mercoledì 4 maggio 2016

Costigliole d'Asti


La Vicaria di Costigliole d’Asti conclude il lungo peregrinare per le colline astigiane.
Per dieci mesi sono “montato in sella” al mio maggiolino e, accompagnato spesso da collaboratori, ho intavolato discussioni “in punta di spada”[1]; ho “remato” a volte contro, per difendere un “gioco di squadra” che è pur sempre l’Azione Cattolica. Come Presidente di Giunta ho preso “cazzotti” inaspettati, quando conosci una realtà che non ti aspetti. Capisci che l’Azione Cattolica è sofferente di una malattia dalla diagnosi complicata, che necessita di assidue e attente cure. Allora devi “correre veloce e in progressione” per trasformarla in leggera e passeggera indisposizione.
Una “maratona” che continua, ma sin da ora, prossimo al rettilineo finale, posso affermare che anch’io ho vinto la mia piccola olimpiade[2].
Scrivo e mi accorgo che si fa quasi sera e che ancora devo andare per le colline. In queste giornate di vero autunno pare che gli ammalati si diano appuntamento, tutti assieme, tutti con urgenza, tutti gravi.
Questa settimana, libero s’intende di questi doveri, cercherò di terminare o di portare a buon punto quanto devo fare nei Comuni e nelle numerose frazioni dell’ultima Vicaria.

Sono 1830 gli appartenenti alla Parrocchia di Costigliole, considerata di media collina. L’intero Comune arriva a 6300 residenti. Nel 1940 la popolazione del comune era di 11000 abitanti.
Dalla Parrocchia madre si sono distaccate varie Parrocchie minori: Madonnina, Bionzo, Boglietto, Loreto, S. Margherita, Annunziata, Sant’Anna.
Il concentrico fa 700 abitanti in 200 famiglie. Il restante è suddiviso fra San Luigi, San Michele, San Carlo e altri piccoli raggruppamenti di case.
Gli abitanti del concentrico sono impiegati, commercianti, negozianti. L’emigrazione è forte e continua, verso Torino. In paese si sono insediati 200 meridionali e 50 veneti. Gli immigrati frequentano la Chiesa all’inizio, poi si allontanano.
La religiosità, definita sulla frequenza domenicale alle Messe, indica le donne all’84%, gli uomini al 57%, per una media del 74,5%.
Il Vicario, nella sua meticolosità, mi fornisce altri dati che cito solo per informazione. Al mese di maggio hanno partecipato alle Messe: parrocchiani, 503 donne, 280 uomini, 125 bambini - non parrocchiani, 336 donne, 310 uomini. Nel mese di maggio non hanno frequentato 313 uomini e 113 donne. Si possono calcolare in 50 gli uomini lontano dalla Chiesa, non meno le donne.
Il Parroco ripone il quadernino, sul quale ha annotato mese per mese l’assiduità dei parrocchiani, per sfogliarne un secondo dalla copertina nera.
Nell’intero Comune, alle elezioni del 1958 il Partito Comunista ha preso 389 voti (458 alle elezioni del 1953); il Partito Socialista 237 voti (188 nel 1953); Scotti 962 voti (1161 nel 1953)[3]; Saragat 376 voti (276 nel 1953); la Democrazia Cristiana 1548 voti (1519 nel 1953); Comunità 166 voti[4].
Il comunismo non è attivo come massa; solo alcuni elementi hanno frequentato le scuole di propaganda. Sono dieci le copie del giornale di partito vendute in tutto il Comune.
Nella gioventù maschile c’è maggiore indifferenza. A Pasqua sono tutti presenti a Messa; non sono costanti alla funzione domenicale. Il ballo è il maggior divertimento. Il Parroco indica come rovina del giovane la frazione Motta con la sua Fonte e il ballo, il Boglietto con il cinema.
Le ragazze frequentano, ma sono poche quelle che si salvano dal ballo. Le figlie di Maria sono 35. Gli scolari delle elementari sono 110. Gli studenti della scuola media 63.
In concentrico ci sono Agenzie di banca, la Cassa di Risparmio, il Preventorio[5].
L’Azione Cattolica è presente con tutti i rami. La Giunta parrocchiale è costituita, non aggregata.
Il ramo delle Donne Cattoliche è il più attivo: Conferenza di San Vincenzo, Apostolato di preghiera, Missioni[6]. La Gioventù Femminile ha adunanze quindicinali d’inverno, con frequenza appena discreta. La Gioventù Maschile frequenta l’oratorio ed è presente in incontri zonali. Il ramo degli Uomini Cattolici offre la maggior difficoltà per molte ragioni e ha nessuna particolare attività. Il Vicario accenna al fatto che nel 1953 il Presidente dell’Unione Uomini si è allontanato perché era sostenitore di Scotti.
Altre attività sono la Lega di perseveranza[7] ai Santi, a Natale, a Pasqua; gli esercizi semichiusi per tutte le giovani (un centinaio); un ciclo d’istruzione invernale. Il Parroco non dà alcuna possibilità di azione da parte di laureati e diplomati.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Discussione accorta, complessa, raffinata
[2] Roma fu teatro dei XVII giochi olimpici che si tennero dal 25 agosto all’11 settembre 1960. L’impresa della formazione azzurra è distribuita nelle varie discipline e in questa descrizione si allude ad atleti quali Raimondo D’Inzeo nell’equitazione, Edoardo Mangiarotti nella scherma, Nino Benvenuti nella boxe, Livio Berruti nei 200 metri in atletica, senza dimenticare gli sport di squadra. Tuttavia la vera icona dei giochi fu l’etiope Abebe Bikila che vinse la maratona a piedi nudi, stabilendo il nuovo record olimpico
[3] Alessandro Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo
[4] Movimento Comunità dell’industriale progressista Adriano Olivetti, figlio di Camillo Olivetti (fondatore della Ing C. Olivetti & C, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere)
[5] Istituto medico in cui vengono praticate cure preventive contro determinate malattie
[6] Le missioni parrocchiali, dette anche popolari, consistono in un periodo di predicazione intensiva (in genere di 15 giorni) svolta in una Parrocchia o più Parrocchie
[7] La Lega di Perseveranza costituisce un punto di aggregazione spirituale

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