Un acquazzone temporalesco e una breve scappata a
Vaglierano e al Palucco per ammalati urgenti hanno ritardato il programma
di questo sabato pomeriggio.
La piccola Vicaria consente la
visita in mezza giornata e speriamo che questo contrattempo non guasti i piani
prefissati.
Chi mi accompagna è stata di
molta pazienza ad attendere ai miei doveri professionali, ma su questo non
dubitavo essendo mia moglie. Ebbene sì, a seguito dell’indisponibilità di chi
doveva e della possibilità di lasciare i bambini a mia sorella, questa volta è
toccato a lei. Forse è per questo che l’auto oggi va a sussulti, sussulti
gioiosi.
Decidiamo di lasciare la statale
e deviare per Villafranca. Superato il paese, sulla strada iniziata,
incontriamo e passiamo il vecchio Parroco di Cantarana, in bicicletta, che
probabilmente rientrava dal visitare una famiglia. Poco dopo l’avremmo
incontrato nella sua canonica. Il discorrere, da quel momento si sposta
sull’età del Parroco, se ha superato o no gli ottant’anni. L’età e un’analisi iniziale
sull’invecchiamento del clero ci porta dritti a Valfenera dove il Vicario già aspetta
sull’uscio della sua canonica.
La Parrocchia, vicaria foranea, è
di pianura e mezza collina per una popolazione di 1300 abitanti, poco meno
della metà nel concentrico. Le frazioni sono: Spano, Bricco, San Sebastiano,
Cascine sparse sulla piana. C’era una filanda (chiusa), vi è ora un allevamento
di polli; una fornace in territorio comunale di Valfenera; in Parrocchia di San
Michele è in costruzione una fabbrica.
La popolazione 8-10 anni fa era
di 1500 residenti. Sono partiti circa 500 parrocchiani, sostituiti da 250
immigrati. Gli immigrati sono prevalentemente veneti e calabresi (Palmi); lavorano
alla fornace, lavorano la terra come mezzadri e fittavoli, vanno a lavorare a
Torino. I veneti frequentano abbastanza. I calabresi sono più ignoranti, non
sanno scrivere, non frequentano. Qualcuno è senza Prima Comunione, qualche
adulto è senza Cresima. Sono indifferenti e bestemmiano. Come moralità lasciano
a desiderare, fatte le debite esclusioni. I bambini però frequentano il
Catechismo e la Chiesa.
La religiosità è buona, per
convinzione. Religiosamente i parrocchiani sono ben preparati, almeno nella
gran parte. Prima della guerra 15-18 e fino al 1935 la scuola catechistica si
protraeva fino all’età di 16 anni; ciò ha lasciato buone fondamenta. Le
famiglie giovani sono ancora buone, ma risentono già dell’influenza e dei
contatti con la vita moderna delle grandi città. Ci può essere qualcuno che non
fa Pasqua, ma frequenta anche saltuariamente. In generale, nulla da eccepire
sulla moralità.
Sono 65 i maschi dai 15 ai 30
anni; le femmine, nello stesso intervallo d’età, sono 90. Molti giovani vanno a
lavorare a Torino. C’è leggerezza e superficialità tra le ragazze, e un gruppo
di ragazzi le battono come serietà e fervore di vita cristiana. I divertimenti
sono il ballo, le letture, il cinema.
Nelle ultime elezioni, per la
Camera, il Partito Comunista ebbe 30 voti dati dagli importati e da operai di
Torino. Il Partito dei Contadini nei primi tempi era forte, ora è quasi
liquidato. E’ mancato l’animatore del partito: Lanfranco.
La popolazione scolastica conta
94 alunni in 5 classi più le post elementari. Parecchi sono i ragazzi che vanno
a studiare fuori. Vocazioni religiose: 1 in seminario; 2 in Istituto Missioni
Consolata[1] e Signori delle Missioni[2].
In paese è stabile il Luna Park;
il cinema è a gestione industriale. Prima c’era il cinema parrocchiale, poi
sospeso. Molte sono le televisioni private: una ventina.
L’Azione Cattolica è in tutti i
suoi rami. La Giunta Parrocchiale è costituita ma non aggregata e non
funzionante. I parrocchiani non sentono molto l’Azione Cattolica anche se tra
le Donne e la Gioventù Femminile qualche cosa si può fare. Tra i giovani c’era
qualche buon elemento, ma si è sposato. Con gli uomini è più difficile:
l’Azione Cattolica passa in secondo ordine. Gli Uomini Cattolici sono 18: tengono
due adunanze al mese fino ad aprile; pochi sono i presenti. Le Donne Cattoliche
sono 30: c’è chi s’interessa di qualche iniziativa come l’apostolato della
preghiera; qualche attività c’è in campo caritativo, ma sono lontane dal piano
del vero apostolato. Gli iscritti alla Gioventù Maschile sono 20: nell’inverno
c’è un discreto numero alle adunanze, d’estate nessuna attività. Molti di loro
frequentano i ritiri a Chieri e sono diversi anni che ritornano. Le iscritte alla
Gioventù Femminile, 30 in tutto, frequentano abbastanza le adunanze; curano
l’assistenza alla Messa dialogata. All’asilo si tengono 3-4 volte all’anno i
ritiri di plaga; a settembre il ritiro è di 4 giorni. Nome da ricordare: De
Marchi Piera.
La Lega di perseveranza è
frequentata. Sono molto diradati i contatti con il Centro Diocesano.
Sono stati spediti 400 bollettini
parrocchiali in sede e altrettanti a Torino, dove si può calcolare risiedano da
200 a 250 famiglie oriunde di Valfenera. I giornali letti sono, prevalentemente,
la Gazzetta del Popolo e Stampa, l’Unità in 2 copie. Famiglia Cristiana 100
copie, poche copie della Gazzetta d’Asti.
In riassunto: moralità un po’ in
declino. Il senso della famiglia è conservato. E’ più vivo il senso di
indipendenza dei giovani dall’autorità dei genitori. Non si può dire che
religiosamente si vada indietro, perché la popolazione nella sua grande
maggioranza non è estranea alla vita religiosa. Però questo senso religioso,
questa vita religiosa, non si traduce nella pratica in un’efficace opera di
apostolato.
Conversazione di circa un’ora,
molto precisa ed esauriente. Il Vicario ha compreso appieno lo scopo di questa
iniziativa di visite e di informazioni. E’ preoccupato, perché solo, di non
potere fare di più.
Riferito sulle raccomandazioni
della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio
della Salvezza”.
[1]
I missionari della Consolata, sacerdoti e laici consacrati di voti perpetui, si
dedicano essenzialmente all'evangelizzazione dei popoli.
[2]
Sono i membri della Congregazione della Missione (Congregatio Missionis). Fu fondata da San Vincenzo De’ Paoli per la predicazione delle missioni tra la gente
di campagna. All'apostolato tra la popolazione rurale, nel corso dei secoli la
congregazione ha aggiunto la predicazione dei ritiri, la direzione dei
seminari, le missioni estere, l'istruzione della gioventù, la direzione delle
figlie della carità.
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