giovedì 15 ottobre 2015

Ferrere


La Parrocchia è di collina. La popolazione comprende 1400-1500 abitanti (450 famiglie) con un concentrico minimo. Molte sono le frazioni: San Defendente, San Grato, San Rocco, Sant’Antonio, San Secondo, San Giuseppe, Gherba (distaccata da Cisterna). In due frazioni c’è Messa festiva locale.  
L’emigrazione è notevole a Torino e certamente aumenterà dopo l'ultima disastrosa grandinata. Il Parroco, a Torino, spedisce oltre 700 bollettini. L’immigrazione è di veneti e meridionali.
Nel 1958 alle elezioni per la Camera il Partito Comunista ha ottenuto 33 voti; di questi voti 30 sono dei veneti. I comunisti sono gente ossequiente, non sanno perché sono comunisti e non sono fedeli alla Chiesa.
La popolazione ha tradizione di forte religiosità. Occorre mantenere, fortificare e fondere meglio questa tradizione sia nelle donne che negli uomini.
Sono un centinaio le ragazze tra i 15 e 25 anni; i maschi un’ottantina. Non sono molto caldi per il ballo però, come per tutti i giovani d'oggi, amano andare via con le moto, specie alla domenica. Il ballo è definito dal Parroco una diavoleria, e allora bisogna dichiarare guerra.
Il Sacerdote guarda ai casi singoli; cerca di occupare, impegnare i giovani con altri mezzi, con altre occupazioni. E’ rigoroso, in merito al ballo, con le associate e non pensa che sia in declino né la religiosità né la moralità. Il Parroco afferma che nella popolazione di forte tradizione cristiana c'è un altro modo di vivere il mondo. Sanno dire il perché delle cose. La gioventù maschile è un po' più indifferente, trascurata. Però è pronta ad ogni richiamo.
Gli studenti sono 110 e i bambini dell’asilo sono 40 di cui solo 5 del concentrico. Un servizio di pullman ogni mattina fa il giro delle frazioni, raccoglie i bimbi, li porta all'asilo e li riporta a domicilio nel pomeriggio.
Presto sarà costituito il gruppo dei 3P[1].
La Giunta parrocchiale è sulla carta; non è aggregata. Le Donne Cattoliche sono dirette dalla maestra; partecipano alle adunanze quindicinali che si tengono tutto l'anno. Nella massa c'è da scegliere, ma la collaborazione è buona. La Gioventù Femminile è un po' fiacca e la Gioventù Maschile è indolente. I giovani anche se non tesserati partecipano alle istruzioni. Il Parroco insiste nel dire ai giovani di Azione Cattolica che devono servire per conquistare gli altri. Li impegnerà in molti modi con incarichi di responsabilità (cinema, teatro, eccetera). Nel complesso sceglierà e prenderà i migliori. Ci sono elementi preparati. Gli Uomini Cattolici sono vicini al Parroco in tutto. Hanno rare adunanze e quando li convoca è per sentire pareri ed avere appoggio che sarà valido nelle varie iniziative parrocchiali. Attua una vita di contatti molto utili.
Il Parroco dice che, perché impegnato in molte importanti iniziative, ha dovuto trascurare un po' l’Azione Cattolica, specie l'assistenza alla gioventù. Tra l'altro è in studio un progetto di sede per le opere parrocchiali di Azione Cattolica e delle attività collaterali. Dall'attuazione di tale progetto egli attende un notevole contributo al rafforzamento dell'Azione Cattolica. La validità dell’Azione Cattolica è tanto maggiore quanto più è intesa come collaborazione o campo di conquiste. E ciò sarà tanto più vero quanto più chi vi partecipa sarà generoso nella vita cristiana da essere di esempio e di testimonianza.
Più che positiva è la Lega di perseveranza con 150-200 presenze, talora anche 300.
La conversazione è stata cordiale, soddisfacente. Si è trattato di quanto si riferisce alla vita della Parrocchia e di problemi di carattere generale, sempre collegati alla vita religiosa, alla gioventù e all'Azione Cattolica stessa.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.



[1] Organizzazione contadina della Democrazia Cristiana

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