La Parrocchia di alta collina riguarda 1550 abitanti
di cui 200 nel concentrico; il resto è distribuito tra fabbricati sparsi e
piccoli gruppi di case. Il Comune fa 2200 abitanti perché include Rodotiglia e
Piana del Salto (3000 sessant’anni fa).
Se avesse funzionato solo la differenza tra nati e
morti, il paese dovrebbe avere 550 abitanti. In passato le nascite erano in
media 120-130 l’anno, ora solo 16-17.
L’emigrazione ha tre direzioni: Torino, Milano,
Genova. Gli immigrati sono meridionali (un centinaio), veneti (pochi), qualche
famiglia delle Langhe. I meridionali, generalizzando, sono religiosamente
ignoranti e con scarsa frequenza alla Chiesa. I veneti sono discreti.
Non è da pretendere come indice di religiosità la
frequenza alla Messa, per i 220 metri di dislivello dalla piana (val Tinella)
alla Chiesa. In parte i parrocchiani gravitano su Santo Stefano Belbo e
Boglietto. Il precetto Pasquale non è soddisfatto da 1/8 della popolazione.
Sono 15-20 i protestanti in paese.
L’amministrazione comunale è contadina e comunista.
Qualche giorno prima delle elezioni i contadinisti, compreso che non avrebbero
vinto da soli, si sono uniti con i comunisti. La cellula comunista è
attivissima. Il Partito Comunista, nelle elezioni politiche del 1958, ha preso
120 voti.
La cellula attiva è protestante; gli altri sono
rimorchiati, ignoranti opportunisti, che sperano in un capovolgimento della
struttura sociale.
I comunisti frequentano la Messa e di sepoltura
civile non se ne parla da anni. Il contadinismo ha rovinato la Parrocchia per
le divisioni e gli antagonismi che ha causato.
Prima che fosse costituito il Partito dei Contadini,
il Parroco aveva 270 uomini a sua disposizione e ai suoi ordini.
L’impostore è Scotti[1],
l’attuale ex deputato che ha rovinato tutto. Sapeva che il Parroco aveva larghe
aderenze con la sua popolazione; ha svolto come pagano una campagna ostile
attivissima, cambiando volto alla Parrocchia. Organizzava e presiedeva nelle
famiglie e nelle stalle. Il motto era: il Clero è contro di noi.
E’ tuttora dominante la ragione principale che
unisce i contadinisti: Questo è il nostro Partito e noi siamo nel nostro
Partito.
La gioventù scappa. E’ per causa delle donne che si
spopolano i paesi. Rispetto a una volta, la gioventù femminile, in moralità, ha
subìto una trasformazione in negativo.
Il ballo è il divertimento preferito; si danza al
Boglietto (cinema), a Canelli, alla fontana di Agliano.
Monsignore non ritiene, in tema di ballo, utile il
rigorismo assoluto. Il lato peggiore è quello dell’allontanamento dei giovani
senza un controllo. Le famiglie sono indifferenti.
I ragazzi sono un centinaio, dai 15 ai 25 anni;
altrettanto la gioventù femminile. Gli scolari sono 155 in sei classi; all’asilo
20-25 bambini.
L’Azione Cattolica è validissima. Se non ci fosse l’Azione
Cattolica parrocchiale nulla si potrebbe fare di utile. E’ il giudizio di un
Sacerdote di larghissima esperienza qual è il Parroco di Calosso.
Tutti i rami sono formati; la Giunta parrocchiale è
costituita, scarsamente funzionante.
La Gioventù Maschile (16 maggiori e 30 aspiranti) ha
adunanze settimanali in inverno, con una frequenza del 50%; sono attuati
incontri zonali e compiuta l’istruzione sul Testo.
La Gioventù femminile (20 effettive e 50 minori) ha
adunanze una volta al mese con frequenza del 50%.
L’adunanza degli Uomini Cattolici (36) è mensile; si
fa il ritiro all’Assunta con 25 partecipanti.
Le Donne Cattoliche (128) hanno adunanze
quindicinali d’inverno e mensili d’estate; si svolge una tre giorni a febbraio su
Azione Cattolica e famiglia, più concretamente sull’apostolato in famiglia.
Le vocazioni in Calosso riguardano un Domenicano e
un Seminarista. Due ragazzi, dice il Parroco, dovrebbero entrare in Seminario.
Si legge la Gazzetta del Popolo, la Stampa e qualche
Unità. In abbonamento sono vendute 65 copie di Famiglia Cristiana.
La conversazione è stata esauriente, cortese, direi
affettuosa. Era presente anche il Curato.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
[1] Alessandro
Scotti (1889 –1974) è stato un politico italiano, piccolo proprietario terriero
e fondatore del Partito dei Contadini d'Italia insieme al fratello Giacomo. Si
presenta alle elezioni del 1958 coi monarchici con esito negativo, e a seguito
della perdita del seggio si ritira a vita privata
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