giovedì 29 ottobre 2015

Pralormo


La Parrocchia, di mezza collina, è in provincia di Torino.
Al nostro arrivo non è in sede il Parroco; la conversazione è con il Curato.
Territorio con cascine di grande estensione. Una cascina di 30 giornate è piccola; la media raggiunge le 50-60 giornate. Molti sono fittavoli ma il reddito, per la natura del terreno, è insufficiente. Si usufruisce attualmente, per l'irrigazione del terreno, l'acqua del lago Spina. L’amministrazione comunale sta lavorando per far passare la zona tra le aree depresse.
I residenti di Pralormo sono 1000-1100 con concentrico di 300, poi tutte cascine sparse per un raggio di 6 km. La zona gravita maggiormente su Torino per i più facili e rapidi mezzi di comunicazione, di conseguenza la forte emigrazione è tutta verso Torino. Gli immigrati sono pochi (3 famiglie, garzoni meridionali) e di senso religioso mancante.
La religiosità è tradizionale. Se si valuta la religiosità dall'indice usuale delle frequenze si può riconoscere che vi è partecipazione di massa. E’ senza dubbio un fatto positivo, anche se vi può essere una riserva sull’intensità interiore di tale partecipazione. La percentuale di frequenza regolare può essere valutata nel 80%.
La gioventù come al solito è svagata e attratta dai divertimenti. Alla domenica i ragazzi, specie nel pomeriggio, vanno a Montà d'Alba, a Canale o si ritrovano al bar locale. Non si riesce ad agganciare la gioventù perché isolati dalla distanza e dal lavoro.
Il Curato fa alcune considerazioni: parecchi dei giovani di Pralormo, trapiantati a Torino, sono migliori dei locali sul piano religioso; frequentano gli oratori della loro nuova Parrocchia e la gioventù salesiana.
Dai 15 ai 25 anni ci sono 40-45 giovani, le ragazze sono di più. Anche a Pralormo i giovani si sposano e vanno via. Sul piano morale la gioventù può ancora considerarsi buona anche se un accentuarsi dell’indifferentismo religioso dei giovani è evidente. Il senso di famiglia è ancora vivo. Se il Parroco parla è ascoltato; egli si sente appoggiato dai genitori. Non ci sono ostili alla religione; i lontani dalla Chiesa sono una decina, che non fanno neppure Pasqua.
Non ci sono comunisti. Qualche voto al Partito Comunista è di gente che lavorava sulla strada. E’ presente qualche liberale.
Popolazione scolastica: 65-70. Alle scuole medie vanno quattro ragazzi e tre fanciulle; tre sono i ragazzi all'avviamento.
In paese ci sono 2 ristoranti e parecchie televisioni. L’Oratorio maschile, il teatro e il salone parrocchiale sono attivi. C'era il cinema parrocchiale, ora non più.
L'Azione Cattolica è in tutti i suoi rami. La Giunta parrocchiale è solo di nome, non è aggregata. La Gioventù Maschile (21 sezioni in Parrocchia, 26 sezioni maggiori) e la Gioventù Femminile (60 dagli angioletti in su) ha buoni elementi. Uomini Cattolici (21) e Donne Cattoliche (30) frequentano al 50-70%. L’attività invernale consiste in adunanze settimanali e istruzione sul testo. Le ragazze si appoggiano e si radunano nell’asilo assistite dalle suore. L'apostolato delle donne si esplica in vario modo: Terziarie[1], Apostolato della preghiera, Vocazioni, Giornata pro Seminario, Missioni. E’ previsto un ritiro mensile per le giovani. Notevole difficoltà  per la regolarità delle adunanze e delle frequenze è costituita dalla distanza e dal lavoro.
Lega di perseveranza: gli uomini e i giovani sono presenti in buona percentuale.
Il Curato è stato molto prudente e preciso nell'esposizione dei fatti e della situazione locale. E’ stato molto cortese.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.




[1] Preghiera in comune e vita comunitaria con semplicità e serenità francescana.

Nessun commento:

Posta un commento