Bionzo è Parrocchia di media collina per 415
abitanti. Nove anni fa erano un centinaio in più. E’ stata costituita nel 1935
su territorio di tutte cascine sparse.
L’emigrazione è a Torino e Genova. In frazione sono
rimaste 16 case vuote e 40 abitazioni dove ci sono soltanto vecchi. In più sussiste
la piaga del figlio unico. Gli emigranti si sistemano abbastanza bene nella
grande città, ritornano la domenica e lavorano.
Tra gli immigrati i veneti sono in prevalenza. I
meridionali sono presi come mezzadri e garzoni. Religiosamente qualcuno si
comporta bene. Altri sono buoni all’inizio, poi assimilano dall’ambiente. I
garzoni sono sotto padrone (stagionali) e lavorano anche di festa.
La zona è economicamente buona.
La Parrocchia prima era Cappellania[1]
con 60 giornate[2]
di terreno. L’amministrazione, dopo che un Cappellano è andato via disperato e un altro è stato
picchiato, è passata ai borghigiani che hanno sfruttato e mangiato fin che
hanno voluto e potuto. Alla fine hanno comprato tutto il patrimonio terriero
della Cappellania.
La religiosità della popolazione è secondo
tradizione. In frazione c’è una famiglia di protestanti.
La domenica alla prima Messa partecipano 40 donne; alla
Messa delle 11 un gruppo di giovani e uomini. Un numero pressoché uguale tra uomini
e donne, che il Parroco quantifica in 40 unità, non frequenta mai e non fa Pasqua.
Uomini e donne non sono ostili ma noncuranti o indifferenti.
Ci sono comunisti e socialisti nenniani. Non sono attivi
ma compatti nel dare il voto al Partito. Hanno un certo rispetto umano[3] ad
apparire tali. Non ci sono matrimoni e sepolture civili. I comunisti non
rifiutano la benedizione delle case. Qualche ragazzo segue il padre mentre le
giovani frequentano ancora e sono moralmente sane.
Il ballo è il divertimento preferito.
La popolazione scolastica è di 38 alunni, di cui 21
locali e 17 immigrati.
Le Figlie di Maria sono 18. L’Azione Cattolica non c’è.
Il Parroco ha tentato di
creare un gruppo ma ha fallito: sono lontani, indifferenti, hanno rispetto
umano, fanno obiezioni per la tessera. Soprattutto v’è molta, grande ignoranza.
[1] Ente
ecclesiastico costituito per volontà di un fedele, mediante donazione o
testamento, le cui rendite sono destinate al culto. Il Cappellano è il
Sacerdote che governa la Cappellania
[2] Unità di
misura. Una giornata piemontese equivale a 3810 m²
[3] Eccessiva
considerazione per ciò che gli altri pensano o dicono di noi, condizionando il
nostro comportamento
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