La Vicaria di Costigliole d’Asti conclude il lungo
peregrinare per le colline astigiane.
Per dieci mesi sono “montato in sella” al mio
maggiolino e, accompagnato spesso da collaboratori, ho intavolato discussioni
“in punta di spada”[1];
ho “remato” a volte contro, per difendere un “gioco di squadra” che è pur
sempre l’Azione Cattolica. Come Presidente di Giunta ho preso “cazzotti”
inaspettati, quando conosci una realtà che non ti aspetti. Capisci che l’Azione
Cattolica è sofferente di una malattia dalla diagnosi complicata, che necessita
di assidue e attente cure. Allora devi “correre veloce e in progressione” per
trasformarla in leggera e passeggera indisposizione.
Una “maratona” che continua, ma sin da ora, prossimo
al rettilineo finale, posso affermare che anch’io ho vinto la mia piccola
olimpiade[2].
Scrivo e mi accorgo che si fa quasi sera e che
ancora devo andare per le colline. In queste giornate di vero autunno pare che
gli ammalati si diano appuntamento, tutti assieme, tutti con urgenza, tutti gravi.
Questa settimana, libero s’intende di questi doveri,
cercherò di terminare o di portare a buon punto quanto devo fare nei Comuni e
nelle numerose frazioni dell’ultima Vicaria.
Sono 1830 gli appartenenti alla Parrocchia di
Costigliole, considerata di media collina. L’intero Comune arriva a 6300
residenti. Nel 1940 la popolazione del comune era di 11000 abitanti.
Dalla Parrocchia madre si sono distaccate varie
Parrocchie minori: Madonnina, Bionzo, Boglietto, Loreto, S. Margherita,
Annunziata, Sant’Anna.
Il concentrico fa 700 abitanti in 200 famiglie. Il
restante è suddiviso fra San Luigi, San Michele, San Carlo e altri piccoli
raggruppamenti di case.
Gli abitanti del concentrico sono impiegati,
commercianti, negozianti. L’emigrazione è forte e continua, verso Torino. In
paese si sono insediati 200 meridionali e 50 veneti. Gli immigrati frequentano
la Chiesa all’inizio, poi si allontanano.
La religiosità, definita sulla frequenza domenicale
alle Messe, indica le donne all’84%, gli uomini al 57%, per una media del 74,5%.
Il Vicario, nella sua meticolosità, mi fornisce
altri dati che cito solo per informazione. Al mese di maggio hanno partecipato
alle Messe: parrocchiani, 503 donne, 280 uomini, 125 bambini - non parrocchiani,
336 donne, 310 uomini. Nel mese di maggio non hanno frequentato 313 uomini e
113 donne. Si possono calcolare in 50 gli uomini lontano dalla Chiesa, non meno
le donne.
Il Parroco ripone il quadernino, sul quale ha
annotato mese per mese l’assiduità dei parrocchiani, per sfogliarne un secondo
dalla copertina nera.
Nell’intero Comune, alle elezioni del 1958 il
Partito Comunista ha preso 389 voti (458 alle elezioni del 1953); il Partito
Socialista 237 voti (188 nel 1953); Scotti 962 voti (1161 nel 1953)[3];
Saragat 376 voti (276 nel 1953); la Democrazia Cristiana 1548 voti (1519 nel
1953); Comunità 166 voti[4].
Il comunismo non è attivo come massa; solo alcuni elementi
hanno frequentato le scuole di propaganda. Sono dieci le copie del giornale di
partito vendute in tutto il Comune.
Nella gioventù maschile c’è maggiore indifferenza. A
Pasqua sono tutti presenti a Messa; non sono costanti alla funzione domenicale.
Il ballo è il maggior divertimento. Il Parroco indica come rovina del giovane
la frazione Motta con la sua Fonte e il ballo, il Boglietto con il cinema.
Le ragazze frequentano, ma sono poche quelle che si
salvano dal ballo. Le figlie di Maria sono 35. Gli scolari delle elementari
sono 110. Gli studenti della scuola media 63.
In concentrico ci sono Agenzie di banca, la Cassa di
Risparmio, il Preventorio[5].
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. La
Giunta parrocchiale è costituita, non aggregata.
Il ramo delle Donne Cattoliche è il più attivo:
Conferenza di San Vincenzo, Apostolato di preghiera, Missioni[6]. La
Gioventù Femminile ha adunanze quindicinali d’inverno, con frequenza appena
discreta. La Gioventù Maschile frequenta l’oratorio ed è presente in incontri
zonali. Il ramo degli Uomini Cattolici offre la maggior difficoltà per molte
ragioni e ha nessuna particolare attività. Il Vicario accenna al fatto che nel
1953 il Presidente dell’Unione Uomini si è allontanato perché era sostenitore
di Scotti.
Altre attività sono la Lega di perseveranza[7] ai
Santi, a Natale, a Pasqua; gli esercizi semichiusi per tutte le giovani (un
centinaio); un ciclo d’istruzione invernale. Il Parroco non dà alcuna
possibilità di azione da parte di laureati e diplomati.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza
Generale sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
[1]
Discussione accorta, complessa, raffinata
[2] Roma fu
teatro dei XVII giochi olimpici che si tennero dal 25 agosto all’11 settembre
1960. L’impresa della formazione azzurra è distribuita nelle varie discipline e
in questa descrizione si allude ad atleti quali Raimondo D’Inzeo
nell’equitazione, Edoardo Mangiarotti nella scherma, Nino Benvenuti nella boxe,
Livio Berruti nei 200 metri in atletica, senza dimenticare gli sport di
squadra. Tuttavia la vera icona dei giochi fu l’etiope Abebe Bikila che vinse
la maratona a piedi nudi, stabilendo il nuovo record olimpico
[3] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo
[4] Movimento
Comunità dell’industriale progressista Adriano Olivetti, figlio di Camillo
Olivetti (fondatore della Ing C. Olivetti & C, la prima fabbrica italiana
di macchine per scrivere)
[5] Istituto
medico in cui vengono praticate cure preventive contro determinate malattie
[6] Le
missioni parrocchiali, dette anche popolari, consistono in un periodo di
predicazione intensiva (in genere di 15 giorni) svolta in una Parrocchia o più
Parrocchie
[7] La Lega
di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale
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