domenica 4 ottobre 2015

San Martino Alfieri


La Parrocchia è rurale, di media collina. I residenti sono 900, ma il concentrico è di soli 200 abitanti. Otto sono le borgate, piuttosto distanti. La borgata Saracchi con 33 famiglie è la migliore fra le otto e ha la messa festiva. Trentasette anni fa, anno d’ingresso dell’attuale Parroco, la popolazione era di 1270 abitanti. L’emigrazione è verso Asti e a Torino. Gli immigrati (35-40) sono veneti, ferraresi, meridionali; frequentano abbastanza la Chiesa. Lo stato economico è buono.
La religiosità è definita dal parroco buona; tenendo conto le difficoltà delle distanze, il disagio delle strade di comunicazione, specie nella stagione invernale. Si è calcolato nel 60-70% l’indice statistico di frequenza media; in parte vanno a messa a Motta (Tenerella), in parte a San Damiano. I vespri sono abbandonati.
Qualcuno è lontano dalla Chiesa e alla domenica hanno sempre qualcosa da fare. In particolari periodi dell’anno, quando è necessario lavorare anche nei giorni festivi, è molto frequentata la messa Vespertina.
La lega di perseveranza aiuta molto. La Veglia notturna Pasquale serve magnificamente.
La gioventù è sbandata, molto sbandata. Alla domenica mattina la gioventù frequenta la messa, nel pomeriggio si allontanano con le moto. Il Parroco non può assicurare che tutti i ragazzi frequentino, ma sul piano morale non li ritiene compromessi. In definitiva il Parroco non ritiene in declino né la religiosità né la moralità.
Nel 1945 i comunisti erano in maggior numero. Il comunismo locale è da intendersi come reazione alla Marchesa. Sono in maggior numero in frazione Casa (alcuni di essi frequentano). In paese vi sono più Saragatiani.
Le nascite sono di molto diminuite: da 30-40 nascite all’anno del passato a 9-10 attuali.
La popolazione scolastica è di 59 alunni suddivisi in 5 classi. L’asilo conta 30 bambini. Le Suore dirigono oratorio e laboratorio. C’è un circolo.
L’Azione Cattolica è giudicata il braccio destro del Parroco. Egli dice: se possiamo fare qualcosa lo facciamo per mezzo dell’Azione Cattolica; anche per i consigli che può dare in tutte le circostanze e per tutte le iniziative. L’Azione Cattolica è presente in tutti i suoi Rami. La Gioventù Maschile con discreta presenza il parroco non può curarla molto. La Gioventù Femminile è curata dalle Suore, si prodiga per l’assistenza alla Chiesa. Al ritiro chiuso nell’asilo per tutte le giovani si contano 30-35 presenze. Le Donne Cristiane iscritte sono 39 ma all’adunanza partecipano in media una decina. Gli Uomini Cattolici sono 19 e all’adunanza sono pochi con nessuna particolare attività. La Giunta Parrocchiale è costituita e aggregata, ma non lavora. Il Presidente è un commerciante, buono, ma troppo impegnato nel suo commercio. Al ritiro all’Oasi andranno quest’anno tre o quattro uomini, però non potranno stare più di un giorno.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza Generale e sulla campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.

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