La Parrocchia di recente costituzione (1942) è
considerata rurale e di media collina per una popolazione di 380 abitanti.
I giovani vanno via, l’ultima grandinata accelererà
l’esodo. Tanti vanno a lavorare a Torino e ritornano al sabato. Non vi sono
immigrati.
Il sentimento religioso ha un fondo ancora buono; l’assiduità
del praticante è quasi totale. Forse uno solo non mette piede in Chiesa e pochi
altri frequentano molto raramente.
Qualche comunista è presente in parrocchia; uno è attivo
e lavora particolarmente tra i giovani.
La gioventù (non tutta) va ancora a messa, ma passivamente
subisce la tradizione. Il fondo morale è ancora sano.
Molti, troppi scapoli. Il ballo è ancora
frequentato.
Il parroco crede il ballo dannoso e cattivo, specie
per i giovani di campagna. Per i coscritti non dice messa perché sul programma
dei festeggiamenti c’è il ballo.
Azione Cattolica è costituita in tutti i suoi rami.
Della Gioventù Maschile il parroco ha lasciato i più
alti perché non riusciva a tenerli. Cura in particolare i più piccoli. Gli
Uomini Cattolici (9) sono freddi e non partecipano quasi mai. Le Donne
Cattoliche (40) partecipano per il 50% alle adunanze quindicinali (ritiri
mensili). Le ragazze della Gioventù femminile (15) occorre sforzarle per farle
venire alle adunanze. Il parroco non riesce a farle andare agli esercizi. La
lega di perseveranza è positiva.
I parrocchiani non sentono l’Azione Cattolica né
comprendono l’apostolato: «Siamo già cristiani, a Messa andiamo, cosa volete
ancora?». Poi antagonismi e dissidi tra famiglie: «se c’è quel tale nell’Azione
Cattolica io non mi iscrivo …». Tali antagonismi rovinano.
Il parroco vorrebbe provare, come esperienza, una
pubblica discussione.
Riferite sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61, sul tema “Messaggio della Salvezza”.
Riferite sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61, sul tema “Messaggio della Salvezza”.
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