La Parrocchia è di collina con piccolo concentrico e
cascinali sparsi, per 130 abitanti. La popolazione raggiungeva quota 400
cinquant’anni fa. Il Parroco è operante da oltre 40 anni.
L’emigrazione è verso Torino; prima partono i
giovani, poi anche i vecchi. A Torino gli emigrati se la passano discretamente.
Ritornando, saltuariamente, fanno da richiamo ai rimasti. Non ci sono
immigrati.
Il territorio comprende piccole proprietà e lo stato
economico è al di sotto la media. Le terre abbandonate o sono affittate o
trasformate in pioppeti se al piano, in noccioleti se in collina. L’impressione
è di un paese con terre incolte e case vuote.
La gioventù è scarsa; sopra i 20 anni ci sono 4
giovani e 12 ragazze. Non si sposano più in paese. Come divertimento è in voga
il ballo; frequentano la festa di Montafia. Sul piano morale, ai ragazzi, nulla
da dire in particolare; non si conoscono scandali.
Il sentimento religioso ha come nota fondamentale
l’indifferenza; forse qualche uomo non frequenta mai. Il precetto pasquale è
soddisfatto in totalità dalle donne e dalle giovani; dagli uomini solo il 30% e
si lavora anche al dì di festa.
Nelle elezioni passate sono stati dati 6-7 voti ai
comunisti; nessuno al Partito dei Contadini.
Come Azione Cattolica sono presenti solo le Donne
(9) ma con scarsa o nulla attività. Per gli Uomini è tempo perso, non vengono
neppure a sentire. I giovani preferiscono andare a ballare. Il Parroco è
stanco.
La popolazione scolastica è di 10 bambini per 5
classi. Le Figlie di Maria sono nel numero di 6.
In paese ci sono un circolo agricolo e 4
televisioni. Si legge preferibilmente “La Stampa”.
Non mi sono indugiato sulle raccomandazioni della
Presidenza Generale. Il problema dell’Azione Cattolica di Bagnasco rimane un
problema dell’avvenire, se vi sarà ancora gioventù.
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