivate 25 famiglie di mezzadri e 30 braccianti, in maggioranza calabresi.
I nuovi residenti religiosamente sono negativi, salvo rare eccezioni. Sono presenti a ogni distribuzione di aiuti. Pochissime sono le famiglie che frequentano la Chiesa. La causa di tale lontananza è da imputare all’ignoranza (senza Prima Comunione e senza Cresima di alcuni), a situazioni di necessità, a egoismo.
Il Parroco dice che a Montegrosso il sentimento religioso è abbastanza sentito.
Il 60% della popolazione frequenta regolarmente di domenica; il 25-30% ha frequenza saltuaria; il 10% sono lontani non per ostilità, ma per superficialità, abitudini, rispetto umano, indifferenza, interessi.
I bambini dai 6 ai 10 anni sono 80. I ragazzi dai 10 ai 30 anni sono 175, le ragazze di pari età 130.
La gioventù è superficiale e indifferente. Tra buoni e cattivi c’è un gruppo di giovani che sanno che fanno male. Le ragazze sono distinte dal Parroco in tre gruppi. Il primo è di ragazze buone e sane. Il secondo è di ragazze con superficialità di vita e superficialità religiosa. L’ultimo gruppo è di ragazze frivole.
Il ballo è ancora il divertimento preferito. La preoccupazione principale del Sacerdote è di raccomandare, di insistere, di non andare al ballo. Contro queste raccomandazioni sta l’azione delle famiglie, specie delle madri per le figlie. Si potrebbe anche non essere rigoristi se si sa che le ragazze e anche i giovani sono formati, e che ballano bene. Il guaio maggiore è la frequenza della gioventù ai balli della Piana di Mombercelli, di Isola e di Asti.
Il cinema è di solito una scusa. La ragione vera è quella di allontanarsi in motoretta e in automobile.
Alle elezioni del 1958, per la Camera, il Partito Comunista ha avuto 103 voti, il Partito Socialista si è fermato a 59 voti. Il comunismo non è attivo e poca è la vitalità dei comunisti locali. L’anno scorso sono state trovate chiuse 53 abitazioni per la benedizione, quest’anno soltanto 39.
Vi sono alcune piccole industrie: Tarvin (10 operai), Chiappori vini (5 operai), Germani (7-8 operai). Le condizioni economiche sono buone tra mediatori, negozianti, artigiani.
L’Azione Cattolica è costituita con tutti i rami. La Giunta parrocchiale è aggregata. La Gioventù Maschile ha 5 sezioni maggiori. E’ in programma un ritiro mensile interparrocchiale per dirigenti e soci alla Madonnina e ad Agliano. La Gioventù Femminile è un gruppo che aiuta, frequenta le adunanze e la Messa dialogata. Ai ritiri mensili sono 12-20 le effettive. Gli Uomini Cattolici e le Donne Cattoliche frequentano bene. Le iniziative parrocchiali si hanno nelle solennità principali.
Secondo il Parroco la stampa dell’Azione Cattolica dovrebbe essere più semplice ed essere un giornale solo. Vi era un buon numero di abbonati al “Popolo Nuovo”[1], ora si legge Gazzetta del Popolo e Stampa. Sei sono le copie di “Unità” vendute.
Nessun Dirigente del Centro ha visitato l’Azione Cattolica parrocchiale quest’anno. Necessitano maggiori rapporti tra Centro Diocesano e periferia.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Quotidiano della Democrazia Cristiana torinese 1948-1960 

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