giovedì 1 ottobre 2015

San Damiano d'Asti - Parrocchia di S. Cosma e Damiano


Chiedete ad un prete se ha libertà di un’intera giornata; certamente la sua agenda non ha mai una pagina vuota. In più se ti dice va bene per quel dato giorno può succedere l’imprevedibile.
L’imprevedibile è capitato per due volte, sì perché era ed è mia intenzione farmi accompagnare nelle parrocchie di San Damiano e circoscrizione dal Parroco e Vicario, nonché mio amico.
Al terzo tentativo (ero già stato avvisato che non vi era alcun impedimento) arrivo in auto al mattino di buon ora, parcheggio sul sagrato, vedo già un discreto movimento all'ingresso della Chiesa per cui vi entro.
E’ appena terminata la funzione delle otto ed il prete ancora coi paramenti sta discorrendo con due donne dall'aria “bigotta”. Il Parroco mi nota e mi fa segno di sedere nei banchi; approfitto del momento e mi raccolgo in preghiera.
Mezz'ora d’attesa e poi il don s’avvicina: sono tutto per te, Marello. Alle cinque, stamani, mi sono alzato e la prima cosa che sempre faccio, estate e inverno, è leggere il breviario, la mia preghiera mattutina, per un’ora, un’ora e mezza. Poi le confessioni, con grande calma, di uomini, donne, ragazzi; stamane erano nove. La messa delle otto, dopodiché la mia disponibilità è completa e continua fino a sera verso i miei parrocchiani.
Dobbiamo conoscere, servire, amare Iddio, non solo, ma farlo conoscere, farlo amare, farlo servire … godere Dio e farlo godere, con lo studio e con la vita. Anzi la nostra vita dovrebbe essere uno specchio perché potesse il popolo specchiarsi in essa.[1] 
Anche questa volta il buon prete ha ripreso una frase che ama e che senz’altro sente sua.
Finalmente è il momento del saluto e lì, in quei primi banchi davanti all’altare, inizia la conversazione.

S. Cosma e Damiano è considerata Parrocchia di collina, rurale, per una popolazione di 2800 abitanti divisi in varie frazioni e contando solo 850 abitanti nel concentrico. Le frazioni sono: Verneglio - San Giulio - Stizzo - San Giacomo - San Grato – Lovezzoni. Tutte distano oltre 3 Km. A San Giulio vi è un cappellano, residente.
L’emigrazione verso Torino non è molta. Gli immigrati meridionali (un centinaio circa) in Chiesa sono presenti solo nelle solennità principali. Manca la base catechistica ed il senso dell’appartenenza alla comunità cristiana. Qualcuno non ha fatto la prima comunione.  
La religiosità della popolazione è buona. Buona nel senso che c’è una percentuale di convinzione che è, almeno in parte e forse grande parte, frutto dell’Azione Cattolica. I lontani dalla Chiesa, calcolati su uomini, donne e qualche giovane, sono tra il 4-5%.
Con tante frazioni il lavoro Pastorale e Apostolico è sempre triplicato.
Il comunismo, come parte organizzata, è poca cosa. La propaganda si fa tutta attraverso la fabbrica Facis. Pare che tale propaganda non faccia pressione, ma negli operai fa presa per motivi vari. Alle ultime elezioni il P.C.I ha avuto 380 voti, il P.S.I 300 voti. Il partito dei contadini è conosciuto più come idea che come organizzazione; c’era l’A.C.A. (associazione contadini astigiani - comunista), rientrata poi grazie alla Coltivatori Diretti.
Le industrie locali sono: Facis (abbigliamento) 500 operai; due fornaci (100 operai); una distilleria con 20-60 operai, secondo le stagioni; altre piccole industrie.
La Facis è uno stabilimento dove non c’è direzione cristiana di coscienza, esiste mentalità da caserma. Le retribuzioni sono basse, per questo gli operai locali preferiscono trovare lavoro a Torino. Ad essi subentrano operai immigrati. In fabbrica fanno tutto quel che possono per ostacolare l’intervento delle A.C.L.I[2]. Vi è un controllo severo sulle uscite dal dormitorio di operaie e operai alla sera: si pretende di sapere chi si allontana dal dormitorio.
Le maestranze sono formate in gran parte da donne giovani e sposate; occorrerebbe un’assistenza maggiore. Quest’anno, richiesto dalle maestranze, si è celebrata in fabbrica la Pasqua con l’intervento del Vescovo; solo trenta operai su 500 non hanno fatto Pasqua.
La gioventù è in diminuzione, perché in gran parte emigrata. Al corso di esercizi un 30-40% dei giovani è presente con assiduità. Al ritiro mensile dei giovani sono presenti 60-80 giovani (Lega di perseveranza).
Tra la Gioventù Femminile molte ragazze da sposare sono del ceto operaio. Tra la Gioventù Maschile molti giovani da sposare sono del ceto contadini. Per la differenza di lavoro vi è difficoltà di incontro sul piano matrimoniale, così come c’è un forte squilibrio tra il numero delle donne impiegate in fabbrica e il numero degli uomini (80 su 500 operai).
Sul piano morale i giovani (maschi e femmine) non si può dire che siano futili;  per molti vi è un sodo fondamento religioso ed è ancora valida la saldezza della famiglia. Le ragazze (40-50) fanno la comunione settimanale e non vanno a ballare. Vi sono ragazze che lottano contro i genitori per vivere il loro ideale.
Il Parroco ritiene che vi sia un’evoluzione del senso religioso, nel senso di un distacco dalla pratica fatta per pura tradizione; occorre un intervento che operi un approfondimento del senso religioso. Ad una “Sei sere” d’inverno, 60-80 giovani erano presenti anche se pioveva. Cento uomini erano presenti ad un corso di esercizi spirituali per tre giorni.
Preoccupa un po’ la diminuzione del senso di giustizia in tutte le classi, anche tra i contadini. Non preoccupano tanto le ragazze più alte, ma impensieriscono le ragazze dagli 11 ai 15 anni quando finite le scuole perdono più facilmente i controlli ed i contatti, iniziando la loro vita di apprendistato o di lavoro. La difficoltà più grave è per le delegate aspiranti.
Il Parroco ritiene che nei giovani vi sia più serietà di quel che si pensa e di quanto appaia.
Vi è in S. Damiano una sala da ballo, il cui padrone è un comunista: “la Perla”. E’ un locale non raccomandabile. I balli a palchetto “fioriscono” nelle frazioni.
In San Damiano c’è la Chiesa dei Padri Dottrinari[3] e un asilo interparrocchiale. La popolazione scolastica elementare è di 190 unità. In paese vi è pure la scuola di avviamento e la scuola media statale.
Per gli Uomini Cattolici e per la Gioventù Maschile il ritiro è mensile (anche per i non iscritti) con buona presenza. Le Donne Cattoliche e la Gioventù Femminile hanno adunanze quindicinali. La Giunta Parrocchiale è costituita e aggregata in tutti i rami. Occorre prolificare le iniziative in Azione Cattolica.
I Vespri sono ancora frequentati: anzi si nota un miglioramento delle frequenze.
Per quanto riguarda le operaie della Facis provenienti dalle altre parrocchie finitime, ho interessato tutti i parroci informandoli sul comportamento delle stesse in fabbrica e informandoli delle iniziative religiose prese a favore delle operaie.
Per la stampa è stato sollevato il problema del giornale cattolico di cui si sente la necessità assoluta. Vi erano in parrocchia 86 abbonamenti al Popolo Nuovo, cioè 86 famiglie con il giornale cattolico. Tra i giornali di Azione Cattolica: 6 abbonamenti a “Italia”, 20 abbonamenti a “Osservatore Romano” (della domenica), 300 abbonamenti a “Famiglia Cristiana”, 40 abbonamenti a “Gazzetta d’Asti”.
E’ stata una conversazione di oltre un’ora, vivace, interessante. Il Parroco ha concordato sull’utilità di queste prese di contatto diretto che permettono oltre allo scambio di idee, sempre utile, una più diretta conoscenza della reale vita delle Parrocchie e della Azione Cattolica parrocchiale.
E’ stato riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 dal tema “Messaggio della salvezza”.   





[1] Diario di un parroco di campagna – Nicola Lisi
[2] Associazioni cristiane lavoratori italiani
[3] I Padri della dottrina cristiana (congregazione clericale) sono al servizio della catechesi

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