La Parrocchia è rurale, di bassa collina. Gli
abitanti sono 240, pare fossero 500 in passato.
L’emigrazione è a Torino e l’immigrazione conta qualche
famiglia veneta.
A Messa, quotidianamente, solo poche frequenze; non
ci sono assenti permanenti. E’ presente qualche buona famiglia, una minoranza
frequenta saltuariamente; formalismo religioso nella quasi totalità. Un gruppo
della Parrocchia gravita su San Paolo (su 240 abitanti in Parrocchia solo 170
biglietti pasquali).
La popolazione scolastica: 15 alunni per 5 classi. Il
Catechismo è fatto in Chiesa.
Nulla da eccepire sulla moralità dei pochi
giovani che rimangono in paese; frequentano il cinema a Villanova. Quattro sono
le televisioni in paese.
Nelle elezioni per la Camera 5 voti sono andati al
Partito Comunista.
L’Azione Cattolica è presente in nessuno dei rami. Il
Parroco ritiene la gente di Solbrito non adatta alla vita associativa, sia gli
uomini sia le donne. Il Parroco ha tentato con proiezioni e spiegazioni, ma
loro non vanno volentieri alle conferenze, non vogliono tessere. Egli ritiene
che l’Azione Cattolica non sia per parrocchie piccole, ma debba attuarsi in comunità
religiose più popolate.
Nessuna vocazione religiosa, attualmente.
Accoglienza cortese. Conversazione breve per premesse
che non lasciavano possibilità di discussione. Il giudicare non attuabile
l’Azione Cattolica in parrocchie piccole, anche se è un giudizio personale di
un Parroco, parere quindi rispettabilissimo, non manca però di essere un modo
di giudicare assai facile e tale comunque da essere oggetto di più utile
discussione. Non ho contestato tale punto di vista perché ritengo che non
spetti a me giudicare nei riguardi di un Parroco.
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