mercoledì 11 novembre 2015

Maretto


La Parrocchia è di collina, rurale. Gli abitanti sono 350 e il concentrico è di 60-70 case. Si trovano molte case sparse e 4 borgate distanti da mezz'ora a un'ora, in parte spopolate. Vent'anni fa Maretto contava 700 abitanti.
L’emigrazione è notevole, 200 famiglie si sono trasferite a Torino. In generale gli emigrati hanno fatto buona fortuna. Si contano 3 famiglie d’immigrati.
Lo stato economico è buono; vi sono trattori e macchine agricole. L’esodo così imponente delle famiglie è dovuto in gran parte alle grandinate che, per 6-7 anni di seguito, hanno flagellato la zona e inoltre alla mancanza di previdenza sociale per la tutela dei colpiti da tale calamità. Nella popolazione vi è prevalenza di vecchi.
La gioventù è scarsa: per ragazzi (10 -12) e ragazze (10 -11) si prevede il trasferimento altrove. I terreni sono già in parte trasformati in pioppeti e alberi di acacia.
La popolazione scolastica è di 23 elementi in 5 classi.
I marettesi non sono antireligiosi ma freddi e indifferenti. E’ gente fondamentalmente buona. La frequenza saltuaria alla Messa è quasi generale; qualcuno non fa Pasqua e le funzioni dei Vespri sono scarsamente frequentate.  
Il rispetto umano e più spiccato nei giovani che negli adulti; purtroppo i giovani sono difficilmente avvicinabili perché caratterialmente chiusi. Il Parroco non può dire molto sulla moralità della gioventù: la ritiene buona. Qualche riserva maggiore è per le ragazze che vanno a lavorare a Torino.
Se Villafranca fosse più fervente, risentirebbero in bene anche le parrocchie finitime.
Non vi sono comunisti attivi locali. Un pensionato, ritiratosi a Maretto, è l’esponente più in vista: “Ho sempre avuto queste idee” risponde a chi gli osserva qualche cosa. Nelle ultime elezioni politiche il Partito Comunista Italiano ha avuto 23 voti, il Partito Socialista Italiano 15.
L’Azione Cattolica è presente in tutti i rami, ma attivarsi è un problema. Manca il vero spirito e ciò che si fa non corrisponde ad adesione spontanea, ma a sollecitazione e invito. Le Donne Cattoliche non rispondono e non s’impegnano, neppure nell'assistenza ai bambini, frequentano scarsamente; gli Uomini Cattolici iscritti sono 12; la Gioventù Maschile un nucleo e la Gioventù Femminile 4-5 di effettive. Il Parroco rileva che le grandi direttive per l'Azione Cattolica non hanno né valore, né senso, per le piccole parrocchie; bisogna cercare qualche attività che sia più adatta al piccolo ambiente parrocchiale. Al tesseramento non è mossa obiezione per la tessera. L’istruzione sul Testo avviene tutti i venerdì dopo la Santa Messa.
Molti leggono “La Stampa”, l'indifferentismo può nascere dalla lettura di tale giornale. In passato vi erano parecchi abbonati al “Popolo Nuovo”, vi è assoluta necessità del giornale cattolico.
Parliamo di cinema cattolico: perché non fare film cattolici per la rifornitura dei tre o quattromila cine parrocchiali? E’ cosa inevitabile, ma oggigiorno, nei cinema parrocchiali, si deve venire a qualche compromesso e accettare la proiezione di film moralmente non ortodossi. Anche in Maretto vi è il salone, non il cinema.
E’ importante affrontare il problema di preparare e attuare gli strumenti indispensabili per l’insegnamento dell’idea cristiana, tenendo conto che la gente, contrariamente a molte apparenze, è ancora fondamentalmente cristiana.
Conversazione cortese, cordiale, ampia. Il Parroco appare vivamente interessato ai vari argomenti e per me la chiacchierata è stata utile. 
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale (unità di azione) e sull’attuazione della campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”. 

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