La Parrocchia, di mezza collina, è in provincia di
Torino.
Al nostro arrivo non è in sede il Parroco; la
conversazione è con il Curato.
Territorio con cascine di grande estensione. Una
cascina di 30 giornate è piccola; la media raggiunge le 50-60 giornate. Molti
sono fittavoli ma il reddito, per la natura del terreno, è insufficiente. Si
usufruisce attualmente, per l'irrigazione del terreno, l'acqua del lago Spina. L’amministrazione
comunale sta lavorando per far passare la zona tra le aree depresse.
I residenti di Pralormo sono 1000-1100 con
concentrico di 300, poi tutte cascine sparse per un raggio di 6 km. La zona
gravita maggiormente su Torino per i più facili e rapidi mezzi di
comunicazione, di conseguenza la forte emigrazione è tutta verso Torino. Gli immigrati
sono pochi (3 famiglie, garzoni meridionali) e di senso religioso mancante.
La religiosità è tradizionale. Se si valuta la
religiosità dall'indice usuale delle frequenze si può riconoscere che vi è
partecipazione di massa. E’ senza dubbio un fatto positivo, anche se vi può
essere una riserva sull’intensità interiore di tale partecipazione. La
percentuale di frequenza regolare può essere valutata nel 80%.
La gioventù come al solito è svagata e attratta dai
divertimenti. Alla domenica i ragazzi, specie nel pomeriggio, vanno a Montà
d'Alba, a Canale o si ritrovano al bar locale. Non si riesce ad agganciare la
gioventù perché isolati dalla distanza e dal lavoro.
Il Curato fa alcune considerazioni: parecchi dei
giovani di Pralormo, trapiantati a Torino, sono migliori dei locali sul piano
religioso; frequentano gli oratori della loro nuova Parrocchia e la gioventù
salesiana.
Dai 15 ai 25 anni ci sono 40-45 giovani, le ragazze
sono di più. Anche a Pralormo i giovani si sposano e vanno via. Sul piano
morale la gioventù può ancora considerarsi buona anche se un accentuarsi
dell’indifferentismo religioso dei giovani è evidente. Il senso di famiglia è
ancora vivo. Se il Parroco parla è ascoltato; egli si sente appoggiato dai
genitori. Non ci sono ostili alla religione; i lontani dalla Chiesa sono una
decina, che non fanno neppure Pasqua.
Non ci sono comunisti. Qualche voto al Partito
Comunista è di gente che lavorava sulla strada. E’ presente qualche liberale.
Popolazione scolastica: 65-70. Alle scuole medie
vanno quattro ragazzi e tre fanciulle; tre sono i ragazzi all'avviamento.
In paese ci sono 2 ristoranti e parecchie televisioni.
L’Oratorio maschile, il teatro e il salone parrocchiale sono attivi. C'era il
cinema parrocchiale, ora non più.
L'Azione Cattolica è in tutti i suoi rami. La Giunta
parrocchiale è solo di nome, non è aggregata. La Gioventù Maschile (21 sezioni
in Parrocchia, 26 sezioni maggiori) e la Gioventù Femminile (60 dagli
angioletti in su) ha buoni elementi. Uomini Cattolici (21) e Donne Cattoliche
(30) frequentano al 50-70%. L’attività invernale consiste in adunanze
settimanali e istruzione sul testo. Le ragazze si appoggiano e si radunano
nell’asilo assistite dalle suore. L'apostolato delle donne si esplica in vario
modo: Terziarie[1],
Apostolato della preghiera, Vocazioni, Giornata pro Seminario, Missioni. E’ previsto
un ritiro mensile per le giovani. Notevole difficoltà per la regolarità
delle adunanze e delle frequenze è costituita dalla distanza e dal lavoro.
Lega di perseveranza: gli uomini e i giovani sono
presenti in buona percentuale.
Il Curato è stato molto prudente e preciso
nell'esposizione dei fatti e della situazione locale. E’ stato molto cortese.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza
Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.