giovedì 29 ottobre 2015

Pralormo


La Parrocchia, di mezza collina, è in provincia di Torino.
Al nostro arrivo non è in sede il Parroco; la conversazione è con il Curato.
Territorio con cascine di grande estensione. Una cascina di 30 giornate è piccola; la media raggiunge le 50-60 giornate. Molti sono fittavoli ma il reddito, per la natura del terreno, è insufficiente. Si usufruisce attualmente, per l'irrigazione del terreno, l'acqua del lago Spina. L’amministrazione comunale sta lavorando per far passare la zona tra le aree depresse.
I residenti di Pralormo sono 1000-1100 con concentrico di 300, poi tutte cascine sparse per un raggio di 6 km. La zona gravita maggiormente su Torino per i più facili e rapidi mezzi di comunicazione, di conseguenza la forte emigrazione è tutta verso Torino. Gli immigrati sono pochi (3 famiglie, garzoni meridionali) e di senso religioso mancante.
La religiosità è tradizionale. Se si valuta la religiosità dall'indice usuale delle frequenze si può riconoscere che vi è partecipazione di massa. E’ senza dubbio un fatto positivo, anche se vi può essere una riserva sull’intensità interiore di tale partecipazione. La percentuale di frequenza regolare può essere valutata nel 80%.
La gioventù come al solito è svagata e attratta dai divertimenti. Alla domenica i ragazzi, specie nel pomeriggio, vanno a Montà d'Alba, a Canale o si ritrovano al bar locale. Non si riesce ad agganciare la gioventù perché isolati dalla distanza e dal lavoro.
Il Curato fa alcune considerazioni: parecchi dei giovani di Pralormo, trapiantati a Torino, sono migliori dei locali sul piano religioso; frequentano gli oratori della loro nuova Parrocchia e la gioventù salesiana.
Dai 15 ai 25 anni ci sono 40-45 giovani, le ragazze sono di più. Anche a Pralormo i giovani si sposano e vanno via. Sul piano morale la gioventù può ancora considerarsi buona anche se un accentuarsi dell’indifferentismo religioso dei giovani è evidente. Il senso di famiglia è ancora vivo. Se il Parroco parla è ascoltato; egli si sente appoggiato dai genitori. Non ci sono ostili alla religione; i lontani dalla Chiesa sono una decina, che non fanno neppure Pasqua.
Non ci sono comunisti. Qualche voto al Partito Comunista è di gente che lavorava sulla strada. E’ presente qualche liberale.
Popolazione scolastica: 65-70. Alle scuole medie vanno quattro ragazzi e tre fanciulle; tre sono i ragazzi all'avviamento.
In paese ci sono 2 ristoranti e parecchie televisioni. L’Oratorio maschile, il teatro e il salone parrocchiale sono attivi. C'era il cinema parrocchiale, ora non più.
L'Azione Cattolica è in tutti i suoi rami. La Giunta parrocchiale è solo di nome, non è aggregata. La Gioventù Maschile (21 sezioni in Parrocchia, 26 sezioni maggiori) e la Gioventù Femminile (60 dagli angioletti in su) ha buoni elementi. Uomini Cattolici (21) e Donne Cattoliche (30) frequentano al 50-70%. L’attività invernale consiste in adunanze settimanali e istruzione sul testo. Le ragazze si appoggiano e si radunano nell’asilo assistite dalle suore. L'apostolato delle donne si esplica in vario modo: Terziarie[1], Apostolato della preghiera, Vocazioni, Giornata pro Seminario, Missioni. E’ previsto un ritiro mensile per le giovani. Notevole difficoltà  per la regolarità delle adunanze e delle frequenze è costituita dalla distanza e dal lavoro.
Lega di perseveranza: gli uomini e i giovani sono presenti in buona percentuale.
Il Curato è stato molto prudente e preciso nell'esposizione dei fatti e della situazione locale. E’ stato molto cortese.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Preghiera in comune e vita comunitaria con semplicità e serenità francescana.

mercoledì 28 ottobre 2015

Palazzo Valgorrera


E’ Parrocchia rurale della piana di Villanova. Risale al 1335.
La popolazione attuale è di 53 abitanti; dieci anni fa erano in 130. Il territorio include grandi proprietà terriere della Marchesina Ferrero d’Ormea[1], e qualche proprietario locale. La popolazione è in massima parte costituita da dipendenti agricoli, quindi non fissa. Come immigrazione è solo un passaggio di veneti.
Non vi sono scuole elementari. Quattro sono le ragazze e dieci i giovani dai 12 ai 20 anni.
E’ stato costituito il gruppo delle donne che funziona con adunanze mensili: sono frequentate. Esiste il libro delle adunanze.
Il Parroco è piuttosto anziano; va a celebrare Messa ogni domenica a Menabò, frazione di Cellarengo.




[1] La famiglia Ferrero era fra le più antiche del patriziato monregalese, attestata sin dal XIII secolo e presto divisasi in diversi rami. Ormea faceva parte del ramo cosiddetto «di Giovan Battista», dal nome del suo capostipite. 

martedì 27 ottobre 2015

Isolabella


È Parrocchia della Piana di Villanova, in provincia di Torino. Popolazione di 330 abitanti, 20 anni fa erano 400.
L’emigrazione è prevalentemente a Torino. Il nucleo degli immigrati è costituito da una famiglia veneta e due famiglie meridionali, che sul piano religioso valgono poco; analfabeti sono diversi garzoni agricoli.
La popolazione è prevalentemente composta da anziani. Due parti di anziani sono oltre i 60, una parte di giovani fino ai 40 anni. I ragazzi sono migliori della ragazze; mentre i primi starebbero in Parrocchia anche dopo il matrimonio, le giovani si sposano solo a condizione di andare via. Quindi molti giovani da sposare. La religiosità è buona, in gran parte sono convinti. Il Parroco dice che c'è fede; rari sono i casi di lontananza dai Sacramenti.
Il Parroco dice che i giovani sono tutti suoi. Con la gioventù insiste in particolar modo con la scuola catechistica. Fino ai 20 anni fa catechismo due volte alla settimana; oltre i 20 anni anche quattro volte alla settimana per qualche settimana. Con questi ultimi riprende parte del catechismo e approfondisce. Ora di adorazione tutti i giovedì.
I divertimenti locali sono la televisione e il ballo alla festa. Il Parroco dice che i giovani e le giovani non vanno fuori a ballare; non può lamentarsi della gioventù.
Non si lavora di festa. Non si bestemmia. Il comunismo non esiste: 2 voti al Partito Comunista nelle elezioni per la Camera; 2 voti al partito dei divorziati (provincia di Torino). Si tratta probabilmente di voti di gente che prende la residenza a Isolabella per poter andare a lavorare a Torino.
C’è una trattoria, un dopolavoro. La popolazione scolastica è di 27 alunni in 5 classi.  
L’Azione Cattolica è formale. Il Presidente degli Uomini (buona persona) non si è mai interessato per il tesseramento; quindi gli uomini non sono tesserati. Le Donne Cattoliche hanno un'attività solo nel periodo invernale: istruzione. La Gioventù Femminile ha pure attività invernale, frequentano ma non troppo. La Gioventù Maschile non è tesserata. L'Azione Cattolica è quindi presente solo con le Donne e la Gioventù Femminile, anch’esse sono associazioni di scarsa attività.
Il Parroco fa obiezioni sul testo di cultura, troppo elaborato. La stessa obiezione solleva per i giornali di Azione Cattolica che hanno un tono troppo elevato e che non vengono letti. Egli fa alcuni rilievi sulla validità dell'Azione Cattolica in parrocchie piccole di fede, che devono considerarsi come una sola famiglia. Ritiene che sotto certi punti di vista potrebbe anche essere controproducente, determinando differenziazioni tra gruppi della stessa comunità, differenziazioni che potrebbero portare ad una maggiore difficoltà di agganciamento di quelli che non partecipano all'organizzazione.
Fermarsi su queste obiezioni che sono già state avanzate in altre sedi non è opportuno. Potrebbe essere utile ritornare su queste considerazioni in riunioni zonali del clero, che ritengo personalmente utili, e sulle quali però dovrà decidere Sua Eccellenza Monsignor Vescovo, per porre sopra un piano di unitarietà organizzativa e di azione l'Azione Cattolica della stessa zona. 
Occorre ricordare che le iniziative isolate oggi tendono ad esaurirsi presto e hanno scarso effetto o falliscono. Bisogna scegliere, tra le iniziative, le migliori o la migliore e farne il tema di programma comune. Solo allora l'Azione Cattolica, che può essere ritenuta di scarsa validità o anche controproducente in certe parrocchie, riacquista automaticamente validità e prestigio. D’altra parte occorre anche osservare che la via della perfezione individuale o di gruppo è lunghissima e che l'Azione Cattolica potrebbe ed è l'ambiente più adatto per compiere questa via, se effettivamente si cerca di operare in questo senso e in questo senso si desidera ispirare il lavoro degli altri.
Il Parroco sostiene che se gli si chiede di organizzare l'Azione Cattolica al completo lo farà, ma con le eccezioni e le conseguenze sopra dette. Il Parroco fa le stesse obiezioni anche sul piano politico, ritenendo non necessarie o controproducenti sezioni politiche di partito nel paese.
In Parrocchia è diffusa la “Voce del Popolo”, giornale molto ben fatto della diocesi di Torino.
La conversazione è stata molto cordiale e schietta. 
Non con tutti i rilievi del Parroco posso essere personalmente d'accordo. Ad ogni modo i punti di vista sono stati in un certo limite approfonditi e potranno, anzi dovranno, essere argomento di più profonde e conclusive discussioni.

domenica 25 ottobre 2015

Dusino


La Parrocchia San Rocco di Dusino pare sia stata la prima Parrocchia della Piana di Villanova. Fu soppressa e poi ricostituita. Durante il periodo di cancellazione perse il beneficio parrocchiale a favore di Villanova.
Gli abitanti sono 368 e l’emigrazione è verso Torino. In 10 anni si sono fermati in luogo solo tre coppie di sposi. Molti sono fittavoli. Sono solo veneti e tutti buoni gli immigrati (60-70), nessun meridionale. Tra la gioventù molti operai, che lavorano a Torino. Le ragazze sono preferibilmente sarte; lavorano anche in campagna.
Nelle elezioni del 1958, 15 voti sono andati al Partito Comunista; sono voti sicuramente di operai della fornace di Villafranca che è sotto la Parrocchia di Villafranca ma nel comune di Dusino.
La religiosità, intesa come frequenza alla Chiesa, il Parroco la dichiara buona. Nelle solennità tutti sono presenti. Egli calcola il 90% le frequenze regolari e nel 10% le frequenze saltuarie. Non fanno Pasqua una decina di persone. I parrocchiani li definisce brava la gente. Lavorano di festa solo nei periodi di punta. I giovani dai 15 ai 25 anni sono 25-30; frequentano tutti. Le ragazze sono sempre presenti ai Vespri. Sono 25 le Figlie di Maria.
La popolazione scolastica conta 32 alunni in sei classi. Vocazioni religiose: un frate e un salesiano (studenti), una Suora novizia ed una nelle Stefanine. Qualche giovane continua a studiare dopo le elementari.
Sono 7 le televisioni in paese; poco entusiasmo per la televisione. Pare vi sia parecchia passione invece per il cinema comunale di Villanova; anzi si dice a Villanova che quelli di Dusino sono tra i più solerti frequentatori.
L’Azione Cattolica non è organizzata. Il Parroco ha fatto stampare delle tessere cartoncino con su scritto da un lato “Gioventù Italiana di Azione Cattolica” e dall'altro lato le generalità. Sono destinate ai giovani e alle giovani. 
Due rilievi innanzitutto da fare: 
1) Non è l'Azione Cattolica ufficiale. 
2) La gioventù di Dusino tesserata in tal modo è indicata come “Gioventù Italiana di Azione Cattolica”. Quindi oltre che organizzazione non ortodossa è organizzazione falsata nella sua definizione.
Si tratta di una iniziativa personale e originale del Parroco. Sul significato e sulla legittimità di tale iniziativa non spetta a me intervenire; ho fatto rilevare la irregolarità. Riferirò sul caso al Delegato Vescovile.  
Il Parroco ragiona in questo modo: mi sono deciso a fare ciò, avendo letto sopra una rivista del clero che è Azione Cattolica tutto quanto è fatto nelle parrocchie da individui e da sodalizi per l'azione religiosa. Con i quadri ufficiali di Azione Cattolica potrebbe avere un certo numero di elementi, tutti gli altri non sarebbero presenti e si perderebbero nell'osteria e in altri divertimenti. Con questo sistema tutta la gioventù è sempre presente alle istruzioni che fa sul Testo e su argomenti scelti dai giovani stessi. I giovani partecipano alla discussione. Così gli uomini della Compagnia del Santissimo Sacramento (40) fanno adunanza e sono istruiti sul Testo. Così le donne della Compagnia di Sant'Anna (25) con adunanze nel periodo invernale.
Il Parroco dice che potrebbe avere i quadri dell’Azione Cattolica, ma in tal caso si determinerebbe una frattura tra i tesserati e i non tesserati. In più se per l’Azione Cattolica si intende solo il tesseramento, non sarebbe Azione Cattolica e si salverebbero soltanto le apparenze. Inoltre manifesta chiaramente la sua impressione che i giornali dell'Azione Cattolica non servono a niente.
Opera un tipo di Lega di perseveranza; anche in questo caso si parla di tipo.
E’ chiaro che dell’Azione Cattolica vera è frainteso il significato, la finalità e la struttura, e si diffonde un concetto non esatto e accomodante dell'Azione Cattolica fra il parrocchiani. 
Confesso che ho durato fatica a seguire il Parroco nel suo ragionamento esposto con la naturalezza delle cose chiare e semplici. Con tutto il rispetto che ho per ogni Parroco, impegnato oggi in un duro ed estenuante e difficile lavoro pastorale, non posso non fare rilevare che iniziative ed interpretazioni così personali di una organizzazione così bene definita in ogni tempo dalle parole dei Pontefici e della Gerarchia, non possono essere esenti da attento esame e opportuni giudizi.

venerdì 23 ottobre 2015

Savi di Villanova


E’ Parrocchia della piana villanovese di 320 abitanti, in precedenza erano 520.
Diverse famiglie nei pressi dalla stazione non frequentavano e allora sono state inoltrate nella Parrocchia di San Pietro. Le condizioni economiche sono discrete, non vi sono poveri.
L’emigrazione è a Torino; gli immigrati sono 3-4 famiglie venete e meridionali. I veneti non vogliono adattarsi all'ambiente e frequentano poco; anche i meridionali frequentano poco e non sanno neppure l'atto di dolore.
In paese la religiosità è sentita, c'è ancora fede. Fra i parrocchiani del luogo non ci sono assenti dalla Chiesa. Lavorano di festa se proprio sono costretti dall’urgenza dei lavori campestri. La frequenza ai Vespri è in diminuzione. La Lega di perseveranza: esperienza positiva.   
Non vi sono comunisti. Se qualche voto comunista c'è non è voto dei locali; alcuni si dichiarano Saragatiani.
Da qualche tempo c’è maggiore indifferenza tra i giovani. Presenti alla Messa festiva, nel pomeriggio disertano le funzioni, mania del divertimento. Le ragazze vogliono andare ad abitare in città e i ragazzi devono decidere se rimanere celibi o adattarsi ad emigrare. Nulla da eccepire sulla moralità. Il Parroco non insiste con troppo rigorismo con le ragazze per il ballo, altrimenti otterrebbe risultati opposti. Le richiama alla prudenza e ai doveri delle figliole per bene. Devono convincersi a poco a poco che il Parroco aveva ragione nel consigliare in tal modo.  
La popolazione scolastica è di 32 alunni per 6 classi. All’asilo 15-20 bambini e 2 suore. Si lavora molto per il catechismo, oltre il periodo della scuola, anche d'estate. Tutti i giovedì catechismo per tutti i ragazzi; hanno già iniziato il programma del prossimo anno. Collaboratrici sono la priora delle Figlie di Maria e la signorina Maria Navone pure delle Figlie di Maria. Il Parroco controlla la scuola di catechismo e interroga; al termine del corso pagelle firmate.
Esiste il dopolavoro Enal con televisione. Si legge La Stampa.
L’Azione Cattolica è costituita in tutti i rami. Gli iscritti all'Azione Cattolica si distinguono dagli altri, dice il Parroco, perché più riservati. Gli Uomini Cattolici (12)  hanno attività invernale e adunanza la seconda domenica del mese; le Donne Cattoliche (32) hanno attività invernale e adunanza la prima domenica del mese; la Gioventù Femminile (78) e la Gioventù Maschile (12) rispettivamente la quarta e la terza domenica del mese. I giovani stanno attenti e danno inizio a discussioni. La Giunta parrocchiale non è aggregata. Vi sono ottimi elementi tra gli Uomini: il Presidente è Natta Bartolomeo (esemplare).
È stata fatta assemblea parrocchiale di Azione Cattolica, ma mai ci sono state visite del Centro Diocesano e dei vari rami. Per il Parroco è opportuno avere frequenti rapporti con il Centro, e occorre una buona preparazione di dirigenti.
Il Parroco insiste sul catechismo. Ritiene, con ragione, che sia alla base di tutta la formazione religiosa e garanzia per il futuro. La vera preparazione dei cristiani si ottiene con la preparazione catechistica.
Conversazione molto cortese lunga e esauriente. Il Parroco porta il contributo di parecchie idee ed esperienze, quel che è importante porta e sostiene idee certe.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale (Giunta parrocchiale, unitarietà di azione) e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.  

giovedì 22 ottobre 2015

Villanova d'Asti - Parrocchia di San Pietro


La Parrocchia è di pianura, rurale, con popolazione di 1000 dimoranti (concentrico 370). Oltre a cascine sparse sono comprese le frazioni: stazione (370 abitanti), Bianchi (80), Gianassi e Terrazza (100), Brasicarda (50). Quest'ultima frazione è la più lontana, a 6 chilometri.
L'emigrazione è forte: i giovani tendono alla città.
Gli immigrati sono veneti e meridionali. Il Parroco dice che con l'immigrazione perdiamo merce buona e acquistiamo merce scadente. Sul piano religioso i veneti sono migliori dei meridionali. Tra i veneti sono  migliori gli uomini rispetto alle donne. I meridionali sono senza base catechistica, qualcuno senza la Prima Comunione.   
L'indice della religiosità, desunta dalla frequenza, si può fissare così: regolarmente praticanti il 65%, poco praticanti il 25%, non praticanti o quasi il 10%. Anche per questa Parrocchia una certa quota non può essere ben controllata per la frequenza. I Vespri sono sempre meno seguiti e le presenze sono ridotte alle donne e ragazze.   
Il comunismo non è mai stato attivo, però con gli immigrati c'è da temere un aumento dei voti del Partito Comunista. Sui risultati delle ultime elezioni politiche per la camera vedere la relazione della Parrocchia di San Martino. Il Parroco di San Pietro così ha delineato le percentuali delle forze politiche: Democrazia Cristiana 65% - Social comunisti 15% - Liberali 10% - Socialdemocratici 5%  - altri partiti 5%.
C’è un buon gruppo di ragazzi e ragazze su cui si può fare affidamento; gli altri sono sbandati, indifferenti, apatici per tutto meno che per il divertimento. Lo svago è cercato nel paese e fuori del paese, fino a Torino. Cinema, ballo, televisione, sono i divertimenti preferiti; localmente il cinema è gestito industrialmente. Le pellicole proiettate sono generalmente a indicazione “adulti con riserva” e “adulti”. Però vanno tutti. Il pubblico è formato, più che dagli abitanti locali, dagli immigrati che vanno con famiglia completa e da gente dei paesi vicini. Ho constatato che davanti al cinema c'erano parecchie moto, e alcune automobili sicuramente di spettatori non del luogo. Quando sono proiettati film non buoni il Parroco fa un richiamo al gestore, richiamo che naturalmente rimane lettera morta. Il Parroco pubblica i dati sui film. Altro divertimento locale è il ballo in sale pubbliche.
Per la gioventù femminile, salvo alcuni casi, il Parroco non crede di doverla giudicare con preoccupazione sul piano morale. Preoccupa piuttosto l'avvenire della Parrocchia, in cui un terzo degli adulti e metà dei bambini sono di provenienza forestiera, ciò vuol dire acquistare elementi religiosamente, moralmente, politicamente, scadenti.
La popolazione scolastica elementare è di 75-80 alunni; la Scuola di Avviamento 30-35 per corso. Le vocazioni religiose: due seminaristi.  
Come Azione Cattolica la Giunta parrocchiale è costituita,  però non aggregata e non funzionante. La Gioventù Femminile ha complessivamente 50 iscritte di cui 11 sono effettive, 6 giovanissime, 14 aspiranti, 26 beniamine. E’ un buon gruppo di giovani; hanno adunanze quindicinali per istruzione sul testo; partecipano agli esercizi e alle iniziative del Centro Diocesano. La Gioventù Maschile attualmente è trascurata per mancanza del Curato che prima si recava nelle frazioni per l'istruzione. E’ da notare che per la Gioventù Maschile non vi è nessuna attività; da tempo non si fanno più adunanze. Gli Uomini Cattolici (20) hanno adunanze mensili; scarsissima è la partecipazione, indifferenza. Le Donne cristiane (50) hanno adunanze mensili e generalmente sono presenti un terzo delle iscritte. Il Parroco fa presente la difficoltà che incontra per l'assistenza a tutti i rami, tenendo conto che la maggior parte degli iscritti abita nelle frazioni. Quindi difficoltà di ordine pratico da un lato e difficoltà di ordine formativo dall'altro in quanto vi è indifferenza e scarsa comprensione delle ragioni e delle finalità dell'Azione Cattolica.
La conversazione è stata cortese e cordiale. Il Parroco ha messo a mia disposizione materiale e note pubblicate sul giornalino. Aveva già preparato in precedenza un quadro riassuntivo della situazione parrocchiale. Si dichiara favorevole a riunioni zonali e intervicariali, allo scopo di unificare sforzi e iniziative in campo di Azione Cattolica. 
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.   

mercoledì 21 ottobre 2015

Villanova d'Asti - Parrocchia di San Martino


Così giovane e così competente … è una chiosa ad un rilievo fatto da chi mi accompagna, mentre veloce e sicura l’auto continua la corsa sulla statale che porta a Torino.
Giovane come militanza in Azione Cattolica, con voglia di conoscere, imparare e quel che più conta essere attivo, con energia senza fine. Mi sorprende la sua capacità di memorizzare tutto, con codifica ed elaborazione delle immagini visive e nello specifico quella memoria legata alla comprensione del linguaggio, ai significati delle parole e dei concetti[1].
Perché non fai domanda per “Lascia o Raddoppia” di Mike Bongiorno? Tutto sull’Azione Cattolica. 
Intanto sorrido a quel che dico, ma in fondo un po’ ci credo. 
Dottore, risponde l’amico, il quiz televisivo è da più di un anno che non lo fanno più! Forse farei miglior figura a “Non è mai troppo tardi” col maestro Manzi. 
Una mia scrollata di spalle e il discorso si fa serio. Si discute sulla televisione che rappresenta il simbolo principe del nostro tempo. Sicuramente è la novità più significativa di questi anni che in pochissimo tempo sta occupando gran parte delle case degli italiani.
Arriviamo a Villanova e il Parroco, Vicario, della Chiesa di San Martino ci accoglie cordialmente. Il salotto è studio, biblioteca, è stanza all’apparenza vissuta; noi seduti su un divano assolutamente consumato e il Parroco in piedi, di fronte, attende forse un inquisitorio.

Nel paese vi sono due Parrocchie: San Martino (vicaria) e San Pietro. La Parrocchia di San Martino, rurale e di pianura, in paese conta 875 abitanti (278 famiglie); la frazione Val di Chiesa, distante 3 km, 103 abitanti (21 famiglie); la frazione Corveglia, distante 3 km, 105 abitanti (16 famiglie); le case sparse sommano 212 abitanti (44 famiglie). La popolazione è fluttuante;  molti operai vanno a lavorare fuori. In tutto il paese 600 operai vanno a lavorare a Torino.
Sta sorgendo nel Comune un’industria “Frendo”[2] che potrà occupare circa 500 operai. Forse anche un reparto di Grugliasco sarà trasferito a Villanova, aumentando la possibilità di occupazione. Se ci fossero operai specializzati sarebbe una cosa fatta; per questo il Parroco auspica una scuola industriale in paese.
Gli immigrati sono meridionali e veneti (50 famiglie). Religiosamente gli immigrati non danno molte soddisfazioni. All’arrivo vanno dal Parroco e sono dal Parroco solo in casi di necessità e di distribuzione di aiuti in alimenti, vestiario ed altro. In parte sono analfabeti, specie i meridionali. C’è qualche caso di Prima Comunione non fatta, e qualche caso di non ricevuta Cresima, specie tra le giovani che si sposano. Fra di essi parecchi si dicono comunisti. 
Il controllo della frequenza a Messa e alle funzioni è difficile per la presenza dell’altra Parrocchia. La religiosità della popolazione il Vicario può giudicarla come frequenza generica, regolare o saltuaria del 70% della popolazione; il 30% non può essere controllata. La Messa festiva è anche in frazione Corveglia e Val di Chiesa. Vi sono dei lontani dalla Chiesa per idee politiche (il Parroco cita il caso di un artigiano che ha sempre rifiutato la benedizione della casa e del negozio, è comunista fra i più attivi), per ignoranza, per indifferenza, per consuetudine. Vi sono delle famiglie buone, però è difficile trovare la fede vissuta e sentita, capace di far agire sul piano dell’azione apostolica.
La gioventù è un po’ abbandonata. Un piccolo gruppo di giovani frequenta la Messa e i Vespri più degli uomini. Il gruppo di giovani più numeroso, nei pomeriggi domenicali, si allontana per partecipare alle feste dei paesi e delle città vicine. In paese si balla due volte l’anno.
La gioventù femminile migliore è quella delle cascine. Le giovani del paese sono più frivole ed anche mondane. Sul piano morale, come elemento di rilievo generico, salvo i casi da escludere, ragazzi e ragazze sono sullo stesso piano. C’è guasto in ambedue i campi.
Nelle elezioni del 1958 (Camera), complessivamente nelle tre sezioni elettorali, il Partito Comunista ha ottenuto 110 voti (più nella sezione elettorale della stazione per la presenza di ferrovieri e forestieri); il Partito Socialista 105 voti; la Democrazia Cristiana 1089 voti.
Prima il cinema era parrocchiale, poi il Vicario ha dovuto cederlo essendo stato sottoposto a richieste esagerate di affitto oltre a dichiarazione di locale pericolante. E’ diventato cinema a gestione industriale.
Sono 38-40 gli scolari del paese, 14 di Corveglia e 15 di Val di Chiesa.
Nelle borgate 2 vocazioni religiose, nessuna in paese.
Un rilievo preliminare fondamentale quando si parla di Azione Cattolica: se fosse efficiente sarebbe veramente valida e di aiuto. La Gioventù Maschile ha un gruppo di aspiranti; fin che c’è stato il Curato i giovani erano tenuti, senza il Curato sono scomparsi. Le Donne Cattoliche (58) hanno adunanze due volte al mese. Frequentano. Alcune curano la raccolta per le missioni, aiutano per la Chiesa, si prestano in altre opere. La Gioventù Femminile è di 7 effettive, tutte molto piccole; hanno fatto l’esame e non è soddisfacente la loro partecipazione. Gli Uomini Cattolici (18) li cura il Priore di 80 anni. Si prendono alla domenica perché altrimenti non vengono. I presenti sono sempre 5-6, gli altri in piazza.
L’Azione Cattolica non è efficace, non è compresa, e non è sentita dai singoli cristiani. Il tesseramento è un fatto tradizionale e formale; superficiale è la vita associativa. Mancano elementi preparati e formati che possano essere i validi collaboratori del Parroco proprio nel campo dell’Azione Cattolica. La Lega di perseveranza non è molto frequentata.
Tutti i mesi agli incontri zonali che si attuano al Santuario[3] partecipano 15-20 persone. Questi incontri consistono in Messa, meditazione, discussione. Il Parroco propone che questi incontri siano fatti nelle Parrocchie.
Nessun Dirigente diocesano quest’anno ha visitato la Parrocchia, oltre alla partecipazione del Centro diocesano all’assemblea dell’Azione Cattolica parrocchiale.
La conversazione è stata ampia, cortese, abbastanza esauriente.
Constatazioni centrali: la mancanza dei cattolici all’Azione Cattolica per indifferenza, per ignoranza dei propri doveri e delle proprie responsabilità da un lato e dalle finalità dell’Azione Cattolica dall’altro; per il prevalere dei richiami del mondo.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.





[1] Memoria semantica
[2] Lo Stabilimento Frendo  è adibito esclusivamente alla produzione di guarnizioni di attrito destinate alle Fabbriche di Automobili.
[3] Santuario della Beata Vergine delle Grazie 

sabato 17 ottobre 2015

Villata


E’ Parrocchia, rurale, di pianura e bassa collina. Non vi è concentrico vero e proprio; tutte cascine sparse e qualche piccolo aggruppamento di case. La popolazione parrocchiale è di 300 abitanti, rispetto ai 500 di 14 anni fa. La diminuzione è dovuta all'emigrazione a Torino. Gli immigrati non si fermano.  
I residenti sono tutti piccoli proprietari di medie condizioni economiche. 
La religiosità, prendendo come indice la frequenza, è buona. Il 90% è presente alla Messa festiva, anche se c'è qualcuno che frequenta poco; nessuno è lontano, nessuno è ostile. 
Ai Vespri e all'istruzione del pomeriggio, a cui ho presenziato io stesso, una cinquantina di presenze con ragazze e giovani.
La gioventù tra 15 e i 25 anni conta una quarantina di elementi tra maschi e femmine. Molti giovani lavorano a Torino, con ritorno in Parrocchia al sabato. La moralità fondamentalmente è buona. 
Il ballo è inteso come divertimento, senza eccessi e fanatismo. 
La gioventù frequenta il Circolo parrocchiale con divertimenti vari come il biliardo e la televisione; saltuariamente il Parroco tiene conferenze. 
La popolazione scolastica è di 30 scolari per 5 classi. 
Nelle elezioni politiche del 1958 il Partito Comunista ha ottenuto 5 voti, di veneti che si erano trovati in zona; il Contadinismo è in diminuzione; la Democrazia Cristiana ha ottenuto i due terzi dei voti.
L’Azione Cattolica è presente in tutti i rami. Gli Uomini Cattolici iscritti sono 8; le Donne Cattoliche 35; la Giunta parrocchiale è solo pro forma, non aggregata. Tutte le domeniche adunanze per Gioventù Maschile (12) e Gioventù Femminile (15) con percentuale del 90%. Per tutti i rami le adunanze sono quindicinali.
Qualche obiezione per il tesseramento. Molto spesso uomini e donne si tesserano solo per far piacere al Parroco; va bene il rispetto umano, ma vi è indifferenza e ignoranza. 
Nella Gioventù Femminile e in quella Maschile ci sono buoni elementi. Il Circolo parrocchiale aiuta molto; se non ci fosse tutta l'opera di agganciamento individuale sarebbe molto più difficile. Però la massa sente poco l'Azione Cattolica. 
Non si legge. Viene dato poco peso ai giornali di ramo: su 80 famiglie della Parrocchia 35 sono gli abbonamenti a Famiglia Cristiana.
Il Parroco ha l'impressione che l'indifferenza sia accentui. 
Conversazione cortese, piana, abbastanza esauriente. Parrà forse troppo esagerato che io mi fermi troppo sui particolari di questa piccola Parrocchia. Il rilievo non mi pare completamente giusto, anzi non lo è affatto:
  1. Perché in Diocesi vi sono molte Parrocchie piccole; anzi la maggioranza è costituita da queste.
  2. Perché la comunità cristiana, somma di tutte le piccole comunità parrocchiali, assume un valore di massa discreta.
  3. Perché esiste nella nostra Diocesi un problema vero e proprio dell'Azione Cattolica nelle piccole Parrocchie. Questa indagine lo ha messo chiaramente in rilievo, sia come fatto a se stante, sia come argomento di discussione ripetutamente affrontato.
  4. Perché le esigenze dell'Azione Cattolica, sul piano tattico e organizzativo, non sono le stesse delle Parrocchie più grandi. 
Tutti problemi che dovrebbero essere trattati in incontri zonali o inter-vicariali, incontri che sono stati auspicati e riconosciuti come necessari dalla grandissima maggioranza dei Reverendi Parroci. 

giovedì 15 ottobre 2015

San Michele


Parrocchia della piana di Villanova, la sua costituzione rurale risale ad oltre tre secoli fa.
E’ in realizzazione in territorio di Valfenera, ma in Parrocchia di San Michele, una grossa fabbrica di elettrodomestici, capace di dare lavoro a 150 operai; sarà forse collegata con la fabbrica l'azienda di falegnameria esistente. Potranno essere occupati molti giovani del posto, ed evitare così l'esodo verso la grande città. Il proprietario è di San Michele.
Sono 380 gli abitanti di San Michele.
Quasi tutti i giovani (15) vanno a lavorare a Torino. Le ragazze dai 15 ai 25 anni sono 13-14. Numerose sono sarte e 2 vanno a lavorare alla Facis di San Damiano. La gioventù frequenta la Messa al mattino, si può dire nella totalità. Nel pomeriggio della domenica preferisce sciamare in motoretta; coppie di fidanzati ed amici vanno nei paesi vicini, al cinema e alle feste. Non v’è da eccepire nulla sulla moralità della gioventù.
Gli uomini lontani dalla Chiesa sono 9-10. Tutti gli altri parrocchiani frequentano e santificano la festa. Lavorano di festa solo per necessità.
Molte famiglie sono buone e convinte; per altre la religiosità è su base tradizionale. Il ceppo è ancora buono. La natalità purtroppo è bassa. C’è in paese una famiglia non regolare: è una famiglia importata. Ancora tanta ignoranza religiosa.
La popolazione scolastica è di 25 alunni. Il catechismo è per tutti e vengono date le pagelline. In asilo 15 bimbi, non vi sono suore.
I comunisti  sono 5-6 ma non attivi. Non arriva il giornale “Unità”. Il Circolo Acli funziona come parte ricreativa, come formativa meno. Quasi tutti sono iscritti nei coltivatori diretti.
E’ in atto un lavoro di riattamento per il nuovo oratorio; inoltre sono in atto lavori per la canonica.
Allieta col suo repertorio ed è attiva la banda musicale della Parrocchia.
Le Donne Cattoliche sono 24; gli Uomini Cattolici non sono organizzati; la Gioventù Femminile si divide tra beniamine e aspiranti; la Gioventù Maschile in fanciulli. La Giunta parrocchiale non è costituita.  
Con gli Uomini non si è mai tentato qualsiasi forma di organizzazione e vi sono elementi buoni. Buoni elementi anche nei giovani, ma pure qui l’organizzazione non è stata mai provata. Per tutte le ragazze l’adunanza è due volte al mese e partecipano. Le Figlie di Maria sono 20. La Lega di perseveranza conta 70-80 presenze di giovani e uomini. La Messa è commentata.
Il Parroco è solo da 11 mesi insediato; è pieno di iniziative, giovane, sereno ed estremamente cortese. L'Azione Cattolica certamente si rafforzerà e si completerà. 
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.  

Ferrere


La Parrocchia è di collina. La popolazione comprende 1400-1500 abitanti (450 famiglie) con un concentrico minimo. Molte sono le frazioni: San Defendente, San Grato, San Rocco, Sant’Antonio, San Secondo, San Giuseppe, Gherba (distaccata da Cisterna). In due frazioni c’è Messa festiva locale.  
L’emigrazione è notevole a Torino e certamente aumenterà dopo l'ultima disastrosa grandinata. Il Parroco, a Torino, spedisce oltre 700 bollettini. L’immigrazione è di veneti e meridionali.
Nel 1958 alle elezioni per la Camera il Partito Comunista ha ottenuto 33 voti; di questi voti 30 sono dei veneti. I comunisti sono gente ossequiente, non sanno perché sono comunisti e non sono fedeli alla Chiesa.
La popolazione ha tradizione di forte religiosità. Occorre mantenere, fortificare e fondere meglio questa tradizione sia nelle donne che negli uomini.
Sono un centinaio le ragazze tra i 15 e 25 anni; i maschi un’ottantina. Non sono molto caldi per il ballo però, come per tutti i giovani d'oggi, amano andare via con le moto, specie alla domenica. Il ballo è definito dal Parroco una diavoleria, e allora bisogna dichiarare guerra.
Il Sacerdote guarda ai casi singoli; cerca di occupare, impegnare i giovani con altri mezzi, con altre occupazioni. E’ rigoroso, in merito al ballo, con le associate e non pensa che sia in declino né la religiosità né la moralità. Il Parroco afferma che nella popolazione di forte tradizione cristiana c'è un altro modo di vivere il mondo. Sanno dire il perché delle cose. La gioventù maschile è un po' più indifferente, trascurata. Però è pronta ad ogni richiamo.
Gli studenti sono 110 e i bambini dell’asilo sono 40 di cui solo 5 del concentrico. Un servizio di pullman ogni mattina fa il giro delle frazioni, raccoglie i bimbi, li porta all'asilo e li riporta a domicilio nel pomeriggio.
Presto sarà costituito il gruppo dei 3P[1].
La Giunta parrocchiale è sulla carta; non è aggregata. Le Donne Cattoliche sono dirette dalla maestra; partecipano alle adunanze quindicinali che si tengono tutto l'anno. Nella massa c'è da scegliere, ma la collaborazione è buona. La Gioventù Femminile è un po' fiacca e la Gioventù Maschile è indolente. I giovani anche se non tesserati partecipano alle istruzioni. Il Parroco insiste nel dire ai giovani di Azione Cattolica che devono servire per conquistare gli altri. Li impegnerà in molti modi con incarichi di responsabilità (cinema, teatro, eccetera). Nel complesso sceglierà e prenderà i migliori. Ci sono elementi preparati. Gli Uomini Cattolici sono vicini al Parroco in tutto. Hanno rare adunanze e quando li convoca è per sentire pareri ed avere appoggio che sarà valido nelle varie iniziative parrocchiali. Attua una vita di contatti molto utili.
Il Parroco dice che, perché impegnato in molte importanti iniziative, ha dovuto trascurare un po' l’Azione Cattolica, specie l'assistenza alla gioventù. Tra l'altro è in studio un progetto di sede per le opere parrocchiali di Azione Cattolica e delle attività collaterali. Dall'attuazione di tale progetto egli attende un notevole contributo al rafforzamento dell'Azione Cattolica. La validità dell’Azione Cattolica è tanto maggiore quanto più è intesa come collaborazione o campo di conquiste. E ciò sarà tanto più vero quanto più chi vi partecipa sarà generoso nella vita cristiana da essere di esempio e di testimonianza.
Più che positiva è la Lega di perseveranza con 150-200 presenze, talora anche 300.
La conversazione è stata cordiale, soddisfacente. Si è trattato di quanto si riferisce alla vita della Parrocchia e di problemi di carattere generale, sempre collegati alla vita religiosa, alla gioventù e all'Azione Cattolica stessa.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.



[1] Organizzazione contadina della Democrazia Cristiana

mercoledì 14 ottobre 2015

Cellarengo


La Parrocchia è di mezza collina per 450 abitanti; 200 nel concentrico e gli altri divisi tra cascinali e una borgata a 5 km: Menabò, dove dice Messa il Parroco di Palazzo Valgorrera.
Il Parroco di Cellarengo è in sede da 51 anni. Allora la popolazione era di 700 abitanti.
Lavorando preferibilmente alla Fiat l’emigrazione è in direzione Torino. Gli emigrati perlopiù si mantengono fedeli alla tradizione cristiana della Parrocchia d'origine. Due sono le famiglie d’immigrati e qualche garzone: buoni. Alcune famiglie torinesi, anche di professionisti e industriali, passano l'estate a Cellarengo.
La gioventù è ancora sana. Il ballo è frequentato; quasi tutte le ragazze vanno a ballare. Netta è la disparità in numero tra ragazzi e ragazze dai 15 ai 25 anni: le ragazze sono una ventina su 25. La gioventù frequenta la Chiesa nella quasi totalità, regolarmente.
Nelle ultime elezioni il Partito Comunista ha ottenuto 7 voti. Il Parroco dice che il maestro è comunista; a scuola nulla da dire, svolge regolarmente il programma, anche in campo religioso. Il maestro si definisce Saragatiano, non comunista. Il Partito dei Contadini è stato forte, ma ora è in decadenza. La Democrazia Cristiana ha la maggioranza assoluta. E’ presente una sezione Combattenti.
La popolazione scolastica è di 20 scolari per 5 classi. Il Catechismo viene fatto nelle scuole con una quarantina di lezioni. I parrocchiani leggono poco ma chi legge sceglie: Gazzetta del Popolo, poi Stampa.
Sono in corso i lavori di abbellimento e di decorazione della Chiesa. 
L’Azione Cattolica è costituita in tutti i suoi rami. Gli iscritti non sono molto assistiti, perché il Parroco, ultraottantenne, da solo non può. Una volta gli iscritti erano più numerosi; si sono ridotti sia per l'emigrazione, sia per il prevalere dell'indifferenza e della trascuratezza. Oggi è più difficile avere iscritti, spesso i giovani, per il complesso dei richiami radiofonici, televisivi, ed altro. Gli Uomini Cattolici sono venti e si radunano d'inverno ogni 15 giorni. Anche le Donne Cattoliche sono venti e anch'esse si radunano d’inverno ogni 15 giorni. La Gioventù Femminile (9-10) e la Gioventù Maschile si raduna ogni settimana in inverno. La Giunta parrocchiale è solo sulla carta. Si fa quel poco che si può e che può fare il Parroco anziano.  
In complesso in campo religioso si assiste a un progressivo accentuarsi dell'indifferentismo. Il riposo festivo è ancora rispettato. La Lega di perseveranza è bene frequentata d'inverno, qualche diserzione in estate. L'Azione Cattolica parrocchiale risente della scarsa assistenza, né il Parroco può fare di più. L'Azione Cattolica parrocchiale ha buoni elementi, per quanto nessuno di essi sia preparato e formato quanto basta per assumersi maggiore responsabilità in campo apostolico. Le prospettive sono buone per l'Azione Cattolica locale, sempre che si attui la condizione di un migliore e più assiduo controllo, specie nel campo giovanile.
Conversazione oltremodo affettuosa. Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61.  

martedì 13 ottobre 2015

Cantarana


La Parrocchia è estesa parte in piano e parte in collina. Il paese è senza concentrico, con cascine sparse e piccole borgate, lontane al massimo 2 chilometri. Si contano sei cappelle.
La popolazione è di 620 abitanti. All'ingresso dell'attuale Parroco, 41 anni fa, contava 1200 residenti. Il Parroco, anziano di 81 anni, è di memoria pronta, vivace, cordialissimo.
Singoli e famiglie emigrano direzione Torino, e sussiste una diminuzione delle nascite. Gli immigrati sono alcune decine di veneti, in parte buoni religiosamente, altri meno. Le 3 famiglie di baresi sono morali.
La religiosità della popolazione è abbastanza profonda, per quanto su base tradizionalistica per una buona parte dei parrocchiani; vi sono alcune famiglie che non frequentano la Chiesa però alcuni la frequentano a Villafranca. La popolazione è ancora sana anche se si accentua un’indifferenza religiosa.
I veneti nei primi tempi bestemmiavano, ora non  più; hanno assimilato dall'ambiente. Si conferma questo dato di fatto: vi è maggior convinzione religiosa nei veneti del Friuli e delle Province alte; vi è maggiore ignoranza religiosa, se non completa lontananza dalla Chiesa, dei veneti della Bassa e del Delta. Inoltre, se si stabiliscono in una Parrocchia di buona tradizione religiosa si mantengono fedeli e praticanti; se invece si stabiliscono in Parrocchie religiosamente decadute per varie ragioni, si ambientano in breve tempo sull'esempio dei peggiori cristiani. Alcuni Parroci dicono che diventano peggiori dei locali, salvo sempre le dovute eccezioni.
Si può contare sulle dita delle mani, dice il vecchio Parroco, quanti non soddisfano al Precetto Pasquale.
La gioventù non è cattiva. La maschile, che è scarsa, ama le feste ed ha il gusto del divertimento. Si allontana dal paese con mezzi di locomozione di cui sono quasi tutti forniti, specie al pomeriggio delle domeniche o delle altre feste, e si recano nei paesi vicini al ballo o al cinema. Scarsa è la partecipazione alle funzioni del pomeriggio.
Più bel conforto, dice il Parroco, sono le ragazze, anche se qualcuna va a ballare. Sono organizzate in associazione e seguite e curate con particolarissima attenzione ed affetto dalla signora Maria Pavesio Pittarelli che è preparatissima e competente, organizzatrice e animatrice. La Presidente delle giovani si chiama Demaria Nina.
Pochi sono i comunisti del luogo, che non vogliono però apparire tali pubblicamente. Nelle ultime elezioni politiche per la Camera il Partito Comunista ebbe 20 voti, probabilmente in parte sono dovuti agli immigrati. Anche questo è un altro fatto da rilevare. Il comunismo per certi veneti è un fatto naturalissimo, che non contrasta affatto, nella loro coscienza, con la pratica religiosa. Evidentemente ignoranza.
L’Azione Cattolica è così organizzata: le donne cattoliche sono 40 con partecipazione alle adunanze mensili; mensile è il ritiro per le ragazze della Gioventù Femminile. La Giunta parrocchiale non è costituita. La Lega di perseveranza per uomini e giovani conta 40-50 presenze. C’è difficoltà di organizzare gli uomini, sono molto  sparsi: in parte gravitano su altre parrocchie. Anni addietro l’associazione comprendeva 40 uomini; è bastato, dice il Parroco, l'aumento delle tessere perché non rinnovassero più l’iscrizione. E’ evidente che fu un pretesto, se fu veramente così, e ne fa fede la testimonianza del Parroco. La ragione vera fu la debole formazione e convinzione cristiana.
Anche per i giovani valgono le stesse ragioni: in più il numero è scarso. Per loro vale anche lo spirito di indifferenza verso tutte le forme di organizzazione, indifferenza e diffidenza, così come sono indifferenti per la politica, il sindacalismo, eccetera. E vi sono giovani buoni, aggiunge il Parroco.
Poi c'è la questione dell'assistenza; un sacerdote di 82 anni non può attendere a molto. Si pensi che si reca anche nelle sei Cappelle disseminate a celebrare la Messa, a periodi, secondo le richieste degli abitanti.
Nelle scuole durante l'anno scolastico catechismo tutti i giorni, per una popolazione scolastica di 30 alunni.
Il salone è utilizzato per le riunioni. La gente legge poco e il giornale più letto è La Stampa di Torino.
Conversazione affabilissima. Il Parroco, di larga esperienza e di profonda conoscenza di uomini e di situazioni, è amato ed obbedito da tutti i parrocchiani.
Ho accennato alla campagna annuale del 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”. Non ho creduto insistere sulla parte organizzativa che per il momento non può essere modificata nella sua consistenza e nella sua struttura.  

sabato 10 ottobre 2015

Valfenera


Un acquazzone temporalesco e una breve scappata a Vaglierano e al Palucco per ammalati urgenti hanno ritardato il programma di questo sabato pomeriggio.
La piccola Vicaria consente la visita in mezza giornata e speriamo che questo contrattempo non guasti i piani prefissati.
Chi mi accompagna è stata di molta pazienza ad attendere ai miei doveri professionali, ma su questo non dubitavo essendo mia moglie. Ebbene sì, a seguito dell’indisponibilità di chi doveva e della possibilità di lasciare i bambini a mia sorella, questa volta è toccato a lei. Forse è per questo che l’auto oggi va a sussulti, sussulti gioiosi.
Decidiamo di lasciare la statale e deviare per Villafranca. Superato il paese, sulla strada iniziata, incontriamo e passiamo il vecchio Parroco di Cantarana, in bicicletta, che probabilmente rientrava dal visitare una famiglia. Poco dopo l’avremmo incontrato nella sua canonica. Il discorrere, da quel momento si sposta sull’età del Parroco, se ha superato o no gli ottant’anni. L’età e un’analisi iniziale sull’invecchiamento del clero ci porta dritti a Valfenera dove il Vicario già aspetta sull’uscio della sua canonica.

La Parrocchia, vicaria foranea, è di pianura e mezza collina per una popolazione di 1300 abitanti, poco meno della metà nel concentrico. Le frazioni sono: Spano, Bricco, San Sebastiano, Cascine sparse sulla piana. C’era una filanda (chiusa), vi è ora un allevamento di polli; una fornace in territorio comunale di Valfenera; in Parrocchia di San Michele è in costruzione una fabbrica.
La popolazione 8-10 anni fa era di 1500 residenti. Sono partiti circa 500 parrocchiani, sostituiti da 250 immigrati. Gli immigrati sono prevalentemente veneti e calabresi (Palmi); lavorano alla fornace, lavorano la terra come mezzadri e fittavoli, vanno a lavorare a Torino. I veneti frequentano abbastanza. I calabresi sono più ignoranti, non sanno scrivere, non frequentano. Qualcuno è senza Prima Comunione, qualche adulto è senza Cresima. Sono indifferenti e bestemmiano. Come moralità lasciano a desiderare, fatte le debite esclusioni. I bambini però frequentano il Catechismo e la Chiesa.
La religiosità è buona, per convinzione. Religiosamente i parrocchiani sono ben preparati, almeno nella gran parte. Prima della guerra 15-18 e fino al 1935 la scuola catechistica si protraeva fino all’età di 16 anni; ciò ha lasciato buone fondamenta. Le famiglie giovani sono ancora buone, ma risentono già dell’influenza e dei contatti con la vita moderna delle grandi città. Ci può essere qualcuno che non fa Pasqua, ma frequenta anche saltuariamente. In generale, nulla da eccepire sulla moralità.
Sono 65 i maschi dai 15 ai 30 anni; le femmine, nello stesso intervallo d’età, sono 90. Molti giovani vanno a lavorare a Torino. C’è leggerezza e superficialità tra le ragazze, e un gruppo di ragazzi le battono come serietà e fervore di vita cristiana. I divertimenti sono il ballo, le letture, il cinema.
Nelle ultime elezioni, per la Camera, il Partito Comunista ebbe 30 voti dati dagli importati e da operai di Torino. Il Partito dei Contadini nei primi tempi era forte, ora è quasi liquidato. E’ mancato l’animatore del partito: Lanfranco.
La popolazione scolastica conta 94 alunni in 5 classi più le post elementari. Parecchi sono i ragazzi che vanno a studiare fuori. Vocazioni religiose: 1 in seminario; 2 in Istituto Missioni Consolata[1] e Signori delle Missioni[2].
In paese è stabile il Luna Park; il cinema è a gestione industriale. Prima c’era il cinema parrocchiale, poi sospeso. Molte sono le televisioni private: una ventina.
L’Azione Cattolica è in tutti i suoi rami. La Giunta Parrocchiale è costituita ma non aggregata e non funzionante. I parrocchiani non sentono molto l’Azione Cattolica anche se tra le Donne e la Gioventù Femminile qualche cosa si può fare. Tra i giovani c’era qualche buon elemento, ma si è sposato. Con gli uomini è più difficile: l’Azione Cattolica passa in secondo ordine. Gli Uomini Cattolici sono 18: tengono due adunanze al mese fino ad aprile; pochi sono i presenti. Le Donne Cattoliche sono 30: c’è chi s’interessa di qualche iniziativa come l’apostolato della preghiera; qualche attività c’è in campo caritativo, ma sono lontane dal piano del vero apostolato. Gli iscritti alla Gioventù Maschile sono 20: nell’inverno c’è un discreto numero alle adunanze, d’estate nessuna attività. Molti di loro frequentano i ritiri a Chieri e sono diversi anni che ritornano. Le iscritte alla Gioventù Femminile, 30 in tutto, frequentano abbastanza le adunanze; curano l’assistenza alla Messa dialogata. All’asilo si tengono 3-4 volte all’anno i ritiri di plaga; a settembre il ritiro è di 4 giorni. Nome da ricordare: De Marchi Piera.
La Lega di perseveranza è frequentata. Sono molto diradati i contatti con il Centro Diocesano.
Sono stati spediti 400 bollettini parrocchiali in sede e altrettanti a Torino, dove si può calcolare risiedano da 200 a 250 famiglie oriunde di Valfenera. I giornali letti sono, prevalentemente, la Gazzetta del Popolo e Stampa, l’Unità in 2 copie. Famiglia Cristiana 100 copie, poche copie della Gazzetta d’Asti.
In riassunto: moralità un po’ in declino. Il senso della famiglia è conservato. E’ più vivo il senso di indipendenza dei giovani dall’autorità dei genitori. Non si può dire che religiosamente si vada indietro, perché la popolazione nella sua grande maggioranza non è estranea alla vita religiosa. Però questo senso religioso, questa vita religiosa, non si traduce nella pratica in un’efficace opera di apostolato.
Conversazione di circa un’ora, molto precisa ed esauriente. Il Vicario ha compreso appieno lo scopo di questa iniziativa di visite e di informazioni. E’ preoccupato, perché solo, di non potere fare di più.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”. 





[1] I missionari della Consolata, sacerdoti e laici consacrati di voti perpetui, si dedicano essenzialmente all'evangelizzazione dei popoli.
[2] Sono i membri della Congregazione della Missione (Congregatio Missionis). Fu fondata da San Vincenzo De’ Paoli per la predicazione delle missioni tra la gente di campagna. All'apostolato tra la popolazione rurale, nel corso dei secoli la congregazione ha aggiunto la predicazione dei ritiri, la direzione dei seminari, le missioni estere, l'istruzione della gioventù, la direzione delle figlie della carità.