sabato 30 gennaio 2016

Callianetto


La Parrocchia si estende sul territorio di tre Comuni: Castell’Alfero (127 famiglie), Asti (67 famiglie), Frinco (16 famiglie). La somma della popolazione è di 850 abitanti. I nuclei famigliari sono costituiti in prevalenza da anziani, a causa della migrazione dei giovani. Un centinaio sono gli immigrati, per lo più meridionali.
Quella di Callianetto è popolazione con pochissimi figli, il Parroco si esprime in modo più duro “popolazione senza figli”. I meridionali sono peggiori dei locali (cristianamente) e ancora più interessati al lavoro. Non frequentano la Chiesa, non assistono alla Messa, non frequentano i Sacramenti. Il sentimento religioso è fatto d’indifferentismo e ignoranza. I parrocchiani non hanno ostilità verso il Sacerdote e la Chiesa; anche i più ostinati sono deferenti. I lontani dalla Chiesa si contano di più nella zona di Valmaggiore.
Il contadinismo è diffuso come orientamento politico. Alle elezioni politiche la Democrazia Cristiana ha preso 150 voti, Partito Comunista e Partito Socialista 40 voti.
La popolazione scolastica è di 50 alunni in 5 classi. Ci sono due bar in paese e una situazione economica media.
Il Parroco non sa dare un preciso giudizio sulla morale della gioventù; sostiene che le ragazze, pur essendo frivole e leggere, non permettono dubbi sulla loro moralità.
In Azione Cattolica gli Uomini Cattolici (10) non sono sempre presenti alle adunanze, una volta al mese. Le Donne Cattoliche (62) hanno adunanze mensili per tutto l’anno, con frequenza al 50%. Per la Gioventù Maschile e Femminile non vi è nulla da fare; il pensiero va al ballo, e basta. Si potrebbe fare qualche cosa se ci fosse un Coadiutore o le Suore. La Giunta parrocchiale non è costituita.
Riflettendo sulla frequenza pasquale (uomini 55% - donne 80 %) vi è da considerare sempre la distinzione fra senso religioso e pratica religiosa. La frattura sta nel punto di mezzo, di congiunzione, di accordo fra quel che si crede e il modo di adesione a questa Fede. Qui intervengono una molteplicità di fattori umani negativi: l’ignoranza fondamentale, l’interesse, il rispetto umano, la mancanza di timor di Dio, l’adesione più comoda agli arrangiamenti di coscienza. Il dire, come si ripete comunemente, non ho fatto e non faccio nulla di male, lavoro e mi sacrifico, rispetto tutti, è un tentativo molto semplice di una giustificazione. Non bisogna credere che ciò sia solo sulla bocca e nel cuore dei più semplici, ma è anche comunemente sulla bocca di molti che non sono né semplici, né ingenui, ma che non sono mai riusciti ad affrontare, perché troppo compromettente, il problema dei limiti tra il bene e il male.
La sola frequenza alla Chiesa è un indice, un semplice segno di una religiosità non sostanziale. Ha una sua importanza, ma non soddisfa all’esigenza della Fede, non risolve il problema della vita vissuta nella Fede e per la Fede. Le percentuali e le statistiche che si riportano sia a Callianetto come altrove sono semplicemente indicative per un determinato dato di fatto. La frequenza o meno alla Chiesa nei giorni di festa e il compimento del precetto pasquale riempiono un’ora al massimo del giorno del Signore e tutte le altre ore dello stesso giorno e tutte le ore dei rimanenti sei giorni le Chiese restano vuote e il Signore resta abbandonato e solo.
Il dramma del giorno d’oggi è la Chiesa vuota e Dio solo nel suo Tabernacolo. Gran parte del popolo, la massima parte, è dedita ai propri interessi umani, al divertimento, alla ricerca affannosa della propria vita nei piaceri, nei propri comodi, nell’amore e nell’odio, nella superbia e nell’orgoglio, nelle ambizioni, nell’arrivismo e nella ricerca affannosa della propria giustificazione. Perché in ognuno c’è un rimorso e un intimo rodimento, in ognuno vi è un intimo dramma: rimorso e dramma di chi crede e vive senza Dio.  
Queste sono mie considerazioni personali che non hanno nulla a che vedere con la Parrocchia di Callianetto. In questa Parrocchia è avvenuto un fatto singolare: un Parroco vi è rimasto dal 1856 al 1906 e un altro Parroco dal 1907 al 1952. Due Parroci per cento anni, un record difficilmente superabile che può spiegare anche molte situazioni.
Ho riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale, specie per l’attuazione della Campagna annuale sul tema “Il Messaggio della Salvezza”.  

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