Il Vicario di Rocca d’Arazzo non si trova, cerco in
canonica e in Chiesa. A un fedele raccolto in preghiera chiedo se ha visto il
Parroco, con risposta affermativa mi manda alla fermata della corriera. E’ lì
che incontro il Vicario in attesa della posta, o meglio delle riviste
cattoliche. Un breve saluto e il discorso scivola sull’importanza dei giornali
cattolici per la loro funzione di espressione e di formazione di un’opinione
ispirata ai principi cristiani. Vi è concordanza nell’affermare che la stampa
cattolica è uno strumento di comunicazione di un pensiero pubblico in seno alla
Chiesa; è uno strumento del ministero pastorale, quale sussidio importante di
catechesi e di evangelizzazione; è uno strumento d’influenza e testimonianza
cristiana nell’opinione pubblica generale.
Faccio presente che poco si è parlato di stampa
cattolica nei colloqui. In quel poco è emersa la sua incapacità di essere
interprete della realtà visibile e invisibile della Chiesa e di non essere
ponte tra le varie parti della Chiesa. Si attribuisce un dare tono a parole di
difficile comprensione, tronfie, vuote, che esulano il lettore dal dovere
morale di adoperarsi per ogni iniziativa di propaganda e di sostegno.
Ritirato il plico e rientrati in canonica, davanti a
una tazza di caffè fumante, inizia un’amabile conversazione.
La Parrocchia di Rocca d’Arazzo è di collina, per
una popolazione di 920 residenti. Nel concentrico ci sono 230 famiglie (578
abitanti), in frazione San Carlo 76 famiglie (222 abitanti), in frazione Sant’Anna
40 famiglie.
L’emigrazione è notevole, di nuclei familiari e di
giovani sposi. L’immigrazione è scarsissima, tre o quattro famiglie in tutto.
E’ radicato il socialismo tradizionale di Vigna,
dalla fine dell’ottocento. Per un comunismo diffuso, i pochi marxisti convinti
sono decisamente contrari a ogni forma di religione (ateismo). Quest’anno in
cinque casi non è stata permessa la benedizione delle case.
I risultati delle elezioni politiche per la Camera
dei Deputati del 1958 sono i seguenti: Democrazia Cristiana 509 voti, Partito
Comunista 250 voti, Socialisti 81 voti, Saragat 44 voti.
La religiosità è sempre stata molto fredda. I
familiari dei comunisti più accesi non vanno in Chiesa. Non fa Pasqua la metà
della popolazione, anche se saltuariamente va in Chiesa. Si può calcolare con
approssimazione nel 20% il totale di coloro che sono da considerare degli
assenti totali o permanenti dalla Chiesa. Nelle frazioni il sentimento religioso
è freddo, anche se vi è Messa festiva locale.
In frazione Sant’Anna, la più lontana, erano tutti
rossi; su 40 famiglie 35 erano comuniste. Ora è un po’ migliorata la situazione
e molti ardori rossi si sono calmati. San Carlo non è ardente come la frazione
consorella, però neppure brilla per ardore religioso.
La gioventù è ritenuta dal Vicario fondamentalmente buona.
Le giovani fanno in parte le sarte, altre lavorano in campagna.
In paese vi è un albergo e il circolo Enal,
frequentato prevalentemente dai rossi. Parecchie sono le televisioni private.
La televisione parrocchiale è frequentata da gruppi ristretti. Ha funzionato
per qualche tempo il cinema parrocchiale, è stato chiuso perché non frequentato.
La Gioventù Maschile di Azione Cattolica non è
organizzata. Con la Gioventù Femminile (7-8) si fa cultura religiosa una sera la
settimana, nel periodo invernale. L’associazione Donne Cattoliche è la più
attiva; vi è collaborazione apostolica. Gli Uomini non sono organizzati. Il
Parroco ha svolto un corso per collaboratori parrocchiali al fine di vivificare
un po’ la buona volontà, anche negli uomini. Egli ritiene che ci sarebbero
uomini che non negherebbero la tessera, ma non sono formati e non sono
preparati.
Il Vicario si reca nell’inverno, una sera la
settimana, in frazione San Carlo, per fare un corso d’istruzione sul testo. L’invito
è per tutti, specie per uomini.
Bisogna ricordare che il paese di Rocca d’Arazzo fu
sempre diviso da antagonismo di gruppi, capeggiati dal farmacista Molinengo,
dal segretario comunale Sacchero, dai Boido. Sono stati antagonismi feroci tali
da suscitare e perpetuare rivalità, odi e divisioni insanabili.
I capi di queste fazioni paesane erano tutti
anticlericali decisi. Molinengo si è suicidato. Il vecchio Sacchero aveva diretto
l’amministrazione comunale per moltissimi anni con metodi e vedute tutte
personali; autoritario al massimo, insofferente di ogni estraneo intervento.
Intorno a questi principali gruppi c’erano altri antagonismi di gruppi minori,
tutti sulla base di politica locale, di amministrazione, d’influenze.
Ormai quasi tutto è passato, ma indica l’inquietudine
e la passionalità di questa gente, manovrata e suscitata sopra un piano
anticlericale e per lo più in funzione anticlericale.
Il tempo e le circostanze hanno rabbonito molte cose,
ma negli anziani resta ancora il ricordo e lo spirito di quei tempi.
Per i giovani cresciuti nel clima dei tempi moderni
v’è un altro indirizzo: l’indifferenza per ciò che prima alimentava tanta
passione. Per quanto vi sia la frattura del tempo e delle nuove concezioni
della vita, rimane pur sempre un punto di contatto attraverso cui si continua
una memoria o si rinnova una tradizione d’indifferenza, se non più di ostilità,
di lontananza, di sordità alla voce della Chiesa. Solo in questo modo si
spiegano tante cose; difficoltà e lontananze per ora non ancora accorciate, che
tanto angustiano il Parroco e che gli sono causa di molte preoccupazioni.
Il Vicario si dimostra particolarmente sensibile al
problema della stampa. In paese erano riusciti a far abbonare al “Popolo nuovo”cinquanta
parrocchiani. In 50 famiglie arrivava il giornale cattolico. Poi di colpo tutto
è stato inutile. Egli ritiene il giornale uno strumento e un sussidio insostituibile
di penetrazione. La mancanza di un giornale cattolico è vivamente sentito,
specie dal Parroco che ha tante responsabilità pastorali.
La conversazione è stata cordiale e lunga. Il Vicario
si è dimostrato molto preoccupato di non potere attuare quello che vorrebbe, e
di non potere raggiungere tanti cuori e tante anime.
Ho riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale (Giunta parrocchiale, unitarietà d’azione)
specie sull’attuazione della Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della
Salvezza”.