La Parrocchia è di collina. La
popolazione comprende 1400-1500 abitanti (450 famiglie) con un concentrico
minimo. Molte sono le frazioni: San Defendente, San Grato, San Rocco, Sant’Antonio,
San Secondo, San Giuseppe, Gherba (distaccata da Cisterna). In due frazioni c’è
Messa festiva locale.
L’emigrazione è notevole a
Torino e certamente aumenterà dopo l'ultima disastrosa grandinata. Il Parroco,
a Torino, spedisce oltre 700 bollettini. L’immigrazione è di veneti e
meridionali.
Nel 1958 alle elezioni per
la Camera il Partito Comunista ha ottenuto 33 voti; di questi voti 30 sono dei
veneti. I comunisti sono gente ossequiente, non sanno perché sono comunisti e non
sono fedeli alla Chiesa.
La popolazione ha tradizione
di forte religiosità. Occorre mantenere, fortificare e fondere meglio questa
tradizione sia nelle donne che negli uomini.
Sono un centinaio le ragazze
tra i 15 e 25 anni; i maschi un’ottantina. Non sono molto caldi per il ballo però,
come per tutti i giovani d'oggi, amano andare via con le moto, specie alla
domenica. Il ballo è definito dal Parroco una diavoleria, e allora bisogna
dichiarare guerra.
Il Sacerdote guarda ai casi
singoli; cerca di occupare, impegnare i giovani con altri mezzi, con altre
occupazioni. E’ rigoroso, in merito al ballo, con le associate e non pensa che
sia in declino né la religiosità né la moralità. Il Parroco afferma che nella
popolazione di forte tradizione cristiana c'è un altro modo di vivere il mondo.
Sanno dire il perché delle cose. La gioventù maschile è un po' più
indifferente, trascurata. Però è pronta ad ogni richiamo.
Gli studenti sono 110 e i
bambini dell’asilo sono 40 di cui solo 5 del concentrico. Un servizio di
pullman ogni mattina fa il giro delle frazioni, raccoglie i bimbi, li porta
all'asilo e li riporta a domicilio nel pomeriggio.
Presto sarà costituito il
gruppo dei 3P[1].
La Giunta parrocchiale è sulla
carta; non è aggregata. Le Donne Cattoliche sono dirette dalla maestra;
partecipano alle adunanze quindicinali che si tengono tutto l'anno. Nella massa
c'è da scegliere, ma la collaborazione è buona. La Gioventù Femminile è un po'
fiacca e la Gioventù Maschile è indolente. I giovani anche se non tesserati
partecipano alle istruzioni. Il Parroco insiste nel dire ai giovani di Azione
Cattolica che devono servire per conquistare gli altri. Li impegnerà in molti
modi con incarichi di responsabilità (cinema, teatro, eccetera). Nel complesso
sceglierà e prenderà i migliori. Ci sono elementi preparati. Gli Uomini
Cattolici sono vicini al Parroco in tutto. Hanno rare adunanze e quando li
convoca è per sentire pareri ed avere appoggio che sarà valido nelle varie
iniziative parrocchiali. Attua una vita di contatti molto utili.
Il Parroco dice che, perché
impegnato in molte importanti iniziative, ha dovuto trascurare un po' l’Azione
Cattolica, specie l'assistenza alla gioventù. Tra l'altro è in studio un
progetto di sede per le opere parrocchiali di Azione Cattolica e delle attività
collaterali. Dall'attuazione di tale progetto egli attende un notevole
contributo al rafforzamento dell'Azione Cattolica. La validità dell’Azione
Cattolica è tanto maggiore quanto più è intesa come collaborazione o campo di
conquiste. E ciò sarà tanto più vero quanto più chi vi partecipa sarà generoso
nella vita cristiana da essere di esempio e di testimonianza.
Più che positiva è la Lega
di perseveranza con 150-200 presenze, talora anche 300.
La conversazione è stata cordiale,
soddisfacente. Si è trattato di quanto si riferisce alla vita della Parrocchia
e di problemi di carattere generale, sempre collegati alla vita religiosa, alla
gioventù e all'Azione Cattolica stessa.
Riferito sulle
raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61 sul
tema “Messaggio della Salvezza”.
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