domenica 8 novembre 2015

Bagnasco


La Parrocchia è di collina con piccolo concentrico e cascinali sparsi, per 130 abitanti. La popolazione raggiungeva quota 400 cinquant’anni fa. Il Parroco è operante da oltre 40 anni.
L’emigrazione è verso Torino; prima partono i giovani, poi anche i vecchi. A Torino gli emigrati se la passano discretamente. Ritornando, saltuariamente, fanno da richiamo ai rimasti. Non ci sono immigrati.
Il territorio comprende piccole proprietà e lo stato economico è al di sotto la media. Le terre abbandonate o sono affittate o trasformate in pioppeti se al piano, in noccioleti se in collina. L’impressione è di un paese con terre incolte e case vuote.
La gioventù è scarsa; sopra i 20 anni ci sono 4 giovani e 12 ragazze. Non si sposano più in paese. Come divertimento è in voga il ballo; frequentano la festa di Montafia. Sul piano morale, ai ragazzi, nulla da dire in particolare; non si conoscono scandali.
Il sentimento religioso ha come nota fondamentale l’indifferenza; forse qualche uomo non frequenta mai. Il precetto pasquale è soddisfatto in totalità dalle donne e dalle giovani; dagli uomini solo il 30% e si lavora anche al dì di festa.
Nelle elezioni passate sono stati dati 6-7 voti ai comunisti; nessuno al Partito dei Contadini.
Come Azione Cattolica sono presenti solo le Donne (9) ma con scarsa o nulla attività. Per gli Uomini è tempo perso, non vengono neppure a sentire. I giovani preferiscono andare a ballare. Il Parroco è stanco.
La popolazione scolastica è di 10 bambini per 5 classi. Le Figlie di Maria sono nel numero di 6.
In paese ci sono un circolo agricolo e 4 televisioni. Si legge preferibilmente “La Stampa”.
Non mi sono indugiato sulle raccomandazioni della Presidenza Generale. Il problema dell’Azione Cattolica di Bagnasco rimane un problema dell’avvenire, se vi sarà ancora gioventù.   

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