Il paese è unito da un buon collegamento stradale
tra concentrico e le diverse frazioni (San Defendente con 200 abitanti, Val
Marchese, Molinasso, San Rocco, Bricco a non più di ¾ d’ora a piedi).
La popolazione, di 950 abitanti, sessant’anni fa
raggiungeva quota 2000. Il concentrico accoglie 300 residenti. L’emigrazione è
alta, principalmente a Torino, Asti, e altre città del Piemonte. Parecchie famiglie
si sono allontanate fino a Genova. Gli immigrati sono un’ottantina: veneti e
meridionali. Tra i veneti, in maggior numero, ci sono alcuni buoni elementi, gli
altri si perdono facilmente, specie gli uomini. Molti bestemmiano, anche le
donne, imparano e assimilano più facilmente il male che il bene. Un altro loro
difetto è che spendono tutto quello che guadagnano e vi sono famiglie in cui
entrano parecchie migliaia di lire al giorno.
La religiosità il Parroco la descrive con questo rilievo
fondamentale: quando non hanno lavoro vanno in Chiesa. Alla Messa festiva
assistono 400 persone; gli altri non frequentano in Parrocchia, forse alcuni
andranno a Messa altrove. E’ da tenere presente che in frazione San Defendente
c’è Celebrazione festiva.
La vita religiosa va peggiorando; dunque
indifferentismo, religiosità formale e condizionata dagli interessi del lavoro,
dai divertimenti, dalle altre esigenze anche non essenziali della vita. Una causa
di questo peggioramento è dovuta al fatto che tra le famiglie allontanatesi
dalla Parrocchia alcune erano tra le più buone e sono state sostituite da
famiglie meno religiose. Altro motivo, non è più sentita la morale, non sono
più sentiti i problemi di giustizia, di ordine. Morale matrimoniale e coniugale
in ribasso. Era nei propositi del Parroco selezionare un’elite campione di Vita
Cristiana. Fra uomini e giovani 250 fanno Pasqua; un centinaio non la fa. La
gioventù maschile e femminile adempie quasi tutta al precetto.
Della gioventù femminile la maggioranza è ancora
sana; vi sono però ragazze più libere. Le ragazzine tendono a essere peggiori;
precoci nella vita non si accostano più ai Sacramenti come le più anziane. Sono
frivole e vane, in testa hanno sempre il ballo.
Il divertimento è il principale scopo nei giorni di
festa. Ragazzi e ragazze si allontanano il pomeriggio festivo rendendo
compromessa ogni iniziativa (adunanze, incontri). Quest’anno per la festa del
paese i giovani hanno impegnato un giovane cantante che è costato 60.000 lire.
Il Parroco riconosce però che vi sono tra i giovani alcuni elementi buoni. A loro
aveva affidato il cinema parrocchiale. L’esperienza è durata un mese e poi
terminata per risultati passivi e negativi.
Non ci sono ostilità verso il Parroco, anzi massima
deferenza. Cospicue sono le offerte per la Chiesa, con le quali il Parroco ha
fatto pronte e ingenti spese.
In paese la politica entra come orientamento
politico elettorale, occasionale. Nelle elezioni provinciali, essendovi un
candidato missino nel paese, il Movimento Sociale Italiano ha avuto 102 voti.
Essendovi, pure del paese, un candidato comunista, il Partito Comunista
Italiano ha avuto 121 voti. Nelle elezioni politiche sia il P.C.I. e sia il
M.S.I. hanno avuto complessivamente 70-80 voti. Per la propaganda comunista
nessuno del paese è attivo, il più dinamico è un elemento che viene da fuori.
Vi sono in maggior numero dei socialisti nenniani (in pratica sono comunisti). V’è
stato un periodo in cui il Partito dei Contadini ha disturbato parecchio.
Votano comunismo gli operai che lavorano alle fornaci di Montechiaro e Castell’Alfero
e molti veneti.
Sono in 70 come popolazione scolastica. E’ presente
il Circolo Combattenti, il Circolo ACLI è sia in paese sia in frazione San Defendente,
il Circolo ENAL al Bricco.
Come Azione Cattolica sono 60 le donne tesserate, la
Gioventù Femminile ha due effettive. Come attività è molto scarsa, non hanno
dato esami. Le domande per l’esame sono state distribuite, in parte sono state ritornate.
Alle adunanze sono 15-20 le donne presenti, non s’interessano, sono passive, non
sembrano D.C. Le giovani non sono curate dal Parroco, le lascia alle Suore. La
Presidente della Gioventù Femminile che era attiva si è fidanzata: ha lasciato
oltre l’associazione anche l’assiduità della vita cristiana. Riguardo ai
giovani e agli uomini tutti i Parroci che l’hanno preceduto hanno tentato di
organizzarli, non sono riusciti.
Le cause sono varie di questi insuccessi.
Indifferentismo e timore per la tessera da una parte, responsabilità del
Parroco dall’altra (si riferisce a se stesso). Per riuscire con gli uomini
bisogna essere fatti ad hoc; Il Parroco non ha questi particolari requisiti. I
giovani sono più difficili da organizzare, ci vorrebbe un coadiutore. Il Reverendo
accenna al guaio maggiore della Parrocchia che è quello di essere molto sparsa,
per cui ogni iniziativa riesce solo parzialmente o fallisce. La Lega di
perseveranza ha avuto scarsissimi risultati ed è stata sospesa (10-12
presenze).
Il Parroco accenna a questi due ultimi anni come a
un periodo di stasi; il primo anno perché impegnato nella costruzione del
salone, il secondo perché impegnato nei lavori della Chiesa. Manifesta l’intenzione
di riprendere i tentativi per migliorare i quadri dell’A.C. parrocchiale.
Ritiene utile questa visita del Presidente della Giunta e augura e si
ripromette, sinceramente, che nascano iniziative e promesse nuove.
La conversazione è stata cordiale ed efficace. E’
stato molto sincero e obiettivo, anche nei propri riguardi. Conosce bene la
situazione e le molte difficoltà. Non esita a indicare le proprie
insufficienze. E’ stata una conversazione molto utile.
E’ stato riferito sulle raccomandazioni della
Presidenza generale (Giunta parrocchiale, unitarietà di azione) e attuazione
della Campagna Annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
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