Così giovane e così competente … è una chiosa ad un rilievo fatto da chi mi
accompagna, mentre veloce e sicura l’auto continua la corsa sulla statale che
porta a Torino.
Giovane come militanza in Azione Cattolica, con
voglia di conoscere, imparare e quel che più conta essere attivo, con energia
senza fine. Mi sorprende la sua capacità di memorizzare tutto, con codifica ed
elaborazione delle immagini visive e nello specifico quella memoria legata alla
comprensione del linguaggio, ai significati delle parole e dei concetti[1].
Perché non fai domanda per “Lascia o Raddoppia” di
Mike Bongiorno? Tutto sull’Azione Cattolica.
Intanto sorrido a quel che dico, ma in fondo un po’
ci credo.
Dottore, risponde l’amico, il quiz televisivo è da
più di un anno che non lo fanno più! Forse farei miglior figura a “Non è mai
troppo tardi” col maestro Manzi.
Una mia scrollata di spalle e il discorso si fa
serio. Si discute sulla televisione che rappresenta il simbolo principe del
nostro tempo. Sicuramente è la novità più significativa di questi anni che in
pochissimo tempo sta occupando gran parte delle case degli italiani.
Arriviamo a Villanova e il Parroco, Vicario, della
Chiesa di San Martino ci accoglie cordialmente. Il salotto è studio,
biblioteca, è stanza all’apparenza vissuta; noi seduti su un divano
assolutamente consumato e il Parroco in
piedi, di fronte, attende forse un inquisitorio.
Nel paese vi sono due Parrocchie: San Martino
(vicaria) e San Pietro. La Parrocchia di San Martino, rurale e di pianura, in
paese conta 875 abitanti (278 famiglie); la frazione Val di Chiesa, distante 3
km, 103 abitanti (21 famiglie); la frazione Corveglia, distante 3 km, 105
abitanti (16 famiglie); le case sparse sommano 212 abitanti (44 famiglie). La
popolazione è fluttuante; molti operai
vanno a lavorare fuori. In tutto il paese 600 operai vanno a lavorare a Torino.
Sta sorgendo nel Comune un’industria “Frendo”[2]
che potrà occupare circa 500 operai. Forse anche un reparto di Grugliasco sarà
trasferito a Villanova, aumentando la possibilità di occupazione. Se ci fossero
operai specializzati sarebbe una cosa fatta; per questo il Parroco auspica una scuola industriale
in paese.
Gli immigrati sono meridionali e veneti (50
famiglie). Religiosamente gli immigrati non danno molte soddisfazioni.
All’arrivo vanno dal Parroco e sono dal Parroco solo in casi di necessità e di
distribuzione di aiuti in alimenti, vestiario ed altro. In parte sono
analfabeti, specie i meridionali. C’è qualche caso di Prima Comunione non
fatta, e qualche caso di non ricevuta Cresima, specie tra le giovani che si
sposano. Fra di essi parecchi si dicono comunisti.
Il controllo della frequenza a Messa e alle funzioni
è difficile per la presenza dell’altra Parrocchia. La religiosità della
popolazione il Vicario può giudicarla come frequenza generica, regolare o
saltuaria del 70% della popolazione; il 30% non può essere controllata. La
Messa festiva è anche in frazione Corveglia e Val di Chiesa. Vi sono dei
lontani dalla Chiesa per idee politiche (il Parroco cita il caso di un
artigiano che ha sempre rifiutato la benedizione della casa e del negozio, è comunista
fra i più attivi), per ignoranza, per indifferenza, per consuetudine. Vi sono
delle famiglie buone, però è difficile trovare la fede vissuta e sentita,
capace di far agire sul piano dell’azione apostolica.
La gioventù è un po’ abbandonata. Un piccolo gruppo
di giovani frequenta la Messa e i Vespri più degli uomini. Il gruppo di giovani
più numeroso, nei pomeriggi domenicali, si allontana per partecipare alle feste
dei paesi e delle città vicine. In paese si balla due volte l’anno.
La gioventù femminile migliore è quella delle
cascine. Le giovani del paese sono più frivole ed anche mondane. Sul piano
morale, come elemento di rilievo generico, salvo i casi da escludere, ragazzi e
ragazze sono sullo stesso piano. C’è guasto in ambedue i campi.
Nelle elezioni del 1958 (Camera), complessivamente
nelle tre sezioni elettorali, il Partito Comunista ha ottenuto 110 voti (più
nella sezione elettorale della stazione per la presenza di ferrovieri e
forestieri); il Partito Socialista 105 voti; la Democrazia Cristiana 1089 voti.
Prima il cinema era parrocchiale, poi il Vicario ha
dovuto cederlo essendo stato sottoposto a richieste esagerate di affitto oltre
a dichiarazione di locale pericolante. E’ diventato cinema a gestione
industriale.
Sono 38-40 gli scolari del paese, 14 di Corveglia e
15 di Val di Chiesa.
Nelle borgate 2 vocazioni religiose, nessuna in
paese.
Un rilievo preliminare fondamentale quando si parla
di Azione Cattolica: se fosse efficiente sarebbe veramente valida e di aiuto.
La Gioventù Maschile ha un gruppo di aspiranti; fin che c’è stato il Curato i
giovani erano tenuti, senza il Curato sono scomparsi. Le Donne Cattoliche (58)
hanno adunanze due volte al mese. Frequentano. Alcune curano la raccolta per le
missioni, aiutano per la Chiesa, si prestano in altre opere. La Gioventù
Femminile è di 7 effettive, tutte molto piccole; hanno fatto l’esame e non è
soddisfacente la loro partecipazione. Gli Uomini Cattolici (18) li cura il
Priore di 80 anni. Si prendono alla domenica perché altrimenti non vengono. I
presenti sono sempre 5-6, gli altri in piazza.
L’Azione Cattolica non è efficace, non è compresa, e
non è sentita dai singoli cristiani. Il tesseramento è un fatto tradizionale e
formale; superficiale è la vita associativa. Mancano elementi preparati e
formati che possano essere i validi collaboratori del Parroco proprio nel campo
dell’Azione Cattolica. La Lega di perseveranza non è molto frequentata.
Tutti i mesi agli incontri zonali che si attuano al
Santuario[3]
partecipano 15-20 persone. Questi incontri consistono in Messa, meditazione,
discussione. Il Parroco propone che questi incontri siano fatti nelle
Parrocchie.
Nessun Dirigente diocesano quest’anno ha visitato la
Parrocchia, oltre alla partecipazione del Centro diocesano all’assemblea
dell’Azione Cattolica parrocchiale.
La conversazione è stata ampia, cortese, abbastanza
esauriente.
Constatazioni centrali: la mancanza dei cattolici
all’Azione Cattolica per indifferenza, per ignoranza dei propri doveri e delle
proprie responsabilità da un lato e dalle finalità dell’Azione Cattolica
dall’altro; per il prevalere dei richiami del mondo.
Riferito sulle raccomandazioni della Presidenza
Generale e sulla Campagna annuale 1960-61 sul tema “Messaggio della Salvezza”.
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